La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 23 - 18 giugno 1908

21 LA PORC1NAGLIA AL TRIBUNALE Nel Paese dove si commercia liberamente il nudo francese o' is stato un altro processo per pornografia. Fra la porcinaglia la giu- stizia che ha il monopolio della morale sociale ha casellato quel povero diavolo-di Aristarco Scannatopi. lo non difendo i suoi li- bri. Non mi piacciono e non so neanche perchè e per chi li stampi. Ma dire che c'è in essi lo siraccamento fraseologico o quella nu- dità, che faceva andare in bestia il Chiarini quando dava del porco a Gabriele d' Annunzio è sciocco e ridicolo. L' » oscenità splen- dida », non è di tutti. Per farla bisogna essere artisti. Bisogna essere Musset, o Baudlaire, o Mirbean. Il processo poi per por- nografia è stupido. Non alludo ai » libercoli » incriminati dall'av- vocato Noseda, pubblico ministero del processo. bla ai lavori che sono passati alla posterità e che hanno subito la stessa persecu- zione della legge. Madame Bouvary non è stata condannata al macero dalla sentenza giudiziaria ? Ora è un capolavoro letto in tutte le lingue. L'Assomniudr — per chiamarlo alla Petrocehi — non è stato tribolato dalla giustizia e straziato dai critici, da Max Nordau a Jaurès, per le sue « lordure », per le sue » inde- cenze», per i suoi • odori di popolo », per le sue « poreellonerie » che facevano schifo ? Eccoci in piena apoteosi. Io scrivo e l' au- tore va al Panteon. In letteratura il giudice competente è il pubblico. E' lui che paga e legge ed è lui che condanna il volume all'ostracismo o Io glorifica, con la tiratura che non cessa mai. Il giudizio del magi- strato è una violenza, è un'oppressione, è un'esecuzione militare. Il diario di una cameriera nelle mani di un togato clericale come il signor Noseda diventa una cosaccia lubrica, del sudiciume, un volumetto impudico. Egli vede i libri con il terrore del magistrato del secolo scorso. Non ha capito che in letteratura non ci sono che libri scritti bene e libri scritti male. M. io sciupo il tempo. Il signor avvocato Noseda, che si dà l'aria del letterato in toga e pronuncia il foro dantesco che fa trornbetta senza turarsi il naso, perché Dante per lui non è un pornografo, è tanto parruccone in letteratura che ha avuto il coraggio di domhdare a un perito, a Silvio Spaventa, redattore letterario del Corriere della Sera, che ha quattro anni di università, se aveva la laurea, perehè per lui chi non è laureato non è buon giudice. Ma se gli uomini più eminenti del libro e del giornale non sono laureati ? Zola non era laureato. D' Annunzio non è laureato. Balza° non era lau-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=