La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 20 - 28 maggio 1908

20 tito sugli aghi. Sapevo che l'uno o l'altra era agli usci ad aspettarmi. E i commensali non si movevano mai! Chiacchieravano fra di loro, vuotando ogni tanto il bic- chiere di cognac, o di benedettino, o di alchermes o di rhum e riaccendendo un sigaro dopo l'altro senza mai stancarsi. La mia inquietudine era tale che non ho po- tuto ascoltare attentamente l'episodio nel quale c'è l'Eroe che consegna a Vittorio Emanuele il reame del Borbone e se ne ritorna a Caprera con un sacco di castagne. Finalmente qualcuno si mise a sbadigliare e il signor Ercolani é venuto ad augurarmi la buona notte e a dire qualche parola sottovoce a Rosa. — Buona notte a tutti, diss'egli uscendo con le mani che traducevano il saluto. L'impazienza di Rosa che se ne andassero tutti era in ogni suo movimento. Andava e veniva con grande fra- casso di gonne, suonava mettendo la sua nervosità nel suono, sparecchiava essa stessa, mettendo i bicchieri gli uni addosso agli altri, senza riguardo per i signori che conversavano, rimetteva le bottiglie sul cantonale dicendo ai signori, per ironia, se ne volevano ancora e poi ag- giungeva l'insulto di mettere sotto chiave i sigari senza interrogazione per i fumatori. Vicino a me pareva sulle spine. Trepidava sui piedi, sbadigliava come una donna comune, guardava ad ogni momento l'orologio ed io avevo paura che si facesse sen- tire quando diceva che ne aveva piene le tasche e che era ora di andare a dormire. Gli ospitati non se ne da- vano per intesi. Fingessero o non fingessero, la conversa- zione non intiepidiva. Chi aveva sete o aveva bisogno di un sigaro andava al cantonale da padrone e si serviva. Io che avevo capito che si era impegnata una i otta fra lei e loro, supplicavo Rosa di contenersi in nome del- l'educazione, Ma tutte le volte che andavano al cantonale con la strafottenza di essere in casa propria, le si accen- devano le gote e"gli occhi e ci voleva tutta la Mia energia o la mia preghiera a impedire di scoppiare come una portinaia di casone. Ma a mezzanotte l'educazione è scom-

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