La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 20 - 28 maggio 1908

io oirrsoo voMa POIZICO srl, MAGISTRATO I miei dissensi sulle idee manifestate dai deputati sulle guarentigie e discipline della magistratura presentate dal- l'on. Orlando sono parecchi. Io non so concepire il magi- strato fuori della vita per paura che pecchi o contragga le passioni politiche del suo tempo o venga travolto nei gorghi dei partigiani di questo o quel partito. Ma lo, magistrato. non „permetterei a nessuno di diminuirmi, di mutilarmi, di rendermi inferiore al miei concittadini in nome di uno sti- pendio governativo e di un sospetto che io metta i miei /a politici nelle sentenze. E allora, dite, perché io dovrei tol- lerare i miei superiori, vale a dire il ministro ed il Parla- mento, che non fanno che della politica dalla mattina alla sera? Le incompatibilità che mi tolgono i diritti del citta- dini sono ingiuste, se non sono criminose. Come? mi per- mettete, per esempio, di essere consigliere municipale e mi negate l'accesso all'assessorato? E' un nonsenso. MI permet- tete di essere elettore e mi sopprimete Il diritto di essere eletto se non ho raggiunto il grado di consigliere d'appello come l'on. Cimorelli, egli altri cinque magistrati alla Camera? E' un altro nonsenso. lo poi non vorrei essere sospetto. Se non sono adatto, dispensatemi: se mi supponete corrotto o corruttibile, toglietemi dall'ufficio, ma fino a quando io eser- cito la mia professione di magistrato che non si ricorda di nulla nel seggiolone del tribunale, voi non avete diritto nè di sospettarmi ne di punirmi, mettendomi fra gli Idioti che non hanno opinioni sulla gestione del loro Paese. In tutto questo Il vero giudice, come ha detto benissimo 11 ministro di grazia e giustizia, dovrebbe essere il corpo elettorale. Il ministro è però andato anche lui sul terreno dei nonsensi quando ha mantenuto il iprinciplo governativo > d1 imporre al magi- strato l'obbligo di non prender parte alla lotta politica ed anche di non partecipare ad una elezione tutte le volte che il governo lo credesse conveniente. Non si sa concepire l'e- sistenza comune senza limiti, senza ostacoli, senza paure che l'ordine diventi disordine! Come? Vi chiamano ministro mo- dernista o ministro del radicalismo giuridico e vi servite delle ideacce dei gabinetti neri dei ministeri dispotici? Le mie idee politiche sono mie, e voi, come potere legislativo, non avete diritto di occuparvene. L'ingerenza vostra che mi sopprime la libertà politica, è Incostituzionale. Io, magistrato, andrò al comizi, mi agiterò e agiterò gli altri in tutte le sale eletto- rali e mi lascerò eleggere salo avrò voglia di occuparmi della cosa pubblica come l'on. Orlando e se gli elettori mi considere- ranno degno di essere loro rappresentante. Io.

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