La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 18 - 14 maggio 1908

f20 volume ' oltre le dieci mila lire per il manoscritto, Ne sono alato tirate 407 copie. Tutte le altre pubblicazioni sono state piccole fortune di 40, di 50, di 100 mila lire. Scriveva in un numero infinito di riviste che pagavano i suoi articoli a peso d'oro. Sarei dunque meravigliato se non avesse lasciato più di mezzo milione. Le penuria che fa diventare rabbiosi o riottosi è esclusa. Sulla sua bontà immensa non c'è dubbio. E' una dote ch'egli aveva in sommo 'grado. Tutti lo hanno celebrato. Hanno detto che gli piaceva il comfort. Mancherebbe. Piace anche a me, . piace a tutti, specialmente se si è intellettuali come lui e se si guadagna come lui. Io però ho avuto il piacere di fare la sua conoscenza personale nel restaurant del Senato a Roma, Cera con me l'on. Giusto Calvi. Vergogna a dirsi. Abbiamo speso piò noi di lui. Senza i dissensi coniugali e le antipatie che la sua signora ha suscitato fra gli amici dell'autore dei Bozzetti militari la casa di De Arnicis sarebbe stata il ritrovo di quasi tutti gli intellettuali d'Italia. Sono troppo delicato, per portare in piazza le intimità, che hanno finito per liberare l'uno dall'altra con la separazione. Ma è permesso domandare alla signora che vede ' in me una specie di nemico della donna come un uomo univer- salmente riconosciuto per la una bontà infinita è poi spiacinto a una donna che doveva adorarlo o idolatrarlo. La risposta è nella stanza dove è morto il povero De Amicis. Qual'é la donna, sia pure gretta, sia pure permalosa, sia pui'd cattiva che'al momento della catastrofe non avrebbe dimenticato il passato e non si sarebbe buttata in un treno per. giungere in tempo a piangere sul cadavere dell'uomo che ha dormito e vissuto con lei trenta anni? Noterelle del 'Diario della signora De Arnícis Ci sono impeti infrenabili. La spiegazione probabilmente è nell'opuscolo intitolato Teresa De Amici,. Ne tolgo dei . periodi e li pubblico senza discuterli per ragioni che si capiscono. L'esordio é questo: • Diritta e fiera anima mia, non ti lasciare piegare; la fronte di pietra, L'ardore nel cuore, aspira avidamente la verità, e scrivila in tua difesa; ed alta e sicura vada oltre i pini e la mortella, unico verde che ci rimane! Affrettati, prima che si levi l'ancora della partenza. Per rispetto a mio marito, il giorno dopo la sua, inerte avevo telegrafato al sindaco di Bordighera Pr, go lei di far sapere che soltanto ieri sera, molto tardi, mi pervenne la notizia della catastrofe, e per mezzo di un Ornale portatomi da estranei. La moglie e la madre impareggiabile, nome lo stesso Do Amicis mi chiamò trent'anni di seguito, non ha più avuto tempo di venirgli a dare il bacio di. pace. Però la martire si troverà al

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