La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 12 - 2 aprile 1908

'I IL NOSTRO ALMANACCO DI GOTHA •- n 111 1 -* Il padre e la madre del duca degli Abruzzi. L'eredità, fisica e morale di un gruppo di famiglie, di un albero genealogico non si sa dove .incominci. Per rinvenirla bisogne- rebbe risalire ad Adamo ed Eva. Ma quella vicina a noi, diretta o indiretta, o di ritorno, cioè quella che ci viene trasmessa dai nostri genitori e dai nostri collaterali, è reperibilissima. Purchè ,se ne abbia il materiale. Col materiale sul nostro tavolo, pos- siamo dire quanto c'è in noi del nonno, del bisnonno, dello zio, della zia, della madre e del padre. Io, per esempio, ho del padre quando gusto il vino chiaro o scintillante e della madre quando sorbisco voluttubsamente una tazza di caffè dopo l'altra, e sono tutto mio nonno quando corro dietro la fortuna senza mai raggiungerla. Ecco perché presentando gli autori dell'amante di miss Elkins presento un po' del duca degli Abruzzi. Suo padre era nato il 30 maggio 1845. Pochi uomini sono stati sfortunati come lui. Si può dire ch'egli avesse ripresa la croce di Carlo Alberto, morto in esilio, a Oporto, dopo avere abdicato. Dell'uomo di Novara egli aveva ereditato le malinconie e la pochezza degli ardimenti. Vittorio Emanuele 11 non gli aveva dato che le deficienze. Tra i due figli che sono saliti sul trono è riuscito più intelligente Umberto I. Le deviazioni dinastiche di Amedeo sono incominciate col matrimonio. Il sangue reale è una fola della tradizione, ma lui Amedeo, è andato a cercare la sposa dove non c'era niente di reale. Tanto è vero che Vit- torio Emanuele, non gli ha dato il consenso che quando lo ha supplicato il presidente della Camera, Francesco Cassinis. — Si amano? — gli ha domandato il re. — Si idolatrano. • — E allora si sposino, counlagy Il loro matrimonio è inafflato di sangue. C'è stata una pro- cessione. Ai fianchi della carrozza degli sposi correvano i cava- lieri che figuravano dei paggi in costume. Uno di loro, il conte Castigliole, è stato trabalzato di sella ed è rimasto sul colpo. La tragica fine dell'ufficiale di cavalleria, è stata la nota funebre della cerimonia nuziale. Poco dopo si doveva inaugurare il canale di Suez. Il re vi si fece rappresentare dal duca, e dalla duchessa. Sono partiti sul Castelfidardo, accompagnati da• uno squadrone navale che sentiva di Lissa. Finite le feste kediviali, gli sposi hanno voluto visitare Terra Santa. Giunti a Gerusa- lemme, la moglie è stata presa da una crisi religiosa. Nella chiesa del Santo Sepolcro si e spogliata del suo mezze milione di gioie e lo ha deposto sull'altare come tributo della sua fede. Al ritorno altro sangue. 11 Castelredcti90 filava non so più quanti

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