La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 10 - 19 marzo 1908

10 garanzia della veritth, abbiamo deciso di non avere pili con \ oi conversazioni orali ». In queste poche parole è un sottinteso: il sottinteso che oralmente non avrebbe pagato. Adesso la Ca- mera ha votato e il Matin deve restituire. La somma non ha importanza. E' l'influenza sulle autorità eliegli esercita e che Rouanet vuol distruggere, anche per parificarlo agli altri gior- nali. Per, ordine del prefetto di Parigi, per esempio, senza che il Consiglio municipale sapesse qualche cosa o ne desse la con- cessione, ha potuto far mettere noi sotterranei della fogna un filo speciale che adesso è stato tagliato per ordine di Clemenceau, perchè era un altro dei miei privilegi. L'epuratore deve avere l'anima del painflettista, perchè le rivelazioni o le denunce o le accuse sollevano Sempre la collera dei briganti o dei- filibustieri o dei corrotti sui quali avete versato il loro 'fango. E (lustaVo Rouanet pare non appartenga al numero (lei paurosi. Il Malin lo ha chiamato un «diffamatore» e lo ha messo fra i pennivendoli che Vendono le informa - zioni più segrete à chi li paga. Egli faceva parte della com missione parlamentare dell'affare Humbert. Tutte le sere, me- diante retribuzione, dice sempre il giornale, consegnava all'in- caricato del Matin i segreti che la fiducia del Parlamento gli permetteva di sorprendere. Rouanet invece di mandargli i pa- drini gli ha risposto con una lettera che non ha bisogno di violenza. Egli ripete sul muso del signor Bunau che l'attacco è il sistema della casa: l'intimidazione. Col suo discorso egli ha . voluto colpire il giornalismo dello scandalo, con l'aiuto del quale Bunau esercita la sua abietta dominazione, per farlo odiare da coloro che lo temono. Vi è riuscito'? Forse si e forse no: ma è certo che il Mal in è uscito dalla seduta parlamentare con una macchiolina nera sul frontone. La dr;gringolade inco- mincia. sempre dalle inezie. IL NOSTRO ALMANACCO DI GOTHA Lia. bestia feroce dei troni. Nicola II è la bestia feroce dei troni. Egli va alla rivoluzione come un cieco e un sordo. Nessuna voce pietosa o potente. minacciosa o violenta ha saputo trattenerlo e farlo entrare sulla zona umana. Egli è alcoolizzato dal sangue. Più se ne versa .e più ne esige. Alla morte di suo padre, Alessandro III, si credeva ch'egli riprendesse il lavoro delle riforme iniziato da Alessandro II, « il liberatore dei servi della gleba » ucciso. dopo venti attentati,per ordine del famoso « Comitato esecutivo»' che annoverava nel suo seno Jeliabof, Sofia Peravskaia e Kibalt-

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