La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 10 - 19 marzo 1908

ho scandalo giornalistico alla Camera francese e e Il giornalismo è l'organo pill delicato della opinione pubblica. Tutte le mani e tutte le teste non sono adatte per il suo lavoro Pur essendo una industria a. base di dividendi come tutte le altre industrie la sua produzione • non puà essere paragonata a quella degli altri industriali. Paratie la sua ascensione, la sua diffusione, la stia influenza, la sua forza sono in ragione della sua purezza, del suo coraggio,.della sua sincerità, del suo altruismo. r Il giorno in cui in un giornale penetra l'affare — la sua ti- ,atura decresce, la sua potenza diminuisce, i sospetti aumentano intorffo a lui imbaldanziscono i sottovoci che lo diminuiscono lo conducono a poco a poco dove vanno a finire tutte le carogne sociali. Potrei citare molti esempi. I giornali (lei fondi segreti sono morti- quasi tutti. C'è qua e là qualche foglio che vivacchia di Scrocco, qua e là qualche giornale, che tira innanzi favoreg- giando questa o quella cricca finanziaria, qualche periodico che mercanteggia il silenzio o la minaccia, ma è la sporcizia di tutte le professioni. Ogni classe ha i suoi criminali. L'ultimo caso di bassa speculazione del Malin di Parigi rivela che l'immondizia giornalistica dei tempi dei mailres chanleurs alla Portalis, dei panamisti -e dei boulangisti che vendevano la penna a tutte le turpitudini politiche e a tutte le- compagnie che svaligiavano il pubblico del risparmio non è ancora del ' passato. Il caso ha fatto scandalo parche ha avuto l'onore di una seduta alla Camera del Palazzo Borbone. Gli epuratori degli ambienti sociali sono quasi sempre socialisti. Alla nostra Camera ' ora è Enrico Ferri e ora è Leonida Bissolati. Alla Camera fran- cese ora è Giovanni Jaures e ora è Gustavo Ronanet. Il Matin ha venticinque anni di vita ed è il solo giornale francese che abbia i fili speciali telegrafici nelle prime quattro capitali del globo. Ha un presidente e un redattore in capo, ma chi gli dà, il la è un banchiere, un uomo possente, il signor Bunau-Varilla, il principale azionista, l'uomo che deve la for- tuna al panamismo, quando intascava 118.000 lire il mese — senza i benefici generali dell'impresa. Da un po' di tempo il Matin fa disperate campagne contro i personaggi che non cedono con sollecitudine alle sue esigenze. Ora quando si seuoiano i nemici bisogna essere mondi. E allora Rouanet ha rilevato alla Camera lo strano privilegio che godeva il Malin di essere debitore dello Stato di circa 65,000 lire da cinque anni. Ai -cortesi inviti ministeriali egli rispondeva con una certa albagia. L'intenzione di insudiciarsi le mani con l'intimidazione c'era, perchè in una lettera di risposta al ministro delle Colonie è detto: « Per la nostra garanzia come per la

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