La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 8 - 5 marzo 1908

merà può accusare e non accusare o smettere di accusare e dimenticare o fare quel che le piace e le pare, E allora? Allora, dicono i giudici: « Se la Camera non dovesse accusare? » State attenti, aprite le orecchie, raccogliete la sapienza giuridica dei quindici -personaggi della Cassazione. « La ragione di punire non ha a suo fondamento la giustizia assoluta, ma la tutela del diritto; il suo fine immediato è il ristabilimento dell'ordine, ed il suo fine ultimo è il bene so- ciale ». « Se pertanto la Camera dei deputati chiedesse di non accu- sare (sono io che sottolineo) il Nasi, significherebbe, nel suo alto senso politico, ritenuto che il giudizio e la possibile sua condanna, quantunque consentanei a giustizia, produrrebbe alla società un danno maggiore di quello ché non derivi dal lasciarlo impunito. Dio bono! in Italia ci sono giudici del tribunale supremo, che trovano delinquenti superiori alla legge, delinquenti che possono turbare la nazione e. che bisogna lasciare al largo, tranquilli a . godere indisturbati la pecunia sottratta con l'astuzia del ladrur, colo nello stiffelius del ministro! Ritorniamo ai tempi dei-, i Gala, dei Fra Diavolo, dei Gasparoni, dei Musolino. Lasciamoli stare! Ammazzano, svaligiano, aggrediscono, im pongono taglie, vivono con il coltello alla gola dei viandanti; ma ignoriamoli, perchè l'impunità è più spiccia e meno pericolosa, perchè l'impunità è un danno minore! Ascoltate: « In tal caso il fine ultimo del punire sarebbe raggiunto, ap- punto perchè, non potendosi, nel conflitto fra la esigenza della rigorosa giustizia e le esigenze della sicurezza sociale, ottenere l'ordine completo, l'ordine cui tende il diritto puni- tivo, sta nel disordine minore ». Con' questa saggezza dei giudici di Cassazione la Francia ai tempi del terrore anarchico, avrebbe dovuto lasciare al largo i Ravachol che andavano con le ginocchia sui vecchi per derubarli! Cretini! Canaglie! * ' Ci sarebbe da dare più di una- pedata al cav. Francesco Cop- pola, sostituto procuratore generale della Corte d'Appello di Roma, il quale, dopo avere letta la relazione Saporito e l'in- chiesta dei cinque, ha avuto l'impudenza trapanese di invitare i giudici della sezione d'accusa a dichiarare non farsi luogo a procedere contro Nunzio Nasi per « insufcifienza d'indizii »! ma non ho più spazio per i furfanti in toga. Adesso ho sul tavolo il trapanesismo parlamentare. I nasisti non sono contenti dei privilegi accordati al loro leader. Vo- gliono di più. Vogliono che si sopprima, che si stracci, che si cancelli la sentenza nella quale è già una grazia, una grande

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