La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 8 - 5 marzo 1908

2 • zione d'accusa che mandavano i delinquenti alla' Corte d'Assise, accolto il ricorso del pubblico ministero e dichiarata incompe- tente l'autorità giudiziaria per mancanza di giurisdizione! SI, un po' di linciaggio per questi togati della corte di cas- sazione che hanno tramutate le malversazioni nasiane in un delitto politico, che si sono recisa la testa giudiziaria con le proprie mani per diventare rispettosi dei poteri dello Stato e dichiarare la sovranità della Camera — anche quando la Camera ha consegnato con una votazione solenne il delinquente ai giudici ordinarli, • Ah, bricconi! Ci vuole il cervello del leguleio o dello scroc- cone della legge per trovare la ragione politica nel reato co- mune, per mandare all'égout l'eguaglianza di tutti dinanzi la 'legge, per ignorare che il ministro che violenta il codice come volgare truff itore cessa di essere rappresentante della nazione, per conservare il latitante in fuga per i falsi e per i peculati nelle prerogative statutarie, per lasciar credere che la Camera che ha diritto di accusare i ministri e di tradurli al Senato in Alta Corte di giustizia non ha poi— lei, sovrana --lei, autorità nazionale — la facoltà di spogliarsi di tale diritto quando il giudicabile è uscito dalla zona ministeriale. Bricconi! Per voi non c'è scusa. V.oi non siete protetti dall'ignoranza. Voi siete responsabili anche della vostra depravazione mentale. lo, mi- nistro di grazia e giustizia, vi avrei già fatti arrestare. Voi siet-, colpevoli. Voi avete tentato di sottrarre alla giustizia un malvi- vente della più bassa specie. ce — La prova! la prova! Non abbiate paura. Non accuso se il documento non è nel mio cassetto di lavoro. E la prova è nella stessa vostra sen- tenza piena di ribalderie che fanno trasalire e correre il pen- siero i maître chanteurs della speculazione giustiziarda, che fanno perdere la fede nel giudizio e nella correttezza degli uo- mini. Voi non vi siete accontentati del tranello della impotenza giudiziaria, ma vi siete serviti del metodo dell'onesto Jago che insinua per i meati dell'udito il veleno, la suggestione. Voi avete, con garbo, se volete, suggerito agli onorevoli che c'è un « senno politico », un « alto senno politico » che lascia im- puniti i fabbricatori di popolarità a spese dello Stato, i eam- brioleurs ministeriali, gli alti trapanesi che fanno man bassa di ogni cosa per impinguere la loro borsa e arricchire la loro casa. Restituendo l'improcessabile alla Camera dei deputati udite con che parole Io hanno accompagnato alla soglia di Monteci- torio. La Camera è sovrana, indipendente, non è vero? La Ca-

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