La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 8 - 5 marzo 1908

LA SCONSACRAZIONE DEI MARTIRI DI BELFIORE per ordine del Vaticano Alcuni scimuniti alla Camera hanno voluto glorificare i preti politici mandati al patibolo per ordine di sua maestà Fran - cesco Il. Pulitevi la bocca. Non ci sono eroismi patri' in Vati- cano. Pio IX è stato vile e crudele come tutti i papi. Ha ubbi- dito all'ingiunzione austriaca, ha approvate le sentenze di morte e ha imposto ai condannati di, andare_al patibolo come laici. La degradazione e la consacrazione è toccata a Tazzoli e a Ottonelli. Eccone il documento, diretto al vescovo di Mantova, dalla Corte di Roma che Infliggeva la massima pena canonica ai col- pevoli di alto tradimento: « Replicando (come scriveva bene quel cane di monsignore!) Subitamente al pregiato foglio di V. S. III. e Rev. del 17 del corrente «tese, mi affretto significarle. che, inteso il Venerato Oracolo del Santo Padre, Ella nella dolorosa circostanza della capitale sentenza di qualche suo ecclesiastico pel caso' di cui trattasi, deponendo qualunque dubbio, non abbia difficoltà alcuna di procedere alla degradazione del medesimo . eccle- siastico prima che venga eseguita la sentenza. Roma, 25 ottobre 1852 Dív. obblig. servo, LUCA PACIFICI (monsignore). • Ed ecco come è avvenuta la degradazione e la sconsacrazione di Enrico Tazzoli, professore del seminario di Mantova. E' lui stesso che le narra. « Sono entrati in carcere. Subito poi dovetti indossare per l'ultima volta gli arredi sacri, e fui condotto in- nanzi a monsignore, appiedi del quale mi-accennarono mi ingi- .noc,chiassi. Erano presenti l'auditore e il maggiore di piazza Howard. Il canonico Martini che doveva assistere l'antistite s'era cacciato da una parte a piangere; il cerimoniere singhiozzava; il vescovo tremava: chi gareggiava meno in fermezza era un nobile canonico conte Custoza che studiandosi di spiccare molto nettamente e sonoramente le parole, lesse una cantaféra latina nella quale era detto che essendo io reo del delitto di perduel- lione, quod est va/de damnosum atque damnabile, consultato l'oracolo della santa sede e per consiglio di sei sacerdoti della diocesi sedenti col vescovo pro tribunali (senza però che il reo fosse inteso nè visto) erasi pronunciata la mia degradazione; sconsacrazione e privazione d'ogni podestà sacerdotale etc. etc. Con un piccolo coltello monsignore mi raschiò lievissimamente le dita consacrate, poi mi levò di dosso gli abiti sacerdotali... » In confortatorio è avvenuto questo dialogo fra don Martini e Tazzoli T. Chi dunque vuole la mia- degradazione ?

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