La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 7 - 27 febbraio 1908

(7) APPENDICE LA VITA TURBOLENTA DI Rpuiviosno HENDERsoN Non c'ero che io che potessi andare nell'interno dell'edi- ficio. Il personale di servizio è tutto composto di espo- ste — come si chiamano anche adesso che non c'è più la ruota. A me piaceva la ruota. bava un'aria miste- riosa alla Casa. Mi lasciava credere a un romanzo. Ma conosciuta intimamente addio illusioni. Di rado ho veduto una esposta bella e intelligente. Se non sono sceme o mezze stupide non son buone che per la cam- pagna o per i servigi domestici. Son tutte impotenti a liberarsi dalla atmosfera in cui vivono, a farsi strada. Sono fiacche, indolenti. In amore cascano più presta- mente delle loro madri. I maschi finiscono o voltatori di terra o sbevazzoni che vanno dentro e fuori di pri- gione, o mendicanti o galeotti. Tu mi hai parlato una volta di Dumas. E' riuscito, mi hai detto. Ma mi hai pure detto ch'egli è un bastardo stato riconosciuto o adottato. La sua celebrità conferma l'eccezione non la regola. Ci può andare al Brefotrofio anche il figlio di qualche dama, di qualche signore, ma è caso assai raro. Quello che non è raro è la morte. Al Brefotrofio muoiono quasi tutti. Un po' per mancanza di balie... Le balie sane hanno .ripugnanza per. gli illegittimi. Un po' perché il latte artificiale non è adatto o è dato col tiralatte che li soffoca con gli ingorghi, un po' perché sono tutti figli di parti prematuri, un po' perché vanno a balia, in campagna, sui carretti o nelle gerle sulle spalle delle donne e periscono per le strade o di freddo o di caldo o di fame... Ci sono poi malattie alle quali non si sopravvive che difficilmente e con una cura assidua che non possono trovare fra le mercenarie. Non è vero che le esposte abbiano più cuore per i loro compagni di sventura. Cresciute .come sono cresciute 7sono più insensibili che sensibili. Ma Se anche fossero

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