La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 6 - 20 febbraio 1908

20 dei vigliacchi ». Di Libeny non parliamone. Era un furibondo, un infame che si era scagliato sulla sacra persona dell'impera- tore con un lungo coltellaccio da cucina, facendogli una larga ferita nella regione dell'occipite e tentando di sacrificarlo con un secondo colpo « sviato dalla Mano di Dio ». Si è descritta la lotta fra l'imperatore e il « mostro », come quella di una belva che tenta di piegare e schiacciare l'altra. E' stato narrato che l'imperatore subito dopo il tafferuglio dicesse alle persone che battevano l'assassino politico: — Non bastonatelo! Ma poi quando si trattò di usare la clemenza sovrana, confermò la sentenza di condanna alla pena di morte col capestro. In otto giorni è stato tutto finito. Alle setto antimeridiane di sabato, 26 febbraio, si spalancarono gli usci dell'ufficio di polizia. gli si fece la toletta dell'esecuzione, e. lo si aiutò a salire sul carro col prete, il prefosso e la Guardia di polizia. Dietro e in- torno al carro c'era uno squadrone di cavalleria. Il regicida era col dorso verso i cavalli. C'è voluto un'ora. Giunti sul luogo si fece discendere Libeny e poi in un attimo si consumò il delitto di togliere la vita all'uomo. Il prefosso come d'uso pregò. l'ufficiale incaricato di comandare l'esecuzione, di fargli la grazia. — Solo Dio può graziarlo! Libeny, come tutti coloro che stanno per essere spinti vio- lentemente nell'altro mondo, ebbe un'esclamazione: — Mio Dio! mio Dio! I carnefici gli furono addosso, gli sbottonarono il panciotto e la camicia, gli snudarono il collo, lo fecero salire la scala.... Il paziente ebbe ancora tempo di dire: Gesù Cristo.... Poi, con la cavezza al collo lo buttarono nel vuoto e si udì il Icrack dell'osso del collo che si era spaccato o slogato fece allibire. Il cadavere rimase penzolone fino alle sei di sera -- spetta- colo della giustizia imperiale. Alle sette la «Sacra Persona dell'Angusto imperatore . » era a tavola. Voi lo avete profilato come una figura sanguinaria: io l'ho completata. ANTONIO SUBURGHER. IL NOSTRO ALMANACCO DI GOTHA UN RAGAZZOTTO SUL TRONO Questa volta il mio còmpito è facile. Non ho da risalire i numi della storia per ricomporre la vita di una persona sacra disseminata negli avvenimenti. Il nuovo regnante non è giunto alla licenza liceale. Ha diciotto anni, è senza esperienza, non ha manifestato opinioni, non è mai stato sulla piattaforma

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