La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 4 - 6 febbraio 1908

7 opinione pubblica che è ancora sulla scranna a udire tutte le accuse di ruberie, di truffe, di appropriazioni e di vergogne, con il pensiero che s'illude di ritornare alla Camera. Parche avvenga una cosa così immorale tutta l'Italia dovrebbe diventare trapanese. VAUTRIN. -04 Gà'CGE D'INCHIOSTRO I giganti e i nani. Tira vento. Vento di follia, s'intende. Il Consiglio di disciplina degli avvocati parigini ha radiato Gustavo Hervé. Hervé é un antimilitarista, un esule in patria repub- blicana. Ebbene, che cosa significa ciò? I suoi colleghi del Foro, condannandolo alla disoccupazione e, magari, alla fame, sono stati ingiusti, miopi e vili. Anche sono stati intolle- ranti, domenicani e goffi. IIervé professore è stato cacciato via dalla scuola, Hervé giornalista è stato chiuso recentemente e dovrà tornare in prigione, Hervé avvocato è ora cacciato dal Foro. Via, come un ,ladro e un brigante. Nemico della patria. Parricida. La gente non sa, sgrana gli occhi stupita e dimanda : Che cosa c'è?.. ' Quale è l'opinione di costui?... E può un'o- pinione essere delitto? E drizza il piedestallo all'uomo piccolo e, insieme, all'idea enormemente suggestiva. Le madri, particolarmente, dicono — Hervé, come, in altra età, altre donne, udito il sermone della montagna, dicevano — Gesù. Ah! la novelletta anarchica! Che i giganti fossero stupidi e i nani furbi — dice la novelletta — è cosa risaputa. Ma con l'andar dei secoli, - i nani son poi diventati arcifurbi. Si dovrà dedurne che i giganti hanno, invece, speso il loro tempo per sprofon- dare, sempre più, nel pantano dell'idiozia ? La novelletta non dice. I giganti — Gallo, Teuto, Anglo ecc. — erano sfruttati

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