La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 4 - 6 febbraio 1908

24 vive in mezzo a un nugolo di concorrenti che Io precedono, che gli tagliano i ponti, che gli portano via il materiale anche quando il materiale é assolutamente socialista — se posso così esprimermi — per riuscire ha bisogno di un direttore che non abbia altro da fare e da pensare. - Potete versare nelle casse dell'Avanti! cento, duecento, tre- cento mila lire, ma se non gli date la persona che si cari di lui, che lo vigili, che lo nutrisca, che lo mantenga alla testa dei movi- menti e degli avvenimenti sarà sempre un giornale che obbli- gherà il lettore a comperarne un altro. Perchè la verità è che noi troviamo quasi sempre il materiale che dovrebbe essere direi quasi di esclusiva 'proprietà del quotidiano socialista nei quoti- diani borghesi. E allora? L'Avanti! diventa indifferente. Adesso poi che sono nati quotidiani socialisti in parecchie regioni d'Italia, se l'Avanti! non troverà la via di trasformarsi vivrà neghittosamente e parassitariamente e perirà come tutte le cose di questa vita. I personaggi come i Ferri possono dare dei la politici,pos- sono agitare il Paese, combattere in nome di tutto un partito, ma non possono dirigere un giornale. Ne manca loro il -tempo. Come mancano a me lo spazio e il tempo di dire tutto in questo numero. FILIPPO BRIDAIL llllllllllllllll llllllllllllllll LA "NUOVA COMMEDIA UMANA,, A TEATRO -- Tre altri autori italiani? Il mio sogno è di non morire prima d'avere a portata di mano un buon quatre-vingt-treize. Non perchè abbia grandi ideali politici da far trionfare; non che speri d'arrampicarmi a destra o a sinistra su qualche albero di cuccagna e nem- meno pel gusto di sentirmi accapponare la pelle al pensiero di stragi settembrine; il mio scopo è più modesto e discreto; vorrei semplicemente vivere nel terrore e nella confusione fra le vio- lenze e gli omicidi proditori, per aver modo di soddisfare ad una infinità d'impegni che ho contratti con me stesso. Da molti lustri vo compilando una listerella di nomi che conservo con cura gelosa; vi si trovano le generalità di tutte le persone che per una ragione o per l'altra non ho nel cesel- larlo della gente che tollero; vi sono iscritti gli impertinenti, i noiosi, i pretenziosi, i vani, i molesti, gli impronti, i pettegoli, i maligni, gli ipocriti, quelli che mi irritarono, che mi impor- tunarono, che mi disgustarono colle loro voci o colle loro scrit- ture, colla loro figura o col loro modi, nei miei lunghi anni di vita. La lista è interminabile e si allunga sempre più.

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