La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 2 - 23 gennaio 1908

PROFILI E SCORCI Io l'ho su col reato ministeriale. Perché è una zuppa, un tranello, una simulazione, una canagliata che protegge il birbaccione con l'uomo politico. Non c'è nazione che si presterebbe a questa gherminella che agita e turba e perturba un anno dopo l'altro per parecchi anni tutto un popolo senza che se ne veda la fine. La scorrettezza del Mundella, ministro inglese, è stata sepolta con l'autore in poche ore. La scorrettezza di Ba;ihau, ministro francese, ha avuto un finale rumoroso, ma alla Corte d'Assise. Qui invece bisogna andare adagio. C'è l'immunità parlamentare, c'è il reato ministeriale. Se io e voi che leggete in- voliamo diremo così il portafogli a un deputato o a un senatore o a un ministro siamo agguantati per il colletto dal primo o dall'ultimo questurino che ci capita addosso. Se invece un ministro o un senatore o un deputato ci vuota le tasche, nessun questurino che non l'abbia còlto con la mano nel sacco potrebbe arrestarlo. I tre signori sono protetti dalla immunità parlamentare. Ma, o caro Eugenio Chiesa, tu che non sei un farabutto e che insegui i farabutti della vita pubblica come noi della Commedia, non capisci che i fattacci nella relazione del tuo collega della Camera, Saporito, non hanno nulla di comune coi reati politici e coi reati ministeriali? Spiegami la tua astensione e dammi torto marcio se io ho torto marcio. Tu hai letto, senza dubbio, la relazione del comitato inquirente composta dei deputati Cappelli, Prampolini, Chiappusso, Gorio e Torrigiani. Che cosa hai trovato in quelle settantatrè pagine? Che l'ex ministro della pubblica istruzione dal febbraio 1901 al novembre 1903 non ha compiuto che truffe, che peculati, che furti, che sperperi, che dilapidazioni. L'uomo che spende 1469 lire solo in fotografie per- sonali a danno della borsa nazionale, compie atto ministeriale? L'uomo che sottrae migliaia e migliaia

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