La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 1 - 16 gennaio 1908

24 produzione si è data in precedenza altrove! Ab! serena obbiet- tività e scrupolosa coscienza della critica! Ebbene, io ho la fortuna di non conoscere nè autori, né attori, nè attrici; nè amici o protettori d'autori, d'attori o di attrici; non ho rapporti né, con critici, nè con giornalisti, nè con editori, nè con impresari di teatro, di caffè chantani od affini.: pago !sempre il mio biglietto d'ingresso, sto fra la folla, sono della folla, 11:l'infischio di tutte le opinioni, di tutti i giudizi, di tutti i pregiudizi, di tutte le vanità, le notorietà, le celebrità che non mi sono fabbricate di gusto mio; non conosco che una maniera di essere: la mia: non rispetto che un solo pensiero, il mio, e lo voglio esporre qui, senza smorfie nè frasche, tutte le volte che me ne verrà l'estro, prima pel mio buon piacere, poi per la gioia suprema di sentire che la sola persona che apprezzo, che stimo, e che ammiro è sempre ed in ogni cosa, d'accordo con me. ANGELO BEOLC II T. I N P LAT I-4,A La prima nota è per avvertire i lettori che la Commedia Umana è una piattaforma- per tutti i conflitti mentali e sociali. Chi discute, chi ragiona, chi è tormentato dai dubbi, chi è carico di problemi, chi vuole partecipare alle agitazioni e alle conflagrazioni di questo secolo di classi e di masse salga. Nes- suno è escluso. Purchè chi scrive abbia qualche cosa da dire, purchè il suo inchiostrd contenga un'idea, un bisogno, un'aspi- razione, un desiderio, magari un assalto contro le vecchie istituzioni, magari della gioia di vivere, magari della collèra o dell'odio contro il male, il brutto, l'iniquo. Al risentimento solo io chiudo l'uscio. Il campo è immenso. In una società che va svecchiata, spogliata delle sue forme arcaiche, delle tradizioni che le impediscono il cammino, dei pregiudizi che le immalinconiscono il cervello e le atrofizzano ogni movi- mento, delle credenze che non sono più in armonia con l'evo- luzione che trascina anche i paurosi e i retrogradi verso una umanità più buona, più elevata, più virile, più sincera, più sensibile ai dolori della vita, l'osservatore e il documentista, hanno una messe di fatti inesauribile. Avanti dunque a rico- struire la vita che si vive, la vita che :si svolge fra noi e intorno a noi, la vita che ci piace e ci spiace, mettendone in rilievo gli egoismi, i temperamenti, le tendenze, i convenzio - nalisini, le ingenuità e le differenze, per raggiungere le vette del benessere comune e della giustizia di tutti per tutti.

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