La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 1 - 16 gennaio 1908

18 sciagure da impedire a tutti i posteri di inondarlo dei suoi delitti. I romani che gli hanno dedicato una via hanno rivelato al mondo una mentalità volgare, una mentalità pervertita, una mentalità, insensibile alle violenze e alle stragi consumate sui romani che hanno tentato di spapare e spretare Roma e di dare la capitale all'unificazione italiana. Decorare Roma del nome del presidente della repubblica francese che le ha imposto la monarchia papalina con le armi alla mano, del mostro imperiale che le ha Schiacciato i garibaldini a Mentana abbominazione che fa fremere tutti coloro che non sono mica affetti di amnesia o carichi di delinquenza. I milanesi che tirassero su una delle nostre piazze il Gengis-kan del Due Di- cembre in nome di Solferino eleverebbero il massimo dei mal- fattori all'onore del monumento. Della nostra ingratitudine si è già parlato. La nostra gratitudine è serbata agli zuavi, ai soldati francesi, a coloro che hanno combattuto o sono morti per la nostra indipendenza. A tutti loro i fiori più belli e più odorosi delle nostre ortaglie e delle nostre serre. Il loro sagri- ficio è nel -sacrario della nostra memoria. Allo Scapin (mise- rabile furfante, mascalzone o tutto quello che volete) delle Tuilleries la nostra esecrazione postuma, il nostro odio che insegue i morti per il rinsavimento dei vivi. Percliè infine chi era poi questo signor Luigi Bonaparte se non della zavorra umana, se non un Zanzottera, un Grianta. un Origgi, un Pranzini, uno scroccone, un ladro, un biscazziere, un mantenuto, un plagiario, un bandito senza scrupoli, senza pietà, e senza rimor- si? Voltiamoci indietro e rifacciamo a grandi passi la sua vita. È un adulterino. C'importa poco. Registriamo il fatto solo per dire ch'egli è uscite' da un utero infedele e quindi senza sangue « reale » nelle vene. S'egli abbia morsicato i capezzoli, come si dice, della sua nutrice, c'importa ancora meno. La sua infanzia non ci interessa. Quello che ci interessa è l'uomo. Per venti anni della sua gioventù lo vediamo passare da una casa da gioco all'altra, da una casa tollerata all'altra, da una corte di polizia all'altra, Egli è 'sempre in compagnia di gente - bassa, con pregiudicati e prostitute. In America è stato arre- stato. In Londra, quando viveva in due stanze, in una casu- pola di King street, St. James's, ne ha fatto di tutti i colori. Ha vissuto alle spalle delle mantenute, si è ubbriacato centi- naia di volte di whisky, si svegliava nei letti delle donne di tutti, imbrogliava chi poteva, passava su tutte le convenienze e cercava di rifarsi alle corse, I suoi primi atti politici sono pieni di viltà e di menzogne: sono stati due risevoli tentativi a Strasburgo e a Boulogne di insurrezione, seguiti da una moltitudine di lettere che supplicavano per la sua scarcerazione. In esilio di nuovo non cessa di cospirare e intanto che cospira si fa poliziotto per aiutare l'aristocrazia che voleva rompere la testa al char- usino. Presidente della Repubblica, il 20 dicembre 1848 « giura

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=