La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 1 - 16 gennaio 1908

15 •classi e le masse, è come un muro divisorio che separa un'epoca da un'altra. E il più forte della specie. E un telf-made man che si è fortificato in mezzo alle angustie che l'uomo inflisse al- - l'uomo. Laureato in medicina, avido di esperienza e di libertà, agitato dai sogni repubblicani in un regno imperiale è andato ll'estero a condensare le sue impressioni per i giornali parigini. ome tutti i giovani che non trovano la fortuna preparata dal b bbo ha dovuto sgomitare per farsi largo. I primi passi sono lli del Jules Vallés e di Enrico Rochefort. Ha dovuto farei! jdof,i , l'assistente di collegio, e condurre a spasso le misses del- l' istituto di Stamford, un villaggio elegante dei dintorni di New - fork Ne sposò una, la signorina Mary Plumer, e poi, inquieto come'tutti i francesi che portano la patria sotto la suola delle scarpe, come ha detto Felice Pyat, e tornato a Parigi a tempo per assi tere all'entrata dei prussiani. 11 suo movimento poli- tico é in °n'Andato, si può dire, dal Disastro. Novantasehnila suffragi l hanno mandato all'Assemblea nazionale._ E stato con- sigliere, se retario, vice presidenie e presidente del Consiglio municipale, 'consumando così quattro o cinque anni in un am- biente che avvicina pin che mai ai bisogni della esistenza co- mune. Ha pronunciato un discorso in favore dei condannali della.Comune. 'Ha scritto libri densi di idee e di problemi e di esperienza. È stato il solo uomo che desse ombra a Gambetta. E diventato impopolare durante la campagna contro i pana- misti, perchè Cornelins Herz era azionista del suo giornale, La Justice. Siccome non era colpa sua se gli uomini incanagliscono, così è ritornato alla politica ed è divenuto un leader parlamen- tare che si è conquistato la noi00,di tombeur dei ministeri opportunisti. La sua penna si è ingio vanita durante il tempe- stoso periodo per la riabilitazione di Dreyfus. L'Aurore, ch'egli dirigeva, ha rovesciato secchi d'indignazione sul eanagliume mi- litare associato nella criminosa impresa della caccia contro l'ebreo. E un laicizzatore. Ha eliminato il prete dalla scuola tutte le volte che ha potuto e ha sosteuuto continuamente il concetto politico che l'uomo di governo non debba smentire il deputato. Vale a dire che le riforme difese o sviluppate o proposte sui banchi della opposizione non siano buttate in mare una volta giunti al potere. Siamo dunque davanti a un atleta, 4 un ra- gionatore, a un debater che sa stare sulla piattaforma parla- mentare col suo sacco di idee raccolte nell'anfiteatro della lotta per l'esistenza. Gambetta era un attore. Drammatizzava il gesto e la parola. Floquet, che non aveva conosciuto la miseria, era un uomo pieno di collera che non aveva nel passato che il viva la Polonia. E tuttavia questi tre uomini che rappresentano cin- quant'anni di evoluzione politica, sul terreno dei conflitti eco- nomici sono della stessa levatura — di una mentalità borghese, paurosi delle moltitudini che si agitano per la loro emancipa- zione. È in tutti noi il ricordo della sua campagna ministeriale contro Giovanni Jaurès. La vigoria oratoria non è riuscita a

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=