La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 1 - 16 gennaio 1908

cabile contro gli uomini che si elevano sugli uomini. Il capo lavoro la, indispone, la incollerisce, la inferocisce. Non appena lo ha in mano lo deturpa, lo denigra, lo sventra e lo denuncia come un libraccio malmeno, mal scritto, carico di sciatterie e di nonsensi. L'odore ambientale nella fraseologia diventa delitto, la sintassi che rompe le dighe dei carabinieri della grammaticheria Ufficiale circenda l'autore di ridicolo, i neologisrui vivi e sani sono frantinnati come ciarpame. Balzac ha subito tutto il tor- rente degli iniproprii del suo tempo. I Jules Janin e i Chaudes- Aigues gli sono andati addosso come mastini per morderlo, addentarlo, disfarlo a pezzi. Lo hanno svillaneggiato mettendolo al disotto dei Federico Soulié e degli Eugenio Sue — due orri- bili scrivendcili che si sono arricchiti senza stile, senz'arte, senza letteratura — ammonticchiando solo della zavorra, delle narrazioni fantastiche con dei paradossi o virtuosi o cinici, con un materialismo svergognato o con un umanesimo burlesco o con dei personaggi di cartone, imbottiti di stoppa, animati dall'improvvizzazione che masturba tutto. Ma gli aboyeurs sono morti. E la Francia del suo tempo è la Francia di Balzac. E' la vendetta dei forti sugli idioti. Ma ohimè! La gloria viene troppo tardi per coloro che come Balzac sanno movimentare tutta una nazione con la penna e vogliono contemplare la propria statua prima di morire., come compenso alle loro fatiche. Perciò i Lautsean, critici e appendicisti di quotidiani e di riviste nella Commedia balzachiana, mi fanno ancora fremere. Li odio come e piè di Zola. La Nuora Commedia Umana. 4*** **$ * Lo Czar in. Italia Stiamo per andare - in macchina e i giornali francesi ci riem- piono d'angoscia e d'orrore. Ci annunciano che Io Czar é la Czarina passeranno . qualche settimana a Venezia e a Napoli. Ci siamo palpati gli occhi. L'uomo che è tutto un destatoio avvenimenti crudeli e sanguinosi fra noi? Dopo l'agitazione che e' è stata in Italia per fischiarlo dovunque si fosse fatto vedere? Sarebbe una provocazione. Pensi alle sue disfatte in Manciuria, alla sua capitolazione vergognosa, ai suoi ufficiali che ballavano a l'orto Arthur mentre i piccoli giapponesi preparavano le torpe- dini per dare l'attacco alla sua flotta bloccata. Pensi alle buaggini dei suoi generali, dei suoi Kouropathine che non hanno saputo fare sfoggio davanti al nemico che con magnifiche immagini sacre e ai suoi Rojestvensky e non alle spiagge italiane. Alle

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