Compagni! - anno II - n. 10 - 16 maggio 1920

COMPAGNI/ r.lla volta di Torino un rinforzo di ca~·abinierzi orn 1 i 1- cidi. Il capitanò ave\·a dctro: arantI, n~'l1'C ie!_ . prolet.ai- iato' disse: alt! E ubbidirono ~ !1~· _Dbbidi· r~n o le béih,e perchè c'era.n ne'lFari.a. s1b1h d1 frust(l. ' • ' • J 1· be le pal'ole eh~ prom.-et.teviino di. doraru: ,e, me:g: 10 C; .• . "-· F,È,.r,rovieridi Firenze, fratclli clea. JDa,rma1_di_Kron– st-ad't, primi vind_id •del nostro s~-ngue., p.1:im1esem~ p}ari domatori de-lle, fi.e,re che ci_ soirveglaanq _e c1. sca.nnano srnlute a voi! E lo &a,pp1.ano,lo sappiano, i massa~/ato~·i deJ Re: che qu.a,ndola misura è _colma anche chi non ha a,rmi ne trova, e che .a.d ogm buon conto 'vi sqno c:.:nwqua,ra-ntaquat,tro pa,rt.ite apm·te, ~cl ~ostro cont.~ corrent e: cre dito ahbonda,nte ~nche senza tener conto ·deg;li int.er·e'alsii. SATURNINO. (1) Etto, in proposito, r11ltima. <loc,umcnta.rione. T·i– p-ica; clefinitiv(1! J,a. reca. La Lotta <li Imola. 'l'al Gastal-. ,unì G11,sta1,o cli Ca·.~tel 8. I:ictro, sold-ato d.urante la. g·u(lrra. in u.n re1;gime1\to di bel'sagl'ir.•ri, s•i rc:id~ra- <li.~er– to/ie per otto mesi, dopo a-i;eni-e fatte d'ogni /.Inta. Non appenq. wwni,stiato e s,nobilitato Jitornò a casa. Pece clo– nwnc/a. cli essere a-mme8so ne/la. Guq1·àia Re111(l.Nel frat– tempo, re-9e in_ointa una. pòPera :ragM.~a; partì <F. c?'sa- .e • non se ne seppe più ·11111/a .. Ora, il Comando d-w,s.,,011ale dcllt;1, Regia, Guardi<L in Bolognc1, con im tc·icgramrna m data. G a11·rile N. GS-1.0S e firmato Oa.p. Ori-ma/di, solfecita il Mimic(pio <li Oastel S. Pir.,tro e la ma<lre <lcl Oa,çtald.ini affinchò esso .~i-<i -i.n-i-iato al comando ·cli Firen::c per l'im_- 711cdiato arruola.mento ... Il sistema- i' questo. Jrn11wra./1? Corrotti? Delinqiientif Ben 1:enr,an'o. Pwrr:ltù sappianQ ac-- coppard sèoond-o 'legge... • (2) Si sa og gi e-he /a. gu ardia regia tròvilt.a 1 teoisa a Roma. non è .~t< itacpu gnala.ta, ma revolverata con proi.et– tile clte " in pos.~esso dei soli mmitu,ra-t.l. ·d.nclle qué,qia ~'olla, /a, men:::ogna non /lq.. aruto lunga- 1:i-ta. _J PTQlctrri. 1w-11. àmw 11cc-iso;non Mino sapnto ·11oci<l.Pre neppure quel- , l'1mioo! Non ce no ·rallegriamo . ./1la in'som-rna, la ·,verità an.~i 111tto. 11 COMUNISMO·", la 1:irnre e mlnrna. rivista. di– retta. dff Serra-ti, è fJiunta, al suo lf..o 11ume1·0tra. 'il cn– scente ·i,ntèrcsse <lei lei.lori e degli e.stimatorì. Riç,onl ia- 111-oio. percliè <;Comunismo" è 111w- tipica espressione del 'M1isiero moderno, e ne/I.a. storia del sot:'iali.~mo ·1.1ari(i110 segner<ì certo 11,110· bel/.a /a.ppa. idea-lé. Di queste pubbli- che risponde probamente al suo fine, sorta. oom.'è sotto l'c!fida. diretta della Repu.b7Jlica. dei Soi,iety e ciel 'Co• mita.fo della Ter:::a lntel'na;;ionale. E •< Còmpugni ", <lo• n •rosam.1:nte, jrà.ternamente," fa a l confr ate/:lo massi-ma/i, sta r111e11/i. au.(Juri di sénvpre pù1ì.•flori.da. esistenz·a. che son !lovuti al 1:alore delle su.e pagine; a ll'i>mportan.-:a. dei suoi 1:~1l/alionrtorl, alla. rettiturline degli .~pfrili c:he l'ani– ·mano, a11a necessità del/a, causa. che lo crea. ' NOTE DElll QUINDICINA Còl cappello in testa ! - Un altro morto - Aspettivecchi e nuovi della francia napoleonica - Storie di briganti ~· A San Remo,terra di bische,,, - E d'Annunzio? - Parole di soldati. Due def1mti: Bi&solati e il Ministero Nitti. Noi1 fiori nè lagrirne. Nè per l'uno nè pe:r l'altro,. Noci no:n siamo di. colo1:o che si ca vano i.l ca.P' peJlo per ca.r.ità cristiana, a;[ passaggio d.ei funera.li. Il salu.t,o a chi me.rit.a, vivo o cada,ve,rn ! Che Bisso,lat~ fosse l'onesto,, il pu.r'o, l'inkmc;rato, a. noi, in verità., poco importa .. Pure e j,nnocenti erano, a,nche le, cin– qtieoentomiJu. vittime delJa •guerra, che Sua Eooel·. Lenza Bissolati volle e sostenne., promet,tendo dell'al• tro piombo a chi, •avesse .avuto un pensiero diverso· da.l sno. Ncl pensiero. cii q,wi •cinquece,ntomila mo,rtÌ' mal sepolti, francamente no'l non ci sentiamo d'o• n.orai·c quest'unico, che per intemerato che fosse è. morto n~l -~noletto, pilac.i,damente, serenamente, oonz.a: neppure un rimorso pel sanguinoso fa,Ll{mento dclla; sua 'politica guc.rriera, e 1'c,reclit1 di t.orme.nti che ce rie resta. Se U suo. e,rrore fu onesto,. fu dunque i.mbeci.!,le: Pe~·chè q.uando no:n, si pecca .per. m.aùva, gi,tà, si pecca pe,r stolte=• Fu semplicemente una idiozia senile; l'inte1,ventiismo di Bissola1ti•1 Non ci impprta s~perlo. Fu una colpa. E ci sono dunque mo1't0 ra.giopi (perlomenq cinq uecen;tomila) perchè, •prussando il fnn<':rale, noi ci temi-amo i! nostro capr pello' in te.sta... *** oàzioni (< polit.iche >J se ·11e sono 1.'iste và.ri: cchfo -e 11arecol1ic Men che meno piangeremo la mo.rte politica di se 11e1•eggo110ancora, in Jt,alia. ln qran parte però, sono clandestine. ApPf!na ql{a/c:una. riesce a far.çi lC{}fJcre .11,er qucll' a.lt.ra Ecce.Ilenza, che sii concreta nd moUe adi. pe la notoricf.rì di ehi l'a. ctiri.Qe O le prr. 9 ta il proprio nome del signor Nit.ti: ma.sche,ra tipica di que.l gesuitismo Sono ini~;j~tfre e spcc·ula~ioni 'persona['i: in<lici cd .espo- poJit.i.,conazionale di cui Macchia velli è s.t.aA:ò, i:l filo~ ,i-enti <li•11n ·in<lii,ic/11alismo borglti:sc che noi aborri'.amo.· sofo, Giolitti il ·oapola.voro, e Nitti la ca,ricatura. l'i!r s·i,mi/,i pubblioa.~ion.;, raggiung~re m1a tira.tlira d'i cin- L'Italia aveva •conosciuto altri tipi di reazionari, q11emi/.a copfe e ri11s0irc a rari:'oqlicrr nitre du.e mila ab- d.a Crispci, a PeJ!.oux, ,ma non aveva a,ncora cono- lionatf « pa!Jan/i. ». poter <liffonder8'i, ·in e.stensfonc per • , G scinto un tipo cos1 ripungante di e,ri.one Dan~sc.o, ,utta. là p·enisola ili appena lredi<:>i numeri, rioi: in pooo piti, di. .•,,; rnc8i ,ti ,,:ita., costituireòbè 1 tn succes-9o straor- ttna co-sì " so:m,a,immagine di frod a» la , oui fa,<!C'Ìa (l:inariiJ. fil m,, pde-se. •O?'e si 1rgg 0110 rioco anrlw i qitoti. "d'uom giusto n dispcn-sa sorrisi e pa.ro, le iusiugh,ie- 1ia11i. <101'e /(I. ri.,-i8td pol•itira ù quasi ignorata. <lalla mns- re, mentre ba gli artigli e la coda, di scorpione im• #a, dore non .•i con·e dietro elle a/lP pubblira:::ioni .<lai- bevuta de-1 più tristo veleno. Echeggia la. sua eJò- • oolori s_qa1·gi(l.ntie (l.a1/-r:· paginf' pettegole, ·un ris-11/tato del qne,nza bonacciona e, ridanciana a.I co·ilvegno dei .gior– /Jr"nerc - ri--•t.o ila/ punto lii, ri.•t.a. di 1111 N/i.tore qual.< da.si nalisti, promettendo un resp.iro di liib~ro vivere 1 rii periorU6 -·- potrcbl>e larrinmentc so,lr/i,çfa.1'C.Ma, " C- 0- Qualche giorno dopo dax:à ~m;l_ineche' si ammazzi per mnnismo" non •' soi·tn Jll'r mettersi in rmra con le altre le st,rade senza -piètà. 'Froclàma. alla Ca.mera che il 71111Jb/'iea.:-i.nni " 1·ng9i11ngerle I' -•nrras.•arle nella corsa. al S1W<'P••8o 1Jf'i',qr,n(il<'('(/ C(litorfo/e, « Comùni,imo)) ha. 1,isto suo Governo avi·à il più largo·'·rispetto pe,r Ìll. repu.b- /a. lu.cr 71acld ai ..•uni fcmilatori e c-0mpilatori è parso blica russa? Passano contemporrineamente fu treni di che quP.~ti,po.çsaiio_ e. ~RPre i tempi in r.11;a/le mas-se, nsse- unm~zi~ni des.tinate a Uci.r~,if!~e Polacclii. tate di profonde tra'.~ forma.do?ii, -~i debba <lfre la. 'm/J, d;' E, insomma, una Menzogna che dee.ade. Un'ai1trà qweste tm·sfor-m.a.'!!lnni ·indicanclo rnro, come a gui-rla., quel- ,le succederà, certamente, nel pantano delle baratte– lo che a-lt-r01'e ,qi tl fatto_: JJorr,enrlo una. 1;alfr la p<t - rie go_vernative; Non importa.. Prendiamo nota, 1.·n- rofa, di ammrmimcnto o à; rons·iµllo attra1,er-~o le con.si- ' <lera.zioni cli, a.Itri « /.M<lers n, fritti e-•perN e/alla. compiuta t&nto, che Sua Eccellenz,a, Nitti è pe,ri.to vittimn. deJJe e.•perien.~a-. Jn questi tempi - in oiii tanto lii pa.rl' a <li - ste.sse frodi: E. a,.tte:.idia mo e s periamo che I.a. C1~m11-?ismo, in cwi tutt-i sono_ com~misti: in c-,ii per •ogni se.sa .sorte, successivamente, spet.ti agli altri ipo- 1,1<1, ri1111-011a 11-nnome:.« T,entn >), in cui ~ii ogn-t· 'lMt-ro è orlti che _g,li •segui Tanno: Me:da o Bonomi, Giolitti! 11n simbolo: qu•eUo dei Sot;iety, ecco '111'a pÙbblicà.:ione. • t3aJa.ndra. Ohe i,mpo-rt-ano le facdc, qu,a,ndo la mar- ib ·o cag obianco

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