Compagni! - anno II - n. 10 - 16 maggio 1920

COMPAGNI! Il S . upp1·1,°'1·0 di]nhn· Dnou1n. parlò con tal potente vee~enza da far 'tremare " lh uU ·. Ur w l'Assemblea riunita: i proprietari del sud gli te– sero un'imboscata, lo prèsero, lo costrinsero, i (lnmemoria cnm precursore americano) COl piedi in calena, a far trenta mialia di cam- Ricordiamo. Il :2 d'iccmbrè 1859, alle 11 e •tre quarti del mattino, sulla grai)piazza di Char– lestown nello Stato di Virginia, veniva impic– cato John Bro1wn... Ricorsi non inutil;. Il go– verno armericano non sta rinnovandc, contro ·i s?~ialisli, nel 1920, persecuzioni di ùgual spe– cie? Victor Hugo non avenl salutato in J,ohn Brown lo Spartaco del suo tempo ? : Se il nome di Spartaco è eterno, quello di John Brown è sacro. • I Entrambi pçrirono per aver tentato di spez– •zare la catena degli schiavi: ma il primo in una .s.ocietà in cui la schiavitù pare,va i1ecessilà or-' jganica, il second·o .in una società moderna, <le– jIDQ_cr~tica e repubblicana, ma borghese e capi– talistica: tremendo monito per chi crede che in •una sìrnile costruzione possano albergare allro che egoismo ed inf arnia, ·-per chi cede agli al- lettamenle e alle lusinghe sue. • . _ Egli era nato da un osrurò pnritano indu– r1t.o al lavoro, niile e prolifico colono, che da una moglie altreUanlo geDrgica aveva avubo , una corona d·i tredici figli. . Era ancor viva allora, negli Stati Uniti, Ja s~hiavitù dei negri. E la sp)c ndida conf edcra– .z19ne, incensata dalle borghesie moder.ne d'ogni . stampo per le liberalilà delle sue leggi, pre- • :sentava a qnest'uorno lo spett.acolo d'una triste scissione: gli Stati del ·sud, sostenitori ad ol– ._trartzadella schiavitù e quelli del nord, conli.'arì alla rned~sima, ma repugnanli ai negri che vo– levano espulsi dall'immenso· ,e incolto terrilèio· a~ericano, _eche ~cconscntendo di riconsegnare a1 carnefici quelh ohe fuggivano nei confini 'delle terre settentrionali, ,i opponevano con vio– lenza· ai rnatr.imoni misti. ;p· J olm _Brovvn avrebbe potuto essere ncco. '· 1anlatos1 nel 1852 nel Kansas aurifero avreb– ,he potuto, tra i. figli e i molti schiavi: vivere .nell opulenza. ·Preferì abbracci.are la causa dei reielti. 'Ar– Hcnl.e abolizionista, allorchè il I(ansas fn in– vas'.) (~a,qu~ì del sud che volevano portarvi la ~chiav1tu, s1 oppose con tutta la virulenza del– :J'ingegno, della pnrolà, della propaganda allo ~f rntrn_menlo i!1!ame ?,rpellato dalle consuetA pa. r~l0 d1 necessita patriarcale, -economica, dòrne– ~!1c;:; .Quelli del sud·. cerc~rono, di so,praffarlo con.la forza: .Tohn Brown 1rnpug-nò le armi se– _5ui~o-dai selle figli.• Ma egli voleva la libertà ;.nclw1d11alecd economi~::! per i reieHi; <11ielli rkl suo slc:=:s,oparti~;:,, tfel nord, non la inLcn– de\':1i'IO cosL Fu getfalo _inwrcere. y; rimase a 1 oc? .. ~i~orninciò Ja propaganda. Il primo' 'dei iao1. ti.glt, dcyulalo all'Asse~nblea Federale, biblio' cagin' bia 'CO . ~· mrnQ so_Lto la sferza dol sole. Morì pochi giorni dopo. Contemporaneamente un altro figlio di J-0t111, _Brc;rw~1, inc_ontrato da alcuni proprietari del l\!hssour1, vemva massacrato ine-rme:.. , Riconliam.olo, .fohn Brown, perchè la sua hgura trascende in mortalità ed in bellezza. EglÌ credette.che un ap_pellosarebbe bastato per sol– levar~ ogni cuore umano, e sopra 1.utlo gli op~ pressi. Ebbe lo « splendore dogli ingenui'>> che Wallh vVhìtman lia celebralo in un canto iin– h10rla!e: j\~a fu sol.o. Nessun~ si ùnì a lui: gli oppressi pwgarnno sot!,o il lungo patire, senza nbeJlarsi. Vo.lle,' ed enb~ per sè tutti i marlir'ì. , 1/n. figlio gli cade al fiànco e ~upplica d'esser finito. Brown lo guarda e gli dice: « Tacete e m?rite dà uomo )l. Poco dopo anche l'altro fi. ~110 c~de. e cbieçle una ri\'oltclla per ·spaccarsi ~l cramo. Br.own_~li. impone silenzio. Le truppe 1rromponp. Dod1c1 insorti sono m{!rt.i. Cinque sono riusciti a .fuggire. Cinque, ferii.i, fra cui .Jobn Brown, vengono trait.i prigionieri. Bmwn perde sangue da cinque ferite: una d'arma da f noco quallro di sciabola .. Contro di lui si sca– rarnnla l'odio di tutti'i proprietari deÌ sud. Con· 1m lristo simulacl'o di processo, di cu; si sde– gnano anche i difensori nominati di ufficio 'fe- •rito, sfinito, il l . 0 novembre viene con<lan;rnl-o• a morte. Victòr Hugo, all'annuri,i:io, in un im– pelo di sdegno leonino delta tremenda l'epi– slola che 1ermina con le parole: . <<Sì: l'Arn?ri'ca 'lb. sappia e vi pensi, v'ha qualcosa di più spaventevole di Caino che uc- cide /ì.bclr., ed' è \Vasl1i11,fflon che m·m S .., . . . . a •• azza . partaco ! n. • n~. di~embrc _sa.le _il patib'Olo•. 1 . 1 Gli stat1 della libera America si disputarono vanto cli fornire il canape d,i cui doveva es– ser~ in_tessula la corda che lo strangolò. La C'a- _ rolrna del sud ebbe il privilegio. Oggi, però, moli.e .sci.i0ni sorialisle s'ono-· rano d'intitolarsi al suo nome. E_d è ginsl.o: per_ r:hè nel verbo come neff azione J ohn Brown ha divin~to neftam1::ntc, perfellamenle, il pensiero e l'az10ne che oggi trionfano nella m:ondiale ri– volmione comnnisl.a. « La liberazione dei ne– gri - egli scriveva dal carcere - iwn deve es– sere che il primo, alto della grànde liberazione / ~rn1_ana_ ». :Molte altre sue pagine sono di pura 1spiraz1qne conrnnisla, e perriò clic.evo che i la– vorat?ri pos:-ono e debbono ricordare, sopra– tutto m qnesti giorni in cui il martirio derrli uo– mini liberi si rinnova nella libera America. " H canapo che ha slr,ozzat.o .Tohn Brown si v'or~ '.ebbe ritessere dai nuovi negrieri per stròz~!\rc • 1 Bela Kun, i Lenin ed i Trotzky. ' D. V·

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