Compagni! - anno II - n. 10 - 16 maggio 1920

bibli 12 COMPAGNI/ Crisi psicologica pitali,sti, gli esercenti tutti, -g1;a;ndi -~ picd,rii,: ll?H hanno altra ~dea che di aumentaire al più alto hnnte possibile il loro vantaggio'. Essi hanno pei:so ogni co•nc:etto di pudore e di ritegno; ma ne:Ua loro folle Oggi, ,nelle masse operaie, la cri.si graYe - forsa cwrée n on vedono più ·1ungi de.l:la-_gioi·nat.a d'oggi; 1P,iùgrave della crisi-;economic.a, ..,.... l\ la cri,si psico- non si preoc.cupa.no che di realizzare i1iimecliatar- I fo,g:ica. . -' . . . mente il piì1 ch'essi possono. L'insa~iabilità ddlo . Ogg'ii l'accresoere-le paghe ed i salari, rende 1 hdo vo,glie umane non si è mai rivdata così. lwrida, così toro poseibile i 1 l r:aggi,ung,ìm€Jnfo di. u,na· vita più_ co: _enorme, così- dimostfati va. E natu.ra.Jinenfo essi non moda e più umana, non ··basta. •Qu-E'-stcconcc~1o111 pensano che agendo in tal guisa, rovinando. il paese 6jlil'lflbheros1.at.e sufficienti pri1111a<le:Hagu-erra; ora ed esaspera.udo -le altre classi si scavano la fossa da -nolilbastano .più. - loro st-essi. Sono stati partièola,rmenl-0 i. fenomeni manifìestar Ora,, come, può un operaio o ·un impie,gato, non .tisi durante e do'.po la guerra: gli scandalosi airric- nutrire un sentimento d'invidia, e <li ,riveindicazione chimenti l,e frodi le ingiustizie, •1e tii<annie, • g)i conti-o i piccoli e i grandi pescica.nii1 Lo spettacolo aibusi, i ~rirvilegi (~he mai come ora pre-:a,lse1:o) che quotidiano delle la,d;rerie dei n,egoziànti e degli i,n• hanno suscitato nelle masse un giusto nsentunento k•rm:ediar:i.i di ogni specie, ha con.tribuito a far na– di invidi.a· di odio, di ve·ndetta e che le hanno s00re il dirumo-re al lavo-ro:: - « P,ei• chi e perc-hè • r,pinte a, co'.nsiderare il complesso problema g,iuri<lico lav,oriamo 1,, - l'opeTaio si domanda quando ,,ede ed economico e tutto l'irisieme dei rappodi sociali. che c hi non L a.vara, \'l specula; e fa affari, guadagna Le antiche· con.cezioni del. diritto di. proprie,tà, dd in un me.se o in un gio•rno una ricchezza ch'ègli non • diritto di succes&ione, ecc. sono state portate ·a,d guadttgnerà sudando tutta la vita 1 Co.sì, .più forte– un esame profondQ, quasi direi a una vivisèzione, a mento agli sente ,che è uno sfruttato, e i)1ù in'tensa– uno studio' radi 1 caLe. E lo folle oggi ,scoprono, tro- mente, detesta coloro che sono ricchi., specialmente va-no, sentono quanto falso· sia tutto il fond,unen"° quelli' ·che dalla guerra trassero le loro -r,icchezze. dei rapporti neHa esistente so-cietà. borg:nese·; com- ·Così egli s·ente maggiormente La sua diffidenza, anzi 'prendono e sentono insoppo,rta;bile "il gio-go delle isti- la sua ostilità verso il go verno .borg.hese, che non t.uzio11-iche i,l eap,i,talismo htt foggiate a_ suo va,n- gli ha fatto che p·romes5e e nie.nt'altro .ehe promesse. (aggio e a sua difesa. Il le-nto pi·ocesso di di;sa.miJ1a ·Egli ormai ;non v:i crede più. e di critica delle isti tu,?Jioni borghesi, si; è ,in que~ti I Per branquilli, z-zai·e g li anmi, e per ridesta.re nelle poc-hi a1.1ni accele:rato,. E' venuto a maturazi,one ra- :iloUe l',a.m·ore al lav.oi ·o e al risparmio, b' .isog1na to– pida il frutt-o di una analisi ·che sii svolgeva ·lenta- gliere loro di dosso l'opp·ressione dei parassiti e de– imente. Prima della, guen'a, l'ope,raio, il bra~,ciant-e, gli sfruttator,i,; bisogna dare a-1 lavoratòre la sicu– trovavano q't1asi nat.uralo che c,sistesse 1111 paùròne·. ,rezza che egli lavora JYèr sè. Di più: bi-sogna chia,– Essi quasi sentivano •che ciò era, ineluttabi,lc, i,ne- marlo a part~ipare anch'egli alla direzione derra– rente alle cose stesse. Il di.sagio ·eeonomi<::opoteva zi:enda in cui lavora. La ,coscienza delle masse si è a quando a quando indurli a chiedere 'miglioraa)lenti; i-n flUCSt.i ultimi am1i svegliata. Le loro concezioni e e tosto si tra11quilhzzavano quan-i:lo avenin-o oLlenuto le 1'oro aspirazioni hanno faitto passi da gigante. E' un aumento di sala,:·io che loro p-ermettesse di so<l- tutto u·n nuovo concetto del « di.ritto P di proprietà disfar-a le indispensabili ne.cessità della. vita. Ora. e de.i rapporti esistenti nell'umano consorzio, è tutta ci,; non basta più. un'a.riima nuova che ogg;i. si sp'!;igi òna, anelante al- • L'aumento del salario non può piìt essere suffi- !"'ideale della giustizia e della u.gu, a,glia,nza. Di più. ciente a soddisfarli per qua,nto alto -esso si,a. ,Og.gi ancora: egli no11 vuole piì1 essere il solo brac6io, la essi ,sentono incons-a,pevolrnente ttn'anima nuova. forza -bruta-: egli non vuol più esse1:e considerç.,to - Intanto, come si ~a-, il pro-grcssi:vo aumento dei, come una ma,cchina da cui sì, sprigiona la forza salruri i~ r-cso nullo, anzi· negati.v-o, dal pJ:-ogrc,ssi vo materiale. E vuole nella misura di éi_ò che può, aume-nto di tutti' i genèi-i ne cessari alla vita. l\fa avere una parte direttiva. Sino aù oggi il singolo sovi·a questo motivo di ordine ma.teria.le, iJ motivo capitalista impiantava un <::omme1:cioo una ;i,ùdu– spiri_tuale predomina. stria e lo guidava ,i suo talento, a seconda· che lo Do po la guerr a che c:sa'l trì le -risorse e le forze reputasse utile a sè, senza curarsi se ciò fosse _utile · del.la nazione, si aspettava.ùo ratl1cali rifornie·, spc- o dannoso a:lla colkttività. ba og ,gi in poi, le in– c ial.mcntc nel campo économieo. Ma. fu una <lclu- dusrie,· i camme,i·ci, i mec.mi.nismi del.la p,roduzi-0ne sione. Perdurarono l.a i-ncompe-lcnza dei. ministri, e cl-ella clistribu~iòne dei prodotti, de vono essere t.olti l'indo,lenza e gli Mrnri ,dei funziànari, l,e sp,ccu,la- alla spccula,z:ione privata ed e:,;sere diretti con crite~·i zioni, gli sperpel'i, le eo-rn1zicQ1i,il pa,ra.;;sitismo, il di utilità collettiva. fav-oritismo. Le foUe si sentono .inga,nnatc. Gli iu·- E' tutta. una nuova concez.ione de lla fu nzione ricchimenti vergognosi derivati da.ila, guerra, hanno- dello Stt,to sociale che oggi sorge ..'Le leg.gi che si– cont.rihµi,to a smcitai'ii questa sensazione di iQ1,gin- nor.a rcsserò le relazioni. tra cittadini., d evono essere sti.zia sociale. Un tempo il patri monio po-tcva dare I mutat.c. Esse più non bastano, nè s~rvo_no a rego-– quak-he rara volta l'illusi.onc d' esse.re ht 1·isulta11te lare -i nuovi rappo,rti ehei sono ·sorti e vanno sor– d'un risparmio lento, ..razionçil.e,. legittimo; d',werc, ge,ndo. L'ecunomia st-a subendo radicali 1.ra.sforb:Ìa– in,somma, una giustiticazio-nc morale. Oggi; •questo zioni; e il codice <lovrà. seguirle eq aiutàrle. n·on è i)iù possibile. La t-urpitudinc <le.n'ingrasso ea- Ma olti-e ai lavorato,ri organizzati, anche un'altTa pitalist,ico è troppo pa.lcscmcntc, crudamcnk, chram- grn.nde moltitudine comincia a g,uardare- ·al Pàrtito rnatic,une.nte 1'affigurato dai profitti di _guerra. L'il- Socialista, come a un faro dii salvezzit: una folla lusione è impedi ta e impedita p~t· semJJre. mista <li operai, çli impiegati, di piccoli borghesi Oggi anc:o.ra, a 16 mesi dall'armisti,:tio, assistiamo ch0 ani.:ora 110n ha urnt co,scicnza politica·, ma còm– l" urnt speculazione sfrenata in tutti i ·commerci e prende e sente tutta la ing;iustizia del presen1.e •as– i~! tutk le industrie. Oggi ancora vediamo nuove _setto sociak, e pur senten<lusi anco 1 ra dubitosa· circa ,·i-cchezze sorgere, o accresce•rsi quelic già iniziate, i « !llodi n del prossimo _assetto sociitle, sentono essi in 1 11 aniera da,vvero nauseante. I grandi industriali, pure che questo stàto di cose: non puù continuare. l;'J' import_atori, le banche, i g.reS8i mediato_ri, i ca- Or.a, non soltanto .:i.Ile masse 0JJfTaÌ'e, ma' pure; a Ji ginobiano l_~.

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