Compagni! - anno II - n. 1 - 1 gennaio 1920

10 COMPAGNI! bam:biJ)jiche gli~p-a,ssav.a.uoaccanto oo.n inso,hi,to àmo– •1'-0. E tanto :piiù li g,u-an:dfllVa, q=nfo m,mo· avevano l'-airia giiùi'Va dii circ ostanz a. . E poco -dopo, . p< rop.r i,o sul piànerott()llo ~ò.Ye 11 pi-ooobo1beinestainteg.li à sugg-erito un s.a,~-c=o avve– hm ato, èglii può di,re .a, se stesso: - Sì: verarneinfo o,g,gl è Na.ta,lie, dr,i,sto è tò,rna– to, come nel Yan.g:erlo,e .chia,ma i bambini !1- sè. Edl è il vern G~ù; poiichè è un Gesù proletaino .. ~e:ne: detto il cuorre <lei ,poveri, che può ia.noo~ oon.c1,hlli~Ci oo-n l:e feste di p,recetto, ancora far-ci oredere alfa frateimi-tà ,deglli uomini! Sì: oiggi è Nata.le. E c'è anoora un po' di amore a questo rnond0;.,. . ANTONIO GnEPPI. .fet·ito da una palla in pieno petto. - i< Discen– detelo nella trincea, curatelo, cercheremo di tra– sportarlo questa sera ... n. Steso a terra, gli occhi chiusi,. il ferito 11·011 tentava un sol gesto. Bruno. s'avvicinò. La pie– tà, ed anche il rirporso, ['invasero. La testa pe– sante, le reni rotte, si lasciò cadere su un ·po' di paglia. Dei dolorosi ricordi si affacciarono al suo cervello. Egli rivedeva l'orribile macello, udiva i.gemiti, sentiva ancora l'odote di polvere e di sangue. Il sentimento de.Ila sua responsa– bilità, l'angoscia della sua situazione, ~i ag- ....---•- 9 -•--,•------•---••-•---~--- giunsero alla dolorosa oppressione; dei punti L ii belva rho si rls~vn .. g· 1·1:a. d'oro ballavano davanti ai suoi occhi; egli non U U IIJUC, , . tì U sapeva più se non che aveva male e che gli avrebbe fatto .bei1e piangei·e~.• Paolo rle Musset ha ·detto che in 0JJni CU,01'ed'uomo , c'tl mi varco che sonnecchia. Quanto tempo testò così? Ma Paolo ile Musset èra t1·oppo benevolo i::01 t là Il tedesco rimaneva imn,,obile; però nella razza ·zwiana. b • 1· li t l 1 In ogni cuonJ rnortale ngn c'è soVùtnto- un' suino, penom ra non aveva eg i so eva o, e sue pa - ma ima br::l·rn che sonnecchia. peb.re morte, e il suo. sguardo non fissava sul Quel che occorre, è che la fiera non si risvegli. E france se? • tutta l'educazione sociaìista è precisa-mento rivolta a ciò:. O 1 b b h · · a soffocare i nostri istinti ·mal·vagi, a revrimere i no- h, terrore. Le ·I.a bra ianc •e s1 agitavano:. stri spi,·ìl-i felini, ver 01wrare la concordia e la f,·<1,- « Io ho visto, io ho visto » esse ripetevano. ternità della specie. Rabbrividendo, gli occhi folli, Bruno si La gtterra, invece... . . 1 Qttale contributo <f,i,a la guerra. ai nece&sari spiriti levò indielreggia,ndo. Egli aveva visto, e ... sa– d,',·umanità; ogn1mo clw si guarrli ìntonìo vède è ooin- . rcbbe sopraYissuto; forc:e. E che oosa avrebbe vreiide. La « belva ohe sonnecchia,» 11a forse 11ìiglior dello, quello là, rilorna'ndo;· che ooGa avrebbe • oocq,si01ie per rideSt{irsi? Ri.còrdiamo ché _persino Leo- nardo da Vinci, quattro secoli p1•ima di Leone Tol-stoi,. egli predicalo?. L'odio,, l'odio per sempre! Ah ohia,nwva la guerra (( pa,zzia bestialissinia·»... ' .... ·no! valeva meglio che non ritornasse. 'JJ} q1wlt'c:,ggcttivo cc bcs:tiaUssinia~ non fu neppure _ Io ho ,\sto, io -t 10 visto .. , _:___ Taci taci ocnsu,rat,o a,alla cens-ura dcl suo tem,po! . . ' . ' , , Gke la guen 1a sia rimasta tale, clic ìl·ubitat Onnai - Io ho visto, 10 h() visto - Ebbene, vecc1110 sarebbe versino ·inntile portarne delle testimoniance. Ma mio, quando si Eono viste queste cose, non si c'è qui, in proposito, la nove/.la .d'1tn fra.ncese - Re- ··tn· , · · • _ I l O ;·sto · 0 ho visto _ nato NaegeUn - tanto dimostrativa e tanto bella, che ! i ~·: nu p1u. _ O 1 '~ • , 1 ••• no11 sapviamo resistere all<i· tentazione ai tradurne ia Taci, ma taci dunque, Dio buono! seoonri,a v_arte, chè ~a Viù intei'ossante: La sua mano errò; sfiorando il ca1cìo della Mortale, implacabile, la lotta era durata due ui i;:. Capo di seziòne, Bruno comandava ancora ad una dozzina di uomini. Quasi· accerchiato, il nemico, dopo av~r tanto ucci o, non daVà più segno di vita. Subito delle braccia .alzate, dei cappoUi gri– ffi: « Kamarades! Karnarades! » i tedeschi si o , 3rrendevano. Fu un impeto. Un grido selv.aggio; un grìdo? una condanna, levata da non si sa chi, di quei ;,oldati fece dei macellai. Uccideteli tutti! A :.olpi di fucile, a colpi di baionetta, i nostri uc– :idèvano. Invano Bruno vo-lle far cessare il cartwio. Uçcideleli tutti ... Invano -egli s'interpose tra le vittime e i massacratori. Uccideteli tutti ... Eb– bri di vendetta, i suoi uomini inferociti lo mal– trattarono, ed egli assistette, testimonio impo- •.tente e desolato, alla fine dei tedeschi implo– ranti. La battaglia attorno infieriva ancora. L'or– dine pertanto si ristabilì a poco a poco nel pic– colo grupp_o.: In un angolo si scoP.rì .un tedesco ibliotecaginobianco rivoltella. Una follìa passò: un colpo di fuoco; poi altri colpi. Bruno lii-ava sul moribondo che vomitava sangue. - .Sergente; i tedeschi contrattaccano! -– Sorpresi, gli uomini chiamavano il l,oro capo. il revo]yer .ìn alto, J 1 uccisore usci nella trin– cea. L'aria era piena d'un rumore infernale e di fumo-; gli uomini stanchi si difci1devano rùale. Egli vide tullo ciò d'un colpo d'occhio. Allorà, diritto, calmo, gettando lontano !a sua arma inutile, egli se ne ancìò Ja·ggiù verso la brec~ia presa d'infilata dallà mitragliatrice tedesca, e coi pugni lesi, non verso il nemico, ma Yerso il cielo,,-stetfo davanti alla morle per un secondo ... e crollò a terra come una "'talua. • RENATO NAEGELIN. . Ogni uomo ha 1w.turalmcnte diritto a tutto ciò elle gli è necessario; eh e l'ucouvazionc del terrona à legittima, • a condizione che non ecceda la quantitÌL di cui si ha bi– sogno vcr -vi.r·ere; e che lo stato sociale no1Ì <) 11antag– yioso agli ·uo11Li'ni,se 1ton' quando tutti nb/>iano qualche cosa, i;; nessuno il supi.'rftuo. l!OUSSE.\U.

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