Compagni! - anno I - n. 16 - 16 settembre 1919

10 COMPAGNI! -==========~==~;;;~~~===-::---···...:-======== LETTERE lilAPPONESI . l'egcto,1ufu. cu111esi fa, in questa pn0'td-a vecohia·Eu– ru11r1,si fini.;oc 11cr dimcnticrLre quell'Es'tremo oi·iente, ,:h'è pur ICL1tta parte, nclt:estensione ( J.el gl,obo e· ncl'l<L 8foria- del mondo . .Jfa Compagni! ha la fortuiia d'a1,-cre d-ei oorri~r1011de11/.i. ànohe nel paese del,MU.;ad-o e cli poter "eyuirc fa. fili-lmst.-iera volitioa i/iel "Giappone traversò '/XL 111·os<1, ·di mi giorrwlist(l, - il J3cisson:i -- ch'è fra i poo/ii che c1,ùbi-ano il SP,11so e ,a gusto d-elÌ'infornÌàzione U,inpida, rnisu-rcLtri e verace. , Una letterci nipponica del Bossoni fn già pubblioata: 711cst'a.U1·riill-ustra a-ssai /)cnc nuovi (l,Sl)etli e· fenomeni del «veriool-o g-ia-llo >), vei· cui giov/Jrà, - a 1ioi socialisti • soprnltutto - àvcr l'ooahio a-verto. I «pretesti)>, dell'im- 11erialis.mo fJi-apponese non sono, in verità, •molto dissir mili dei qneU·i europei•_; ma· di.mostr01io, app1mto, ~Ile , , . tutto il 111-onclo è paese, e clw i-l coinvito purificatore del sucia/is1110 è 1;crcq11entc ·i.ntcrna-.~ionale! .f PdEsti 'di baruffB nel paEsB dsicrisantemi... QuestioM tli tinte .... 'l' ol.io, lugl·io. La stmnpa ben pensante giapponese getta alte ;tricia, e piange tutte le· .s,ue-,-lac1:imel pen'-hè i de– legati delle grandi Potenze alla Uonfel'enza della pac-c hanno bocciato la proposta del barone l\riakino, il delegato del Giappone, rifìutanclosi -chnseri re nel– lo 8tatuto della Società -delle Nazioni 1111acfausola hL quale, proela\naudo l'-cguaglianza <lel]c·nt1.{w,.ri- • conogca a<l ogni popolo_ - qu'alunque sia il colore della sua pelle - gli stessi identici -cli ritti. Com'è noto, i. giapponesi- cd --altri popoli di co– lore, non possono liberamente irnmigrarè in Ame– rie,t e nelle colonie inglesi, ed è natiiralc che l'im– pero., del Mika-do - che si erige ,t leader dcgl i altri paesi asiatici - si ri8enht di questa pai·zialità <li trattamento e lasci nulla d'intentato- affinchè le Po– tenze aboliscano coteste restrizioni sull'immigrazione. \ E' certo che se la Società wnann fosse basata stilla giustizia, ogni uomo, non import,~ se nato in Europa, in Africa o in, Asia, dovrebbe avere con tulli gli altri uomini, uguaglianza cli dirittì e di doveri; nrn- }a classe dirigent clcl Giappo,qc non è tanto ingenua da· ignorare che l'attuale regiìue so– ciale ;,i basa sul privilegio capitalistico (quello ap– punto che le pennette di essere, ,nel Giappone, classe dirigente) e che sotto la così detta «R.ace -discrimi– natio n » si nasconde una questione- economica-. H gi.ap; poncsc, ,il cinese o l'i-ndian-0 ,rieco, possono ri– siede re in qualunque parte del globo senza tema di aver da soffrire delle molestie da pa-rte di alcun go– verno; ma sebbene 11 colore della lor o pelle sia gial– lognolo o_bn)no rroprio_ co~e qu~l.lo dei coolies ~ia.p– poncs1, cmes1 o rndiam, nspettivamcnt-0, questi ul– timi non possono abitare nel Canadà, nell'Australia o in altri luoghi in cui -dimorano. i bianchi, .i quali temono che l'imnùgrazione di popoli aventi un basso •tenore di vita sociale e relativamente poco progre– . <liti d_anneggi la_ posizion_c ec_onomica• degli operai del- paese entrò 11 quale 1mm1grano. .... e sfuÌnatnre, pollticlte pe_l resto, gli__Stati non hanno principì •fissi e rµodificano le leggi a seconda delle necessita del mo– iw:nto. Quando alla Francia facevano coinodo le ce1:itinaia di mi,Eliaia. di salayiat.i cinesi ~he. sosti,– tuu,sero nelle ottJcme 1 soldati a-l fronte. li arruolo prc:ntamente, con_1eprontamente li rimpatriò - an– fhe -cCerto _;;Jlel'.: ~v1tare le protesk, che_119n sarebbero bibliotecaginob·ianco ' ' mancate, ,dei lavoratori frànce~i organizzati non appena finita la guena. • Molti Governi ha.nno emanato e cqrnnano cerbé leggi restrittive sull'ir11migrnzione • ai1chc per gli stessi europei, così, che, tutto sommato, l'o'stinazione con 1a quale la stampa n)ppcmica continua a dipin– gere come un pregiudizio di razza delle « facce pal– ltdo ''. _ciò che. invece è un problema economico, non s1_ spiega che m un modo solo: con la sua spcran,za d1 guadagnarsi in questa guisa - sfruttando qucstì tempi ~i\1ti _di uria_ vag<!,,democrazia ~ l'appoggio .d~l! o:p1111onepubblica; e facondo appello _ai· sacri d1ntti_. dell'u'oll?-~, ot~nere la li~Cll;tà d'immigra-zi_onc. Scuvendo c10, 1101non vogliamo per nulla difen– dere l_o; poli_tica dei governi e le loro leggi rostri tti ve; quello che mvece ci preme di rilevare in queste no– stre note e d1 documentare, è il solito eterno si– st:ema d~i ~uc p_e6i e dello due misure 'delle classi chngenh;. 1l. solito, _eterno· sistema- al quale ricor– rono. tutti i gover~11 borghesi ,di qualsiasi paese: pred1c_ar bene e agire... viceversa. Ecco qua 1 dl~ngue, _il Giappone, che grida.contro 11_1, « Rac~ ~is~:r~mmat1011 », la ~isti_nziono di razr,,a,. Esso vuole, c10e, che gh altn Sla-u. trattino il cit– t3:d_ino giapponese eo_6Ìcome trattano: i p-ropri sud– d_it1; o per to i:neno_1~1g~1cl modo che ge!leralmente si usa, per i cittaduu d1 tutte -le .grandi P·oten;:;c: libertà, •quindi, cli commercio, ,d'immigrazione, di cornpera,r t-cn-ep,o, ecc. Sorge perciò SP.Q]ltanca •la domanda: e qual'è il trattamento che il Governo . giapponcre riserha a.gli stranieri 1 Qual'è la legisla– zione ,attual e del Giappone in rapporto ,Li.sudditi delle alt.re Nazioni? 1\1.a la risposta, firancainente lascia in ter deitì. ' Il Gifppone e gli straniel'i . Prim3:- dcll,a riyoluzionc del 1867_-:-- ¾l.ppcna una cmquantma ~ a1~m or sono -_ la poh~ca esto~·a_giap– ponei;e era <l1assoluta esclt1s10ne: gh stra111en non potevan? pen~trare nel Giappone: In seguito, il Go– verno ~1 convrnse che codesta sua politica eccessiva-– mente 111t1:ans1gentcer3:-g;·avida di pericoli e avi·ebbe porta-to l' nnpero, quasi sicuramente, a certa rovina. entro -br-eve tempo; decise quindi di aprire un tan– tmo le porte del p~ese; agli s~ranieri. Ma agì co·n gran (!autela, ed evidentemente a malincuore. I fo– rest10~·1poterono penetta:rc ;,ì_nel Giappone,· ma eb– bor~ 11 permesso c!1 ns1edere -solo in alcuni porti, e fu loro ·vietato ù1 esercitare 11 commercio all'in- _terno. • Col matltÌ·are dei• tempi anch\'l queste riforme si mostrarono madeguàtc, e alla iìne nel 1899 il Go– v_erno accor<l1:i,a gli st!-'a~ ieri il di~·itto di 1\sie-dere hbe~·a,mente 111- qualsia.si parte dell'impero. Anche ogg1dt e?<Slnon possono però acquistar terre, com– perar· m1111erco a-ltro. . _Ultimame1:,te lç1, ,stampa giappo11esè pubblicav,i, no– tizrn tendenti ,a-_ far credere che l'attuale Gabinetto rn.te~ dcsse _ab?hr_e _ le n_orme restrittive <lei d i:ritti -dcgh stra.men_ 1·1si,edentl 1_1elL Giapponc, ,ma 110.nsi trattava c~_e di una ·sen:iphce manovra_ giornalistica, a. sc.o,po, :s 1_nten:dc;patnottico. Godesti gìomal i pro– curavano d1 preparare, un buon teTreno ai dele(Yati <lel_Giappone .alla ConfeJ·enza della pace: e ooif lo ,scnvcre cho il Governo aveva in animo di con– c~_dere a.gli stranieri il diriitto di B;Cquistar te,rre T\el 9°1':'l'PP~ne 1 ess~ sri:~raya~10, per reciproci tà, _ d'indurr_c 1 ae1_et?at1dc~le 1 otenze ad . abroga.re, ne1 loro rie ·spett1vJ. paesi, le restrizioni c],e l à aiicor vio-ono sull'immigra_zione dei giapponest Ohe non si trat– ~asse _ohe -~1 .. n~ << -Ci\J.?,ard » ~o prov3: la rispo_sta. che 11_ sot~os_eg1~,.;1110 agh Rsten -- Shide,hara - dava, alcu111g1orn1 fa, a. Ìl'Ir. Ishidznka --- un membro della Camera, dei Pa,ri- - il qnale do!inandava allarmato b'e fosser.$> :-ere q_u~lìe vo_ci ch;e corre,:a_no per ]~ _ stampa- .. il ncc mmistro nsponaeva che. i:l Governo non_ aveva a}1cora preso alcuna decisione in pro– po,uto. • . Il piì.1 strano poi è q uesto: che tanto il membro della Camcni <lei l'ari qua.nt- 0 il sotto· sc,gret,u·i.o 11gliEsteri, sembra che ignorino (pò vc:-0sirnilrncr,te: fingono d'ignornrc) la fogge •dei ltllO,~ la quale

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