Compagni! - anno I - n. 15 - 1 settembre 1919

COMP..4.GNII n un cl'itrrio_. Un' intcllig!te·nt-ia, come si direbbe in ltu:-isia. L'c<lucuiiouè i11lcllettual~ dcìl! umile larnraiore, non è stab finora stdlicic11t.cmcntc curala. Ben poG,l co,,L rapprcscnlano, lc st-cbse scuole elementari del nQt,l1:olioko ltegno, as,ai più foncro elci suoi )Janchi– lol.Lo drn delle sue isiiLuzioni culturali, anche più mo– <lt•cle e 11ii1inc!is1pcnsabili. Si trntl,1 delle solite « suo– lcUo" J<>n: l'1;dncatore i., per solito un -yreppaiuotu aff.anrntu c int-imidito; un povcrnccio '<li maestro, il qua!c, dimentico ùei veri doveri che la legge umana ,sli cldt<t, trov,L miglior partito leggere in : classe i isoliti .rctinicurni e.lei soliJ,i insegnanti <li patriotti– ~mo, 1:; tradizionali balordaggini dei libri e dei giornali. borghesi, -che non Jll'estai-c l'opera. ~aa dove– res'.rniente, pcrchè lo :;culiiro impari con nra, probità e s1c·nra comprensione. . . . Qn0sto vochc censlatu.zioni. di faUo, valgono per ,Lffcra,arc nella, t.:OSGÌc11za <li ogni lrnon so ciaìista, che primo dovere (fa a<lempie1,o è quello di cerca.re il modo da poter vidersi delle Drganizzazion i. econom i– che nel u•dutamento di quanti compagni lavoratori, intendano• liberare· il loro spirito dal maledetto morbo: <lall'ig11oranza; quell'ignoranza ·che Bebel ciiiamaY;. giustamente cc l'alle<tta del capitalismo"· E<lnrnndo ])µ Amicis, il. grnn<lc cduèacorc, 'pur ::;cr npre rnsogu,;.: ,, Non è più onestamente possibile e.li i-cstringcrsi a ::;crvirc lu. :;ocictà, :;olo quel tanto l:he è imli:;µc1irn1Jilc per provvcucrc ai nostri intc– rc-ssi. Le c<Jlldiztoni del tempo in cui viviamo son così fatlc che eo11Yicncon-cggcrc la <lctii'1iLioncanticcl dell'uomo oac~Lo, e d irn dic lJer esser lalc non l.JaskL •piL1 ad alcuno neppure l'esercizio delle- pit1 cl~tlc vil'lù JJrivalc, se egli -chiude l'orecchio· e· il cuore al grido elci dolori umani, s'egli non s'adopera, cti- 1~:i lamento pcl' Ja rigencraziopc dei suoi simili, e pcl trionfo <lcHa Giustizia, se non volge. almeno una ; parte delle,, pl'upria, -operosità. a ccrca1·c coscien,ziosa– mcntc il scrviz_io di quale doit.rina sociale, per il bene di lLltti, debba impiega-re l-e sue forze ». , E non pc11satc, compaghi, a intendere di sfqggita questi ~10b~Ji insegnamenti. O!Jbiig,ite anzi tutta la. Yo;lrn capacif-h iucnl-alc alla comprcJ1sione -intus et -in cute Ji tali. parole, cd otterrete, per conseguenza inevita~ilc, suggerimenti e concluBioni' formiclabili. Dite alJ'inùi!'ferentc che il suo scetticismo incosçicntc, 8c1·vonon soìo ad impov<.:rido moralmente, ma anche e sopratutto a par,d izzargli l'ascesa ·Ycrso lei granùc mclai_h Vcrilà, da, cui il Socùili~rno discende così nanralmcntc qmrc l'acqua vu·nL dalle ailc vette. Compagni; ,dl'opcra ! . _Date aliiucnt.9 alla fo~ccola, alacri cou11rn,gni ! O foli. ·nav1cc 111cl'! della. vigilia, ma1t0 ai n:111i, occhio alle ,;artic, 1 polso Sct!do nl l.i1uu11c ! \ Comunque il fiot!o Li pl:i-cuot;t e li ~qua~si. ar- 1ar1vali, autic<t ua.vic.clla, vet'!io l'AvYenirc' li!RONDELLE ~ • • • .. --, -------··-·--· .. ;-.,7/'/4~---., "À-,,.,;:) -"¼';;'•1/.1,{,d-,J;_,, ,:,,, ~~'.f~~~(tfr1Jg~1,~hl:l'!Ì;,t~~~;,,~~~~,7>t[· l gìonmlisti rn11il11ti e scellerati che difendono Graz hm i souo tiella stessa Jlaturn loru .. . Xon -~~nu css!, i medei;i.1uicito pagavano il ~m11 1uw agli a.r1bt1 pct·che assaltassero l' AJmwli! e ne tntd• dassero i redattori/ La stessa c;rn~:t; lo stcs~o c.ffcito, . . Grnzinni uccidé nn sol<lato pen.:hc "it fa scn- za1.1011c - d'esscl·e schermito. L''.1-rditismo <fa fuoco all' rlvm,ti ! perchè ••à la senzaz1011e., 11'csser11cminacciato. Lo stesso pretesto; lo stesso delitto . . C'è un yarallefo ·possibile per tutte le specie di dehn <pten t.1. Iloecag1nobianco J oylorismo efutlcu Rifcrenclui;i ci 1m -vecch-io art·icofo d·i Compagni! • sal taylorismo (m.eglio tardi ciie nwi ... ) Mauro Re– ;;ti-vo, un cumpetente cl' eletlrotec1iica, c'i-wvia que816 uotc, Gui ;;arà concei;so, naturàtmentc, o.uli altri è01Tt– pa1;ni rli aderire o 'cli re-~piuyere. Cumè sempre, la, pole·1nicci è libera. L'introduzione di questo siis;tcma nelle nostre in– dustrie mi pare i- aggiu nga pcdcttarncnte' lo scopo J.)refissosi, ai buoni :6.ni org,ulizzatori del lavoro-. Sia dal l)lllJ.lo d i vi sta materiàlc ene da quello mo-rale .il taylurii;uw riesce sommamente benefico alle masse operaie, poichè non solo col minimo sforzo possibile e b minima perdita di tempo l'operaio ac– cudisce al propl'io hworo, ma nei rigual'di della pro– duzione, ii, virttt del sistem,t stesso, vi-ene ·1110ltipli– cab Ja produzione import,indo ricchezza economica. E ciò avviene, non wlo per la più larga applica– zione della macchina, ma ancora, per la relativa pra– tica che l'operaio va acquistand9 nel ripetere sempre lo 6tesso lavoro, che vale a formare la specialità. tccnie,t in. quel da,,to ·genere •di luvoro, conéoncndo al perfezionamento dei prodotti. Circa le conseguenze· derivanti all'op,uaio dalla applicazione di tale ·sistema, siamo Jd par"''0 che, vole11do Gons.idcrnre la questione <lal p1111Lo di vistai 111d1nclu,Ll0 (<.:onsidcnui<lo, cioè, il lanJro manuale ucccssario •come « rne;ao " di sussi:;ten;:a.) è pre.feri– !Jde indirizzare l'openLio ad un ;,istema di. lavoro semplice, poco faticoso ,e molto produttivo; e volendo rnvece considerare il lavoro come cc fino della vita,,, il sistema funge da potente leva, annientand'O fa, presunta dec,Ldcnzà morale dell'operaio, sia p0l'Chè . non lo _sottopone ancora al completo sfruttamento :fis1?e, sia perchè, con l'applicazione delle ottò ore egli _lmmodo di potei-vi evolvere in quelle cognizioni tconchc. concei:ncnti il proprio mestiere, e quindi compensare con le. acquisite co 0 ·ni.~ioui te-eriche la 11,1_ancaht pl'aiiciUt <l?l lavoro (cl;è poa-ebbc generare J 111lro<lu~10110 del 131Stern,L), sia ,Lll<.:Ora pcrchè all'o– jJCl'<.tlO v1eno concessa libC'l'a facoltà di ùedical'Si in– ~ll,ettualmentc e su vasto l:awp-0 ,L quegli stuùt -cui' e c!llarnato dalle proprie iclldcnze. : li. Làyl~rismo, . q uinùi, ~arebbc ar:cora un mezzo, Jn·c1 q1tas1 socialista .del bvorn; inquantoc:liè. oltrn :td annulla,rc _le iizznuic cho- il c:apitalista (in J·cgime uorglicse) s~nuna nelle ofl.i einc far nr<.:ndo i più ;;crvili cL J,tll\10 dei rncno 1 d,u-cili, i qua.li ulLirni t,e 11 o- 0110 alla; p;·up1-rn dignità di onesti lavo ratori., evita, anche lutto 1~ pcncolosc fo1:mc di sfrutt,LmcnLo e spereqna– z1one 1ra ! lavoralon 111genere delle diverse indu– st:-1c,_ lfrdlandolc nei riguardi dcll,t cla·;::;e. Ma si l'JllSC.li't;iJ!Jc, anc_ora_,.ad ottenere una m,tss,L operaia, ~,iù ui·uJuta, ?d rnd1pendcnLc di quanlo oggi non sia, ,L c;LUSètdel] ccecssivo e ,Lhbrulcntc lcworo cui è sot– l~JJ_ust,u per sopperire al lo sfruttaroento cui è vittima,. l 01chc L_anb 0gg1 s1 tende all'clcvanx:nto morale del J:1·ulclanato, pare ,L mc che il taylorismo riesca cf– peacc tL_qui:slo s~opo: e quindi inviterei ad adottarlo . lnlcns1bca-rlo C J.,wurirlo, Bicuro ch'esso concorrerà in grnn n~isurn, e in ogni senso, alla migliorìa del Ia– vonLtorc. MARIO RESTlVO 8z :e11tu.ra n -i-ai ohe -vEsiete. sa:·iali. perchè voi avrete fame. Sz:-ent'ura u, voi ohe.on.1, ridelc, perché sarete neila, si·cntu ra- _enet pia-1ìio._

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