Compagni! - anno I - n. 10 - 16 giugno 1919

8 r- COMPAGNI! e cc a[)ertamente contrattati», e per cui dit,e con tant-0 fervore che «un tantino di pubblicità può definire quasi tutte le qui-stJoni>l.- f:• un sintomo della '\'Ostra debolez,m, • d'i quella che noi chiamiamo, negli amrualati di ncnosi, CARLO RENNER l'ruunen/c strana -e du/orosa l<i i•ice11da. di quest'uomo clic yli ai:r 1 •11i111e1ttihanno chiamalo a, discutr:re, ver CO/i/o dell'd118/ri(t, l<i PlWC (/i 1·crsailles. « estrema. esagerazione». Voi potreste prova•re un senso liùcr:Hore di sollie,o, io credo, se un'altra Yt>lta che sarete 1m1tato a p-..trlare di cc Diplomazia Aperta» Yoi pronunzierete irn·ece queste parole: « lo sono ,assolutam<'ntc incat)ace di candore J)Ubblico)), Wilson. - Permettetemi ancor:t di ditTi, che .giù sento un sollievo nel senso che 1;oi dile. Lenin. ~ 8icu:ro. Ciò si Y<'l'jlic:t.P'C'l'Chè quell.e parole esp1im-0no il. Yero, if recondito pen~ii"m incosciente che .!f'ta dietro il yostro frequente sbraitare in senso contra•rio. E del sollievo che .,,entite potete giudicare qual grido di giubilo si sprigionerebbe dal petto del mondo ,se la Con– ferenza di Pa.rigi emanasse, una. qi),,1Jche mattina, un comunicato di questa natura: cc Noi non 1)0s~iamo rendere pubblica la sostanza della no~tra di~cussion,e di ieri perd1è es~:t non ebbe nulla a •che fare ·colla <<Giustizia», colla << Democrazia li o col << Diritto delle Nazioni J)iccole >l. :--roiabbiamo fabbricato la presunzione che -queste idee astratte formino la nostra ~ireoccu,p~rnioneprincipale; ma quando siamo soli, è ,sem– plicemsente_impossibile per noi di tenerei a tale altezza. e frequentemente cadiamo J1ella ba,<;sczza di parlare di guistioni involventi il prestigio tielle nostre rispettive nazioni, e la distlibuzionc d'l'llc opportuujtù di far de– na1'0 i>. Wilson. - Debbo confessare c,he tale annunzio sa– rebbe ruolto più iuformati\·o 11er il pubblico dei nostri comunica li. Lenin .. - Certa mente. Eppure 11011 sarebbe informativo nel senso stret.to della ,paroln, 11cn:l1è tutti Io sanno già. Ci sta però questçi: Ognuno f,1, come vo i,' sforzi erculei per sopprimere dalla loro idea questo pensie.ro, di moùo che possano continumnente parhne di i dealismi a,strntti. Ciò costa un terribil-e sforzo di nervi, pcr<:hi: si è sempre colla pnura d1e i pensieri rec:oudit.i vo"sano essere sco– perti, cd è per questo d1e per c1ua111·0 voi non dil·estc al mondo nulla di nuovo nel comuuic,1t-0 d1e vi bo sugge– rito. pure il mondo lo accettei-ehùc con grida di gioia. • E quando Yoi aveste emessi alcuni di questi romunicati unuull!1;i:undo fa vera natura di quello che si fa a Pa– rigi, trovereste olle lunf,Ò voi quanto il pubblico avreste iJ c:omggio di esporre tutto il fa bricato cli menzogne. Potreste ammettere alle voslr<' sedute hl stampa, come ubbiaruo fatto noi a 13rest-Litowski. e· lasciare che il mondo sappia sinceramente quali forze siano in giuoco e quali siano le poste e i fini. Wilson. - Debbo òavvero <lire che in queH'occasione bo 'J}l'Ol)rioinYidiato H Yostro signor ~•rotsky._ Lenin. - Ma questo non lo avete ammesso mai, nem- meno a voi stesso. ' "Vil&'◊n. - Sì, è vero: non l'ho mai ammesso neppuré a me stesso. • Lenin. - Bene. Si fa prog:ress , Diaruoci un altro a,ppuntamento: ma nel giorno tissn to iìiì farete la cor– tesia di nQri sed-en-i alla vostra macchina da scrh·ere. a stillare ~e solite pappardelle di b'elle frnsi sulla «•g:iu– ,:tizia )) e sulr« ordine>>, sul trionfo del diritto e delle condizion-i di lavoro. ì\li direlc sempli(-emente, con un teJe=.mma che le cose ,anno mnlE'. e che voi .,olete inco 0 nvran-i 'e-on me in qualch<' if'ola dove la diplomazia• può esf'cre libera, appunto perchè nessuno può spiarci. ... Ed io comprenderò subito i,. '('l'radotlo da MAX EASTM.A.N). ... L'Ilal,,ia (in qu'esto sol) una ed ititera, 'l.'·ient'omfoid·io in r-issa un peccaluccio, Tanto a chi -infrange il venerdì è sei-era! .VITI'ORlO AL!'lERI. . \ ibliot caginobianco Il socia./i.slrt Corla Re11ncr - uunlraria111c11tc ad altri uomini volitic-i del liùcrali81110 e dl'/ 1ia.:io1wlii>nio austro– migarico, 0(J.<Ji passati sotlu le J>iù fortunale bandiere dei ·vari 8tati lrio11fotori - vrimtt della guerra fn ([ecisamcn((J conirario a quclra voli/ica di ar111amenti u (li dip/.0111{1.~•ia, segrcla che eyli - uo111ctutti i socialisli ([e//,'Jntcrn-a– ;·icmalc, 1sc11.;·(t cccezio11i - (ien1111dòse111preco111e la pro– rocatriee di i.11critabi/i q 11erre. J,'edc/r; ci questri sua. con• ·L'inziun(} c[l/i., cun tutti i socialisti austriaci, ri[iulò sc111- prc il vronrio -i.:uto (b bilanci mi/ilari dct [loi;crno· i111pc– riale e reyio cli casa Asburgo, mentre altri, clic oggi in Italirt si. cspo11go110 in vclri111t c:01110 i più, puri, patrioti, lurgliegyia rnno ad accordare all(i politic;ri di Francesco Giuseppe i 11iii abbu11<1anti mcz·.:i rii offesa e di difesr,. Oar/u Re1111er ·11i anche sempre dccisa111ontc conlral'iu a.Ila 110/ilicti dello cosid,ellc a11/0110111ic eà ù1(lipc11dc11~e, scorgendo in essa 11011nna, volitioa di progresso, 111a di consen:azione, an.:•i di ·reazio1ic. L'avi:enire dell'u111a11iltt & nelkt, libern confeder(izione (lcgli Stati, dctcrminata dalle stesse insopprin1'ibiU esigenze della più, moderna p1·0- , cl-uzione o ,<lcgli scambi più pronti. La politica di smc111- bramento e di àidsionc che oggi l'J11tcsa - seguendo gli istinti piooolò-borgl1esi e ,·ea,.zionari dei dii:ersi naziona– lismi - compie nelle iastfl terre danuliiane e dei Balcani, non solamente & politica e8sènzialmento contraria, alle zii1i, 'l:itali, necessità, di quei vaesi, 111a, & tale che danì senz·a fallo a non lontana soaàc11:·cL-i 11J,i tristi frutti. T/Intesa se111i-11a (b larg/113 mcmi. la :::iz::ania. Gol Jffetesto di voler iuq11adrare ta11ti 71iccoli. vopoli nei loro i11defin,ibili eonfini, la diploma.i•ia, intcsista (lii;ide -in stati antago– nisl,i una 1.·asta, immensa re.11ione, clic spern così di voler tlo1ninare eoo1wmiw1iwntc. L'agrioolt 11ra e l'ind-ustria de/– l'ant-ico impero degli Asburgo e della Balcania saranno sollo -il controllo d·ell'Jnlesa e rl iel'i, e forse viù. 0011_ fini riaccc-nàeranno c:onlese (loganali, ri1111oi;cranno dis– gidi, dibattili. al/riti e confli,lli ... .,. ()arlo Rc1111er .. elio e ·a. eo'.1/rario a/la guerra. <lci:e firmare il trattato di vacc clrn e /(i oonstatazio11.r, del di– sastro di. qnella, guerra. Oarlo Rcnner, elio -ri-r;e e dc– nunciù t1itto il pericolo della. pol!tica delle v~ccolc iia– .:lonalità, dci;e vo1Te 1{ vropno n~to al trattato che è ·;r. doc11i11e11to d<'I, 1110111enta11eo trionfo di quel/a, voliliea. :Vcllri risposta di Carlo Renncr all'Intesa o'& tutta Trt (l./11are.::;.adi q11.esta s1w situazione 11crsona/c che & iu– finc. lii ,<,ilua~'i()lll' <lcl vortito socialista e del vrol!'ta,'. ia.lo oli-iamalo " sopportare /.a respo118abilità della i11iq11(1, pu– li/ fca altrui. Onde qua1Hlu il canC!'/lierc sorictista digni-

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