Compagni! - anno I - n. 10 - 16 giugno 1919

COMP.ArJ:lflr l!S d€'r,azi<,ne a confutare quei nazionalisti, che si fon– dano a.ppnnto sn certi aspetti crudE'li dell_a _crea– zione per dimostrare l'inedtabilità dei conflitti. Nè ;. poi affatto vero che le, bestie, per nascer.,, ::n?1a,tc d'artigli e. di mandibolle; é iiano. tanta prov_a/ di fe: 1·ocia. Certo, le formiche si combatto.no, gl t ;alvear; si dic-hiarano guerra, le ! 11certole si r n:wgiano _ I': cocla, •ed è ])€'l'Sino provato, •contraria_mente al pro: vrrbio, che lupo mangia carne eh _lupo. P_er? questa non è la rf'gola, e le indagini dei nat_urahst: provano sempr" piìì quanto foss~ netl_Yer? r 1~agora, asserPndo rhe il più feroce c~egh. amm~l t e 1 uomo. Ce lo dimostrano gli animali stessi, del resto, arretta.nc1o senza proteste una soggezione spavente– vole. Oh, se le b€'sti.e che e-i seno_no trntassero sol– tanto ... uno sciopeTo general<' ! V1ceYc_rsa, anche k pit1 armati' e temute si pi<'gano al giogo _<;on u~a dceilità. da, krnmiri. Badatr che nessun ammafe, rn origine, cl€YPavf'I' dimostrato ostilità_ vc.r~o_il ~en~re nmano; e c-hc soltanto 1€' nostre ab1tud1m cli v'.o– lenza e di rapina ci fanno abbonire da molte specie, le quali <livPr,;amente ci sarebber~ amiche: L'orrore, la paura che ispiriamo :i.l\e bestie eh!' r1 fuggon~, opplll'P ci mostrano ì cleuti, i• as~o)utamcnt.e. acqm– sito; cd è pro,·ato che ne~ luo,g_h11:1esplorat1, nell~ forestl'l vergini, è assn.i p1it faC'Jle, far ?adere negl~ ag-"uati uc(·dli f' mammiferi. Tutti gh uccellatori vi 0 diranno che r('rti reti di ~inquant'anni fa non servono pit1, e che i topi, ad es€mpi.o, hanno impa– rato a non case.are, nelle V€ochie trappole a imbuto. Orbène: qtiesta d iffidcnza l'h~nn? inseg:1ata_ gli. uo– mini, che sono i soli mallvag1. a1 poven ammali. _I quali, viccv,>rsa, sono Psscri socievoli per ercellenza. Ed è facile dimostrarlo. Belve ben educate • Tutti gli animali sono pi 11o menu clomesticabili. Anche se non si n10l cretlere alla storia. del capitano Corcoran che andava a pa-sseggio collle figri, o a quella dell'imperatore Eliogabalo che affezionava le pantere (può darsi che le belve abbiano, per gl:im-·: pera tori, delle particolari ragioni cli simpatia ... ) è innegabile ch'è un gioco, anche pèr chi non è doma– tore, farsi amare dai bruti, Anzi ile buone maniere, anche, con le bestie feroci, valgono pii1 della frusta. Cuvier clormi,-a con un colubro in grembo. Egli era solito dire che- ·V'è un soÌo animalP veramente san– guinario, in tutta la ere.azione, oltre l'uomo: ed è... la pulce, che gli fa da parassita. Vivendoci addosso, ha imparalo tutte fle nostre cattive abitudini! La cc bestia .feroce " è un modo di dire. Il leone salta i cel'chi, l'orso si diletta cli danza, e siccome la musica,. ingentilisce i cuori, il serpente è musico 0 filo. Quale m1ggior prova cli dolcezza? Una volta nna balena ebbe ]'idea d'inghiottire il profeta Giona €' ilo trangugiò intero, per non fargli male ... • ...Si dirà che tanta reverenza è dovuta all'uomo pel terrore che incute. Ma la socievolezz,a degli ,ani– mali nc,n si limita a quest'homo sapiens che tanto li maltratta. No. Ognuno avrà visto esempi commo– venti d'amicizia tra cani e cavalli, tra. buoi e ca– proni, persino tra cani e gatti, Certi puled1;i in– glesi, celebri nei fasti. cleille corse, sono di cattivo umore se non hanno sempre scco un agnello favo– rito, ed è cura dei loro proprietari di non sepa:rarli mai c1a\ loro beniamino. L'architetto N egrin soleva mostrare nelfa sua casa un cane, un gatto e un lepre, i quali, dormendo, mangiando e trastuìlan– dosi insieme, dimostravano all loro proprietario l'ob– bligo della solidarietà umana cc meglio di un intero Jibro di Jean Jacques Rousseau"· g1nobianco Fraternità animale Forse tra gli animali inferiori, dei quali sono m<"no noti i costumi, regnano l'ostilltà e l'odio piuttosto che la concordia, e• la legge i H uber e Reau– mur, Spafllanzani (J' Siebold, ma sopr,t1,tutto il grande naturalista Fabre, spentosi agli inizi: della guerra-. ci dimostrano il contrarÌ.o. « L'istinto cli sociabilità negli animali - dice il Sieb-0ld - è il più degno di studio e di meditazione». Ma finora, in Europa. l'hanno meditato soltanto ... i socialisti. Ohe animali di una stessa famigllia si radunino in consorzio, è· caso comunissimo. Si dà però anche il caso che l'istinto di associazione agglomeri indi– v.idui di diverse famiglie, e anche di diYersa specie - come avviene, ad esempio, tra ile loxiP, gli alba.tri r, le rondini. E si verificano persino adozioni, cli figli estranei. Che pii1 1 La regina della soli,çtes dù1- terna è facilmente disp.osta à Cu?are una famigllia non sua, e le operaie fanno altrettanto. E' noto che le :formiche, non solo adottano le larve di altre spe- cie affini, ma ne vanno alla conquista, e siccome le cacciatrici sono rossastre e le conquistate sono nere, pnò dirsi veTamcnte ch'esse fanno la tratta dei 1li'– gri. Pit1 nfl).ane di Clemenceau - -al postut,to - che trattiene prigionieri i tedescni, e obblliga i loro ' figliuoli a morir di fame t Esempi di « umanità " (s'r ancora lecito adope– rare qu~ta parola, tahto diffamata dagli avveni– menti ... ) non mancano neppure fra le specie anima.li piì1 citaie per into11eranze. Si crede gene ralmente che le api no", accettino nè ospiti nè vicini dei loro alveari, e si sa quale guerra impilacabile esse ·muo– vano alle lumache o agli insetti che osano penetrare nelle loro arnie, c'ol rischio d'esservi trafitti o ~– polti vivi. Pure mi diceva il parroco di Macherio d'aver più volte veduto, nelile sue arnie a vetri, pa– cificamente tollerato quell'agile e vispo insetto ch'è la lepùma .saccharina, e in autunno passare senza molestie, al cospetto delle gelosissime operaie, iri– teri sciami di vespe! Non sono in caso di garantire lè indag,i:ni del buon prete. Tanto meglio se i costumi degli ani– mali, già buoni, cli ,renta.no mig1io~i ! Si vede che cinque anni di guerra hanno insegnato qualche cosa anche a loro, che pure erano già in caso di darci tante lezioni di tolleranza e di fraternità. .. Cooperative e decentramenti La cosa è· tanto vera che un letterato, lo Swift, ha imma.ginato 11elilacelebre allegoria dei Viaggi di Uulliver che la perfezione sociale esistesse soltanto ... nel regno dei cavalli. Anatole France, poi, è del parere che noi dob– biamo prendere esempio - per ciò che riguarda gli ordinamenti della vita in comune -· dai pin.guinL Questi pacifici animali, non meno dei castori e dei trichechi, dànn,o spettacoili d'operosità così intelli– gente, attiva e armoniosa, che le nostre piti a,udaèi utopie non arrivérebbcro mai a sognarne d'uguali ! C'è una varietà di passeri, detti appunto « pas– seri repubblicani », le cui meraviglie sociali face– vano va·gh.eggiare al Fabre quella che dovette essere la nostra concordia .nell'età dell'oro! E i pennatularìdi 1 Vivono costoro in co~onie, sovra un asse carnoso e libero chiamato zoantoder– ma; e la loro società è costituita a un dipresso come quella delle .api, col vantaggio di non avere - a di.l~:r.a cli costoro - regine tra i piedi. Sem;v. di.tinsione di casta, cresco no, lavo ra.rio e prolificano iJli ,teno comunismo, con ta.n.to oi:çlii:ie e tanto in- • I

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