Compagni! - anno I - n. 5 - 16 marzo 1919

li COMPAGNI/ neva nè ~a ~obiJtà nè _alla: bo~ghesia, .~sis~ev1!– nelle città della classe, ,deu 1;nccoh b_or_ghes1 e 1 !:[egli operai ~ nelle carop,a~ne dei co;1~adi~1. , _ La piccola borghesia è strao1,dU1a11aroB?te nume rosa, in Germania per effetto d_ell3:~1esch_ina ev(?lu~ • ne .d'ella cla.sse d,ci gran·d1 cap_1ta.listied 1JI1dustqal~ f~'° questo paese. Nelle ,grandi _città essa fo~·ma quasi Ja mag,S'ioranza della popolaa.ione, 1:elle piccolo _,e.s&1!– predororna completamente, po.i,chè v1 ma1I1,ca.n<? rwch~ conoòi·xenti ed influ enze. _Q11:e,tae;Iass,e, che rn ogn; Stato moderno e.cl in ogni nvolu2:10ne moder.n?- è ~1 giraa::i(dìss.imaimportanza, è particolarme~te 1mp01- tante in Germaruia,, ~dove e3sa rapip,re.sea:it_o la _parte decisiv~ nelle reoonti lotte. L3: sua. po~1z!one mter– merl'ia tra la classe dei grandi c:a,pitalisti, ~ommer– cianti ed indu,stri~i, trra la yera_ borghesia o :a. iclasso del proleta,riat_o. determrn.a 1~ suo oa, rntte.rn. !Essa aspira a!Lla ipos1z1ome,. dc~la: p1:1m_a,ma la me- 1Domadisavventura getta gl rnd.1v:i!du1 cli ~\l>estacla,ss~ nelle file <le1l'u:ltima. In paesii monarcluc1 e ~cudah :la piocola borghesia ha bisogno per la. sua es~.sten1re de11a clientela ·dcl:la Corte -0 d.ell'anstocrazrn,; la ,perdita di questa dientcl~ può rovinare una ~r~ parte ,della ste.ssa. Nelle p1ccolc città una g11armg.10- ne Ull1aprefet tura., un tribunale con le. sue app,en– tl~~i forma.no mo]tn, sovente la base <l-ella,'"J)r?sp,erità dei 'ip,iccooliborghf?3i. ~i sottrag~·an{! ~d e,s_1 queste istituzioni, e 1 p1_ccoh co~.merc1~nti, 1 s~,rh, _1cal– zolai i falegnami ·vanno m rovma. Essi osmllano quinài costain1temente'tra la spf'ranza di entrare neUe file della classe benestante e il timore di essere ri.dotti a prole~rì <? ,aidldi:r;ittura ?, pòvcri; tra }a spe:·anZJar di favonr,e 1 foro mteress1 con la conq~usta, eh una parte ~ella direzione c1eg1iaffari pu~b~ici, e la paura di eccitare, con mal co,rndotta op1pos1Z1ono, la coUera Idi un gove•rno che dispone della lo,i·o stessa ·esistenza, ipo,ichè un tal,e governo ha il potere idi togiliere ad essi la loro miglio,re clienteln,. Picc oli sono i mezzi di ·cui essi dispongono e che • es.si posseggono, e la in,iicurezza ,del loTo possesso sta, in rappo,rto ,inverso alla graindezzn, c1eUo stesso': questa c,la.sse è molto vacillante nelle sue idee. Umile e. servi.(mente ~otto– messa aa un fo,rtc . go,verno fowdale .o mona,r,chico, e.ssa si rivol!.\"e al liberalismo q,uando fa, •borghesia si sta e,levanido; essa è invasa ,da vioJ.eJ1ti parossismi demo:cratici 8JJ)IPena la borghesi,11,ha .raggiunto .il po– ter.e. ma cade neJ p:iù miserevole sbigottimento quain· do la dasse che le sta al idi sotto, i1 proJetariato·, osa un movimento indipendente. La classe operaia Noi vedremo nel corso della nostra c•s.por;iziOIIlc COJru) questa classe passa alterna,ti ..~mente i:11Genna– nia da uno di questi stadi noll'altro. La classe ~pe– raia in Germania, nella sua evoluzione soeia,le, e politica,_~•· rimasta altrettanto dietro a quella del- 1'I(Ogihi1tena. e del!~ Francia, quanto, Ja borg'hcsia tedesca} 'è :l'.imasta dietro a quella idi 9uesl.1 due paesi. Comé il paitlrone così i I servo. L eYoluzione dolle collJ.dizioni di <'Sistenza di Ull' prolctar·jato forte, conemitbato ed i,ntelligente procede di pari passo, con l'evolurzione ide1le condizioni cli csiskmz,a per ima bo.rghesia numerosa, ricca, concentrata, ,potente. Il movimmtto della dassc operaia non è mai indipcn– d'ente e di caratte1·e esc.lusivai:ne:nte pro,ld.ario prima che ,tutto le diverse parti della borghesia o ,spccia:1- mante la sua parte più progrodita gl'indust.rial,i, non abbiano conquistato i1 potere p~itiço e non ab– biano·' trasformato lo Stato secondo i loro hisogni. ~uan!do le cose ano giunt~ a questo punto•, a:llo,ra 'l inevitabile. conf1it1Jì.,tra imprenditori ed operai è spinto in minacciosn, hcina,nza, senza potc,r c.sscre ul– teriorm ente differito; allorn non è pit1 possibile il– lude.re gli operai con' ingannevoli spcranz,e, e pro– messe , d1e non pQ.sono mai realfr.zarsi; allora mani– festasi alla fi:qe complctamcnk e chiaramente il gran– de problema ,del ,diciannovesimo secolo, l'aboliizionc del ,proletariato. In Germania la grand,c maggioranza dei salariati non fu occupata da quei moderni p,rincipi 1 d:ell'in– ustn-i., ùi cui, l'Inghilterra ha, prodotto esem.pla•ri I bibliot e 91n bi neo cos). distinti, m,a, da piccoli artigian~, tutto il cui sistema id·i esercizio è un Tesiduo med1evaJ.e. E cOIID.i c'è U!lla immensa diffe.r€!Ilza tra il g,ra.Il!d'elor.d de cotone ed il piccolo cia,battino o maestro sairto, così anche lo sveg,lia,to la, voratore di fabbr i.ca ,di unaail' B~ bi!olni,a in,du,striale è comp1etamoo.te dive;.So d ~1- rmdo garzone ìdlel sart o o del falegname :d:i una ;ne: cola città rurale, i curi. r.apiPorti :di Yita e mo<!,1d~ lav<?ro non si :dJistinguono se non poco da gue,111. <lei SUO'l co.n1pa.gni di mestiere di cinque secoli p,nma. Q_ucsto ge~rale 1d,ifetto di moidlerni rapporti di vita,, d1 modem1 moq'i di ,produzione era naturalmen~ ~ompagnato ,da un difetto altrettanto generale d1 1dee moderne, ~ non si pu,ò quindi meravigliarsi che dop~ lo sco:p,I!10~ella rivolutlone una g,ran p,arte degli operaii mvocasse, l'~mmediato ristabilimento deIJ~ c_orpm·~ioni privilegiate ,de.s1i a,rtigiarni e delle medievali maestranze idei m.estien. N ondimèno s,otto l'influenza d,i ad • ..ni li,trrtti 1Jd1rntriali, nei qual.i prekiomina,va iJ ..moderno modo di produzione, come ~ell!), vita girovaga d~ molti _operai, che portava, seco 11v1vo rapporto degh opera,1 tra loro di elev,ata, evo– luzione intellettuale. sÌ' formò un forte centro d·i ele– menti le cui idee d'emancipa.zione della loro cla,s,se erwno molto più chfa.r,e e più .d'accordo coi fatti esi– stenti e coi biBogni storici. Ma es;;i non formavano se non una minoranza. Se il vivo movimento ti'e1la borghesùa, idJata dal 1840, quello della classe o peraia incomincia nell'anno i844 con le soJlevaziom deg.li operai di fabbrica della Slesia e diella Bo:emia, e n.oi aviremo presto occ1ai,ione cl'i dare Ulll'occhiata a,i d.i– versi studi che p.ercors,e questo movimento. Contadinie piccoli agricoltori C'era fina:lme.nte I.a gran classe dei p,iccoJ.i,agri– co.ltori, dei contadini, çhe con la sua appendice di sa]à,riati agricoli forma la grande ma,gg1oran:za, di tutto il :popolo. Ma ,a,nche questa classe si d,e,compo– neva in diverse parti. Vi sono anzitutto ci. contadrni benestanti, ci. così de tta g.r.andi e medii contadcinà 1 che pos;;·iedono fond'i p.iù o meno es.tesi, ognu,no dei qua.h dispo,nc dei ser vJZ i di parecchi lavoratori sa.1a~ ri,ati. Per questa olasr;.e,,che stava tra i grandi lati– fondisti feudali .esenti da tasse e il· ceto dei coltiva,. tori piccoli proprietari e sala,riati agri.coli, un'al– lean za con ,la borghesia ,a.ntifeudaJe id:elle città era, p.er moti,v,i facilmente compren!Sibili, la. più natura,le ' poli tic a. Abbiamo poi i piccoli coltivatori a,,"Ticoli libe.ri, che predomina,vano nelle campagne ,renane, dove iJ fe ud,alismo fu sommerso dai travol~~mti ma– rosi del.la Rivoluzione francese. Analoghi p•wooJ.icol– tivatori a gricoli iindipein:dienti che si trovano qua e là in aJtre province, dove era riuscito ad essi di ri· scattar.e con dararo i loro piccoli flondi J.iberandali daii gravami fou,d'ati. Ma il possesso di guesti con– ta,dini non era libero se non di nome, po1cli.è Idi re– go,la pesavano su di esso ta,ntc ·ipoteche e so tto e .osi gravi co'Illdizioni, che no,n il contad ino era i.il vero possessore /della terra, ma l' usura.io che gli a,veva prestato il danaro. C'erano in te rizo luog"O i st1Jdditi feudali che non potevano essere cacciati facilmente dai J.oro fon:di ma che o :dovevano ,pagare un'ert.ema rendita a.i signori fewdJa,tari o fare costantemente per essi una 1ctata quantità di l!woro,. Fi,nalmeinte i garzoni agricoli, Ja cu•ì situazione su moJti latifondi era precisamcnt-0 egu'ale a quella <leillamedesima, das- se in Inghilten·a, e che in ogni caso vivevano e mo– rivano come· poveri schiavi ma,lamente nutriti 1c!ia.i }oro p'ru~roni. Q~1estetre .1ùtiu:nenomi'!}a_te. d~i delJa p~po.laz1one agricola, 1 p1ccoh contad1m h'ben, i sud– diti feudali e ,i ga.rzo!Iliagrfooli, sino alla 1·ivo.luzione non si erano mai ocupati di politica, ma è ohi,a,ro che la !,ivol~zion~ .aprì ~di. esse ima. nuov~ via p,iena, delle p.n1 hnl1anti prospettive. La r1voluz10ne, offoivru vanta,ggi a. ciascuna di esse, e potevasi atten,dere che vi si agsgJ·og,herebbero successivamente appena i•l mo– vimento· asst\mcsse un corso norm,:Lle. M'a 'è coqtem– pora.neamcrntio altrettanto ohiaro ed è ben attestato _çlalla stmia di tutti ,i paesi moderni, che la, popola– zione agricol?, non :può_mai intrarpren<lere con 5UC• cesso un movimento mdip~ndente, poichè essa è trop-

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