Compagni! - anno I - n. 2 - 1 febbraio 1919

COMPAGNI! luppo dcll 'industriali&'lllO 111sso )l, esso proletariato ritor– na'Va all:1 cuccia e preg,a\'i.l i padroni di rlruettergli la muo.-emola? Un suicidio? l'Ifa elle! La •beffa dell'impotenza, la fon a della stupidità! E llOi sono cose non accadute m.rri e che, anche a voler-le i'..!Tc,non si sa COTI,J.e si po- • trebbe metterle 'in essere. E poi, che maniera è questa éli confondere una teoda, ch e, come t utte le teorie, è una maniera dì 111.C'C'Og-lier c d unifica.re le snuiate ei;;pe– rienze .c-omplute sulla realtil. e d un'antic ipazione pel' co– .tno-clo proprio deLle esperi'enze successive e non aI100rn av– ,enute (2'); 'COlf>11,tto pieno, col fatto accaduto, col fatto che ba :in •F.è tutte le oonaizioni della propria. -ragion -d'es– sere? E perehè, se lo « S\iluppo industriale» non lo con– sente 1·,1 dittntura del proletariato lll:on è possibl1e? L·a natura è piena di compensi, e una -eficienza in un sen~o (tecnica) ;può essere pareg,giàta da. Wl eccesoo in un a-1- tro (morale). Giunto al .potere, ìI proletlarrato russo si 111a]])·ffleva 8Ulla linea della .previsione marxistica allorchè illldiriz- • zava il ;proprio ~.-01111-nip a realizzare l'abolizione delTe cr.assi, il che evidentemente lo costringeva.· ad una serie di invasioni iD:e<l processo economico, nella consisten7.a delle classi, nell'attività degli ,ste.ssi ind'ividui. Esso agiva come una d_ittatura, diventa,u ti'ran:nico, odioso, ,r.i<pu- operai e oontadini ha iiDizi·ato n :processo &'tOTioo ,della trasfOll'lllafiloiJ.e<l~l 111ondolu una società retta da.gli uo- 111ini del Jayoro e sottoposta unicamente al-le necessità ide,uli della claE'Sè lnvoratrice. Molti errori e colpe è pec– cati ella starà commettendo, come accade sempre ai pre– coci e iagli- jm.periti; rua llascia1110 ai 'l'aine dell'.;;i,vventre H c'Omp-fto, anch'esso necei:.-sa,rJo, di critici del nuovo '.rerrol'e. Noi, ad ogni modo sforzia111oci almeno di se– guire il consiglio dell'a-ntisocÌa,lista Clemenceau, il quale, a ~ ·i distingueva ·fra il 14 luglio e Je giornate di set– tem!Jre, f•ra Dmnton e Robespierre, f.ra CarJ.otta Corday e l\farat, :ribatteva. con molto buoll !sens o: , - la. Rivolu– zione è u,n bl,o_cco; si tratta di accettJarla tutta o tutta. re.~ingerln.' - E poi da questo bfocco BO[!O nuti mnti altri blocohi, fra cui queLlo d1 Napoli al qua.le faccio· da Sindaco, ciò che o-rullai m'impedisce ~nc he solo di conti- ruuare questa di~ussione ...- • Perciò fo ,rmnto. L'era socialisllico-proletaria è comin,. data. Coloro che ,son dentro la. sua orbita -i<lea.Jee lavo– rano :il suo rpieno svil,uppo nonhallllloil diritto cli' .re&1)i'll– gel'e Lenin in' nome <li J\lo.1>x, il fatto in nome della teo- 1•i:a, la cosa per li¾_ sua ombra. La nostra < envinzfone crea solidaTietà, che dobbiamo coraggiosamente àccettare'. Sarlut.i oord iali. • gnante ... aHe vittime. Chi ne dubita? StJ0l'Simo in Russia., NapoU;.15 ·aioenibre 1918. càro Turati, tu ed io certa111ente cercheremmo di coa1te- ~ .ARTURO LABRIOLA. nere 1 1 a tirannia, di difendere le vittime, di impedire le sopraffazioni individuali. La rivoluzione - chi lo ignora? (1) <e I .liavO'l'latoridebbono opporsi ia questo piallX) (la - è i-1 saturnafe degli squilibrati, degli avventutieri e 1-qp,ublYlica :fed,eraile) e ,sostenere non soltanto la Repub– delle canaglie; ·come è la rivela zio-ne dell'eroismo, <leUa 1 bi1'rca tedesca una e indivisibile, ma J:a.voràre per il più genialità e della santità. Che nella rivo·.r12;ionerussa gH deciso accentramento del .potere nelle mani dello Stato ... ~uilibrati e 1~ canaglie abbi:anò la loro .])arte, ognuno CoIDe nelJta F.rancta di 1793, l'attuazione del più rtgido <.·apisce. i\Ia, percltè ,non jntendere I:1 tragica gran<lezz:a ,a,ccentramento è còIDp!iito àelepatt,'o vernmente rivolu- ¼ionari.o » (MAHX: Circolare delw. Bega dei Comunisti di Vliadimi.r Iliic Uli'anoff, ddto Lenin, il ·quale, ~nJro de'! marzo 18.'iO). • ' un mondo i'llimico, cerca .introch1rre nel caos della de- (2) In questo senso ogni. teµrfa è illogica, percbè essa eomposlzione della società 7,arist,a-capitalistica l' 01'cliine .pretende tener colllto non .solo del fatto, ma del fattibile; del eomuuismo ed :wviure risolutamente in Eui•opa Pera non solo dell'.a.ccadu-to, 111adel f.uturo; non ,solo del reale soci•alistioa,? Lo 11:.nmodetto traditore degli .Alleati. e<l . ill><"t <le~ ,possi-bi!le.Ora il fatt.ibHe, il futuro e il po&'Sibile egli •n. '[W0IDOSQO la vivoluzione in Austria e in Geirma- ll!Oll_ <lip.endono da noi e UO'll possono perciò entrare in nia, non già nei paesi degli anUchi AHeati, riuS{.,,endodi nessuna teoria. Tu.tta,ia ogni teoria è per definiz.ione aiuto .a: questi 'Ultimi a·ssai più che non -10 Za,r con i' suoli im'invasione i!n questi territori! esereiti. Lo ha'nno detto st.rumento dell'im1:>eriali'Sllloger– ma,nico, ed egli JJrepara in tutta_ Europa il rivolgimento socialistico. Lui. e la cosa che egli -raipprerentia sta1mo in una posizione storica, che i-mva,nosi tenterebbe abbassare <'Onapprezmmenti 12.u:ramentemorali! • • E ciò riguarda Joro. Considerando però il c-aso nostro, di 3:1oisoci,nlisti dei paesi :ancor;a lontani da un i,;ivo1gl– roento pro•letario, mi pare, francamente, elle nòi rn-on facciamo il debito nostro allorchè, si;a ·pure con un'cltra forma e c o,n .'litri i ntenti, d uniRrno al COTodenigratorio dei (.'Titiç :iborghe.si. In Russi'.!, Yolere o no, la classe La– .1'oratrice è _al poter e; CCIJ.1 grandisforzi, attraverso mille errori,. l)ro-cura d:-ir vita ,11 mw,-o assetto politico-soc'iale intrav~:eduto dai' socia1i!"ti. Quc~ta non è la solita discus- • sione d.cHe «due 1Ruden;.:e >,. 1,, tenzone 3CC..'tderniC'a del <, l'N'o1·111ismo ri-voluziOI!lH'i!c'rno,i, la d:isputa divertente « sindacaJi,sm-o o so-ciaH,rrno cii Stato,>; questa, à la stessa ~tori.a. del moJt.èlo prokta-rio-comunist/.oo che comincia. « Og.ni .passo del 111o-vimento I'('t1le - 'i;usegna'va J\fon: - ~ più im1)()rt:1nte di 111illeproi;rarumi » (_lettera ai Briicke; . del 5 m::ig:gio1875). E qui non si tratta di 1m passo; qui si tratta di un gran cammino giit percorso! Carn Turati, l'era -soci.1lJ8tico-pToletarJa è' comi.nciat:1. QueJ:la cotal « rivoluzione sociale >i_che a molti di llloi pa– rewi. una semplice frase <la comizio, -si va fucendo. Oo111- prenderl.a o tradire: ecco il dilemma.· Quei pochissimi ,so– cialisti. come· me, i qua.li IJ!'esero J)'Osizione neJ.l:a. """-lì,T-m europea, sposa.rono la cau ~a. clell'Intl•sa -- ad essere one– sti - specialmente perchè il particolare 1)1'01J!emadella guerra (egemonia 1,e1111anicao .'autonomie cultura-Ii?) pa– reva loro che imponesse ai socialisti cli -adottare la so– luzione dell'Intesa. Ad ogni modo la gnerra ha fatto cli piil: ha preC'i11.itato l'equilibrio dinastico-111iiitaTisba-ca– pitali-.itico, in cui l'Europa nveva acquetato il conf\iJtto fra le varie forze sociali maturato- negli ultimi dne S'C– eolì, e con ciò a,perto i-1problema del nuovo equilibrio. La soluzioDe scrnhna essere: la dittatura del proletn; riato e il coin11nismo ,dt'lln. produzione. Xon tocca a noi. che dalh gioYinczza abbhl.ruo dato la ·nostra opera allrt causa delle classi lavoratrici, mostrarci perplessi, incerti. titubanti ài fronte al so~uo che si inTern., n.l fatt.o cll(' divi1ne. La Repubblica Russa dei Consigli dei delegati biblioecaginobianco . • . Lo fondilZfonB dell'lntsrnazi L(t Lega dei Comunisti, per ia quaie M(ira; ed Engcls avevano ,redatto· ·i-t Manifesto, si era, in segui.to agli av– ven:imenti 'politici, dispersa. Ma ie ùtee avcvnno fnitti– fioato: esse fenncntavano nelle. 111,0,sse. L'associazione a– veva potltto essere dispersa, 111-a gli 1w1nini ohe la oom.– vonevano, qU,ant1p1que dis111niti, a,vevano fatto della pro– vaganda., ave·i:ano lni;orato e queste idee si erano 111ag– gionne·1ite clifj-usc, avevan,o guadagnato 1111wvivroseliti. . D'al/.ra parte qu-esti uomini, non 11ote-vano tenersi per molto tempo_ sep(trati-. In ognnno cli essi c'era l.a, teii– denza ad aggrupparsi, ad associare l-e ioro forze. E si ca– pisce facnmente come alla prima occasione essi doves– sero di niwvo rciggrupparsi e continuare nella • attivitiì di ·organ-iz.zazione del, Proletiu•ia,to, eh-e ormni, ricevuto il 11ri1no impulso, non si sarebbe mai piìt arrestata. E l,'oooasione venne. Nel 18tH, -il 28 settembre a Lon– (l1,a, sotto /.ct vresidenza del, professore Beesly, neUa sala cli S. Martino, si t_e111ne a favore della ·insurrezione po– iaoea -una sole.-i~nermnicne, alla quale intervennero alcun, deleqati francesi cle/. 1862. • . Ìt ~eetiug, etti van_eciparono operai francesi, inglesi, s-v1.z.zen,belgi, tedeschi ecl anche 1m 1oa11vresentanto-ita– Tinno, ave-,_,nper _scopouna dimostrazione in favore deUa Polonia. ~ ~la Uacluna!iza _no:i si limitò ad f.Jm~tfeÌ·e voti •ai sint– pat1~ e di 8olid~inetct ver la Polonia_ oppressa. V 11, oratore d1sse: « I polacchi soffrono, ma v'è ':a[ 111on– do una. ,g.mru:lenazione, più oppressa, più conculcata an– cora, dessa è i.I ProletiaTiato. <( Che da qu_esta :riun'ione ~hegg,i un grido di ,libertà e che ~nesto ~rid~ r11~:bo?Jbiin quei luoghi dove si muore di_ ft'~tJoa e d1 :priynzto.~_1; :in quèi luoghi dove si è spo– i:,;lw t1, d?~è Yegetano, I 1gnorauza e la miseria, cfoyc le forz~ fis1cne sono acrofizzate, rl0,·e le facoltit intellct– t.u,11! sono s<"'.ffo~ate_. ~loYe.si gerue, doYe si ooft're e doye ,si Im ,sete eh ,:1ust1r;m l>. Fa proposta quindi, di fo1 mare una associa;•ione in ..

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