Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 6 - dicembre 1977

momento in cui il giudizio storico, omogeneo ma diverso da quello teoretico, cioè il giudizio profetico (che si fonda sulla missione dello Spirito), il quale a sua volta, omogeneo ma diverso dal giudizio dogmatico e teologico (che si fon– da sulla missione del Logos) manifesta con la sua necessità, la sua potenza. Tale orizzonte è a un tempo il massimo ed il minimo che possiamo oggi avere come norma della possibilità e della scelta ecclesiale. Di qui possono derivare i criteri di scelta di tutti i problemi di spiritualità della prassi che oggi abbiamo dinanzi; nella misura infatti in cui noi comprendiamo la Chiesa in questo modo, riusciamo a comprenderla nella sua realtà. Invece di fuggire il dato, possiamo affrontarlo. Qual'è la prova in fondo della verità di una ipo– tesi che affronta il reale? Ebbene io credo che l'ipotesi fin qui formulata sia tanto vera perché non esclude niente; e questa è la prova della sua verità, di consentirci sul piano teorico di avere pace con la realtà. Questo è un grande segno spirituale: aver pace col reale: non sentirlo come ostile, oppressivo, negativo, è il segno di Cristo, perché Cristo ha appunto già vinto il mondo: aver pace col reale vuol dire capire il bene. GIANNI BAGET BOZZO biblio 16 ginobianco

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