Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 6 - dicembre 1977

ponga sempre la locuzione, ma suppone almeno una inclinazione fortissima sen– za motivo naturale ad una certa azione (l'istinctus Spiritus Sancti). Ciò è ca– ratteristico dei santi: ogni missione di un santo ha una radice carismatica, che l'agiografia ha sempre in misura maggiore o minore posto in luce. I ministeri non ordinati sono stati invece oggetto della recente sessione della C.E.I. Essi muovono da un ampiamento dei ministeri non ordinati con– feriti ai candidati al sacerdozio (lettorato, acolitato), e si ampiano a varie di– mensioni della vita della Chiesa nel tempo. Per quanto anche essi abbiano, come ogni dimensione della vita cristiana, origine in una vocazione personale dello Spirito, la vocazione non si manifesta in forma carismatica, e non si di– stingue dal regime ordinario della vita di grazia. Il ministero non ordinato deve essere riconosciuto dall'autorità episcopale e può avere i più diversi oggetti: l'insegnamento, le attività professionali, la vita domestica. Poiché la santità del– la vita, nella sua totalità di conduzione, è evangelizzazione, tutto può essere oggetto di ministero, un ministero che attualizza, mediante la relazione al sa– cerdozio ministeriale, il sacerdozio universale dei fedeli. Il rapporto dei carismi e dei ministeri non ordinati ai ministeri sacerdotali deve essere esaminato sia sul piano della teologia che sul piano della prassi. Bisogna che sia riconosciuto il dovere del carismatico di seguire il carisma, e il dovere del ministero sacerdotale di giudicare per il bene di tutta la comu– nità ecclesiale. Il carattere spirituale di tutta l'azione ecclesiale Possiamo tornare ora al nostro tema di partenza: la figura del papato e quindi di tutto il ministero sacerdotale della Chiesa. Il compito del ministero papale, di tutta la diaconia sacerdotale, è la gui– da spirituale dei cristiani. Guidare spiritualmente un cristiano vuol dire inse– gnargli a vivere nella speranza, a vincere il timore della morte che è segno del potere del demonio, e fargli partecipare la carità divina. La diaconia sa– cerdotale è rivolta essenzialmente ed esistenzialmente alla persona. È mediante il grande spazio dei carismi e dei ministeri non ordinati che la diaconia sacer– dotale investe l'ordine storico, ma di essi la diaconia sacerdotale non conosce le dimensioni direttamente storiche, ma solo quelle interiori e personali. In senso vero e stretto, per la diaconia sacerdotale, vale il principio della salus animarum suprema lex. Ciò comporta una revisione della concezione dei rap– porti, fondati sulla potestas della gerarchia, tra la Chiesa e l'ordine temporale. Il secondo millenio cristiano ha dibattuto a lungo all'interno di questo quadro, ma esso è ormai spiritualmente e storicamente superato. Ciò costitui– sce un criterio per comprendere il senso ecclesiale della fine della Cristianità, sulla base del principio: diligentibus Deum omnia cooperantur in bonum. E indica ancora una piattaforma ampia entro cui determinare gli atteggiamenti che si possono prendere all'interno dello sviluppo della situazione storica e del– la situazione ecclesiale in essa. Ciò non permette un criterio di puro deduttivi– smo. Ciò che abbiamo detto è un orizzonte, un principio, non una proposizione analitica di cui si possa tematizzare rigorosamente le implicazioni. Ma è il bibliotecaginobianco 15

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