Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 5 - giugno 1977

consentiva loro un livello di vita più umano, da clero, appunto, « secolare l). Su questa Chiesa è scesa la tempesta dello Spirito Santo, cioè lo Spirito Santo è sceso come una tempesta. Non si poteva non essere scossi, da questa tem– pesta, non si possono vedere impunemente gli edifici venerati in cui si è vis– suto, trasformati in rovine. Ma oggi la nostra tristezza di allora, degli anni sessanta, è convertita in gioia. Abbiamo visto, dopo la tempesta, l'opera dello Spirito. La Chiesa è ra– dicalmente cambiata, in una misura che è difficile a percepirsi. L'opera dello Spirito Santo ha avuto un aspetto purificatore, anzi, dobbiamo dire, ha, per– ché la purificazione continua. Esaminiamo il poco che possiamo ora notare, con il linguaggio dei fatti: la vita religiosa aveva monopolizzato il cristianesimo. Eravamo ridotti ad una divisione istituzionale del « perfetto cristianesimo» e del « cristianesimo im– perfetto». Si cercava, prima della tempesta, di cambiare corso. Un elemento significativo del pontificato di Pio XII (di questo grande papa che preparò tutte le vie del Signore) è il tentativo degli istituti secolari, cioè di unire vita religiosa e vita nel secolo. Era evidente che essere cristiano significava non essere « in stato di perfezione », perché ciò era dato solo da una nuova deter– minazione istituzionale, quella della vita religiosa. Ma di questo grande sforzo oggi non rimane che un impotente residuo canonistico, una eleborata legi– slazione. L'edificio è caduto, perché la tempesta dello Spirito ha colpito al cuo– re la vita religiosa, ha distrutto la figura monastica. Il vuoto che essa lascia non può essere colmato più da uno sviluppo sulla stessa linea, quella che si fonda sui tre voti, nelle forme e nell'ordine che hanno assunto (sottolineatura dell'obbedienza che determina in concreto le scelte pratiche, povertà del sin– golo, non dell'istituto, o in genere disponibilità dei beni affidati all'istituto, scar– sa sottolineatura del significato escatologico della verginità e configurazione fondamentalmente ascetica di essa). Il nesso tra la pienezza della vita cristiana e una figurazione storica, giuridicamente determinata, di essa, è definitiva– mente spezzato, proprio dal fatto che questa stessa figurazione è « impazzita », e ha smagliato la sua stessa forma, fondata sul principio dell'obbedienza, del– l'ascetismo, della separazione dal secolo (almeno intenzionale). La vita reli– giosa, che ha nutrito i secoli, è ora interiormente svuotata, alm€no per quanto riguarda la vita religiosa maschile: e quella femminile subisce una crisi ana– loga, riaprendo in modo radicale un altro formidabile problema, quello della condizione ecclesiale della donna. La vita religiosa aveva offerto un quadro di vita ecclesiale specificamente femminile di cui si può ora valutare tutto il significato, proprio nel m.omento in cui la sua crisi si congiunge allo scoppio del femminismo, e alla richiesta del sacerdozio della donna. La crisi della vita religiosa pone in crisi tutto il mondo delle opere della Chiesa Cattolica, da quelle culturali a quelle assistenziali, che sulla vita reli– giosa erano fondate: la concentrazione e la direzione unitaria che esse suppo- 7 bibliotecaginobianco

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