Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 3 - dicembre 1975

voce della Ecclesia sancta. Ciò accade meno in quei vari periodici, tipo « Re– gno », « Rocca», «Testimonianze,,, « Com », ecc., in fogli cioè che debbono la loro esistenza alla cultura di massa: e così nelle pubblicazioni «religiose> di editori come Mondadori, del genere IDOC. Pura voce della ecclesia meretrix, la rivista « Concilium ». È singolare che siano questi uomini a offrirci il pro– gramma papale della ecclesia meretrix, cioè un papato inesistente, come aveva del resto rivelato il loro attacco alla lex fundamentalìs (non tanto per la cri– tica a tale lex quanto per i motivi adottati). Vi è un segno della ecclesia meretrix che è analogo alla sua negazione della distinzione ortodossia - eresia: è la negazione del contrasto castità - im– pudicizia. La cultura disgregante ha veramente come supremo obiettivo la disgregazione della famigiia. La famiglia è l'ultima difesa sociale della perso– na, l'ultima trincea contro la perfetta atomizzazione dell'individuo. L'omoses– sualità e il femminismo (non tanto o non soltanto come pratiche concrete, ma come clima culturale, come modello orientatore) sono le ultime armi della cul– tura nichilistica, che punta, secondo la suprema prospettiva di Satana, alla autodistruzione dell'uomo. La pruderie del nostro tempo ironizza su Satana in teoria mentre è an– siosa di preternaturale senza conversione (le vie di Satana sono quasi infinite?). Ma quando si coglie tutta la prospettiva del nichilismo, si comprende come il suo fine sia l'atomizzazione dell'individuo, per togliere radicalmente all'uomo il profondo e lo spirituale, che sono per lui la vera vita e la vera casa. L'umanità è condotta verso il rifiuto della vita, il rigetto della creazione, il suicidio collettivo. La droga e la violenza che ormai investono i giovani con il loro crescente fascino, non sono già cariche del messaggio ultimo, un mes– saggio che, con buona pace degli esprits forts residui (se ve ne sono), viene chiaramente da oltre l'uomo? L'uomo separato dalla società e dallo spirito, dalla latitudine e dalla pro– fondità, dall'altro e da Dio, è l'uomo che non ha più significato: e_per l'uomo la vita vale in quanto ha significato. La ecclesia meretrix, succuba della cul– tura di massa, ha negato i « tabù sessuali > con il medesimo vigore con cui ha negato i « tabù dottrinali», la castità verginale e coniugale con il medesimo impegno con cui ha respinto il dogma. E così proprio si è posta, letteralmente, come ecclesia meretrix. Verità e castità sono legate: l'una è per la mente quel– lo che l'altra è per il corpo. La castità del corpo è il segno della verità nella mente, e la verità della mente è il significato della castità nel corpo. L'uomo è così tutto, intieramente, •nell'anima e nel corpo, un sacramento di Dio, il suo segno visibile che contiene la realtà significata. È così che è espressa la Teandria, la divino-umanità. E al contrario: la negazione di Dio è la perdita della verità e quella della castità. Il primo capitolo della lettera ai Romani mo– stra cmne il nesso della verità con la castità dia la sua forma anche al nesso della falsità con l'impudicizia. L'unità con Pietro che è il principio di continuità nella fede ortodossa, è anche il principio di continuità nella santità della purezza coniugale e vergi– nale. E reciprocamente: la santità della purezza verginale e coniugale man– tengono ed esprimono visibilmente la fede ortodossa. Non è un caso che l'atto biblio 10 ginobianco

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