Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 1 - ottobre 1974

bib zionamento stabile; e dunque si configura come una regola il cui scopo è il realizzarsi della Chiesa. Lo stesso nome che ci siamo dati, del resto, riprende da S. Agostino una definizione della Chiesa: come l'unione dello Spirito e di Maria ha generato il Cristo, così la medesima societas genera i cristiani, genera la Chiesa. Non è nostro scopo - nemmeno con il « Bollettino » - aumentare il pur ristretto numero di chi accetta la « Regola » e fa parte della « Società », quanto di stimolare chi oggi porta il nome di cristiano, come chi non lo porta, a divenire realmente un membro del Corpo di Cristo, ad assumere su di sè la perfetta statura di Cristo, rinnovando così la Chiesa ed inaugurando un tempo in cui essa appaia più pura e più bella e più giovane, secondo la parola del– l'apostolo Paolo. La « Società » è una cellula di questa Chiesa. La «Regola» chiede, nella sequela del Vangelo, di dare tutto a Dio, per lo Spirito e nello Spirito: perché non ci sono alternative a Dio, non c'è spazio per altri nel nostro cuore: solo questo incondizionato fiat chiude il momento del catecumenato, inaugura la maturità del cristiano. Ma questa accettazione totale, assoluta dello Spirito e questo totale distacco e rifiuto del mondo non significano che siamo «spiritualisti». Non disprezziamo ii corpo e l'anima umani, e la storia dell'uomo: essi sono creazioni divine, per loro si attua lo Spirito di Dio. La pienezza umano-divina che desideriamo essere la nostra sola realtà terrena e poi quella celeste, la desideriamo per tutti, pazientemente attendiamo che lo Spirito venga a trasformare la carne e la storia umane, così che Cristo sia tutto in tutti e nuovi cieli e nuova terra si facciano per l'uomo: cieli e terra. Siamo dello Spirito, nella storia, per una storia teandrica. Per questo il secondo titolo che ci lega, come lega la Chiesa, è la Vergine Maria, che della storia è regina, e dunque unica guida: madre dei cristiani e regina della storia, perché madre di Dio, immacolata ed assunta. Da lei il cristiano impara a ricevere con totalità lo Spirito, ma anche a dare la propria vita per i fratelli, nel silenzio e nell'ostilità del mondo: impara ad essere fedele al lavoro quotidiano, ognuno al suo posto, ad essere fedele alla verità, a difenderla sino in fondo, come ad essere misericordioso con i fratelli: pronto a comprendere gli uomini e la storia, ma pronto, per questo, anche a giudicare il mondo. Nel suo articolo Gianni Baget-Bozzo riprende, in forma di lettera, il di– scorso che tra noi è abituale, ripresentando la « Regola » al filtro dell'espe– rienza che i cristiani hanno fatto e stanno facendo in questi ultimi anni, anche della sua e nostra esperienza. Nel cristiano è la realtà stabile dello Spirito, che lo pone sopra la storia: è questa realtà che viene qui illustrata, anche nelle sue condizioni, che non sono contraddittorie, di presenza nella storia e di ri– fiuto del mondo. Come per la vita personale, così è per la storia: o si è con Cristo o si è con il mondo. Tanto più si è con lo Spirito e nello Spirito al di sopra della storia, maggiormente si conosce questa verità. Il cristiano salva 2 caginobianco

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