Almanacco popolare socialista - 1897

compimento delle maledizioni divine pronunciate contro Cham e \d "sane dottrine» dell'economia politica! Per l'interesse della cau ·a gli schiavisti tentarono anche di provare che gli incroci.i tra bianchi e neri davano luog·o soltanto a degli ibridi instabili e che la miscigénation tendeva fatalmente alla degradazione e alla morte. Ma si oppose loro il fatto che quasi tutti, se non tutti 1 gli uomini sono di razze diversamente mescolate in nuovi composti etnici, che hanno conservato distintamente i loro caratteri. Non si potrebbe contestare che gli incroci.i non abbiano avuto luogo: og·ni uomo, anche il più geloso della pretesa purezza del sangue, ha dei milioni di antenati, fra i quali tutti i tipi sono rappresentati. Oltracciò la teoria delle specie, per cui certe forme sarebbero definitivamente fissate, senza mescolanze possibili con altri tipi di orig·ine differenti, è una teoria fatta semplicemente per adattarsi alle cose conosciute, e da altra parte l'idea di specie cambia da naturalista a naturalista, ciascuno abbracciando nel suo concetto un insieme più o meno esteso di forme. Così, qual'è la specie del cane? Bisogna comprendervi il lupo, la volpe, lo sciacallo, la iena od altre forme primitive ancora, che l'addomesticazione e un genere diverso di vita hanno gradualmente modificato e sviluppato, dando luogo a innumerevoli varietà? Fatto sta che lupi e sciacalli s'incrociano perfettamente coi cani, producendo individui fecondi, la cui razza si mantiene es 'incrocia ancora fino all'infinito; d'altra parte i cani ridivenuti selvaggi riprendono delle forme che li ravvicina, a seconda dei paesi, al lupo, allo sciacallo, alla volpe. Dove comincia dunque la specie immutabile, compresa entro limiti assoluti, dove la varietà colle sue modificazioni incessanti? Non lo si sa. E le difficoltà che esistono nella questione della specie canina, si presentano pure per altri animali domestici o no; esistono per l'uomo, vale a dire per il discendente presunto di una famiglia che ha i suoi rappresentanti attuali fra i marsupiali e i monotremi. Nonostante gli innumerevoli esempi di miscigénation che scandalizzano grandemente i fig·li degli antichi proprietari di schiavi, bisogna considerare i negri conie una specie o una sotto-specie clistinta dalla razza detta caucasica, oppure bisogna considerarli come una semplice varietà della grande specie umana? E se negri e bi.1nchi debbono essere compresi in una sola umanità d'origine, che dire dei neg1·itos dell 'Arcipelag·o delle Fili ppine, o dei nani sparsi sul col'.l.tinente africano? I negri stessi vedono negli Akka e negli Obongo degli esseri di altra specie e i bianchi altieri li riguardano un po' come scimmie a forma umana: tuttavia è certo che fra le popolazioni di pigmei e le tribù di Africaui ben proporzionati hanno avuto luogo ugualmente delle mescolanze di sangue. Così la divisione fra «specie» e « varietà» resta puramente convenzionale e i punti di passaggio fra l'una e l'altra sono poco sicuri.

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