Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

- 21 - mero d'oro 19 con l'epatta 19, come per esempio l'anno gregoriano 1690, il 81 dicembre è considerato,come segnato nel cnlendario perpetuo dall'epatta rn invece che dall'epatta 20: allora si trovano due noviluni in dicembre, l'uno al giorno 2 (epatta regolare 19) e l'altro al 31 del mese (epatta eccezionale 19). Senza questa precauzione, in un anno avente il numero d'oro 19 e l'epatta rn, il calendario perpetuo non avrebbe dato nessun novilunio dal 2 dicemb. di quel• l'anno al 30 gennaio dell'anno seguente, che ha 1 per numero d'oro ed 1 per epatta. Questo caso 11011 si presenterit più fino all'anno gregoriano 8511, del 4.uale il numero d'oro è 19 e l'epatta 19. Riguardo alla lettem domenicale e alla sùa funzione nel calendario perpetuo, non occorrono altra: spiegazioni, dopo quelle già date nella introduzione cronologica. Mediante il calendario perpetuo diventa cosa facilissima i L determinare la data della Pasqua per un anno qualunque, del quale si conosca l'epatta e la lettera. domenica]<>. A partire dal giorno 8 di marzo si cerca nel calen• dario il giorno segnato con l'epatta dell'anno proposto: questo è il giorno del novilunio ecclesiastico, e quindi aggiungendo' 13 uni fa alla sua data,· si ottiene il giorno del plenihmio pasquale; allora poi,•mediante la lettera domeni• cale si trova subito la data della do• ' . menica susseguente, cioè della Pasqua. Esempio pe·r l'anno 1919. - L'epatta è 29, la lettera domenicale è E e il nu• mero d'oro è 1. Nel calendario per• petuo, a partire dal giorno 8 mai-zo, s'incontra l'epatta 29 di fianco alla data del 1 aprile: q.unque il plenilunio ec• clesiastico avviene il 14 aprile. Questo giorno è segnato con J? nella colonna delle lettere domenicali, cioè è un lu• 11edì. Dunque sei giorni dopo cade fa domenica susseguente al plenilunio pasquale, ossia è il giorno di Pasqua, il 20 aprile. . Ag"'im1go qUL poche parole rntomo all'us; antico, anzi antiquato, di dare alle lunazioni i nomi dei mesi solari comuni. Quest'uso non ha probabil• mente.altro fondamento all'infuori del le credenze popolari, tuttora vive, intorno alle supposte influenze della Lun~ sulle vicende meteorologiche e sulla vita de• gli esseri terrestri. Già. più cl' un_ se• . colo fa J. J. LA LANDEs1 pronunziava contro una simile usanza. (Il 1'uttavia anche oggidì molti continuano a dare alla lunazione il nome del mese in cui ossa ha cominciato. l computisti hanno, quasi concordemente, seguito sempre la regola opposta, secondo l'antico precetto: in q110 co111plefu1· mensi l,matio detur. Sia n.ell' una che nell'altra ma• niera, questa usanza è puramente convenzionale, _e l'Astronomia non ci ha assolutamente nulla a che vedere. La regola dei computisti è sostenuta dal CLA VIO (Kovi Cale1ulariiR0111cmiApo• logia, Roma, 1588, lib. II, cap. V), il quale mostra che essa ha il suo fon• <lamento nella distribuzfone delle lunazioni nei 19 anni del ciclo metonico. Nel 1900,.per esempio, che fu il prjmo anno del ciclo corrente, l'epatta era 20, e quindi la prima lunazione dell'anno inc.ominciava col 2 gennaio e finiva il 30, come si vede nel calendario perpe• tuo. Questo era incontestabilmente e per tutti la Luna di gennaio. La luna• zione seguente, daL·.31 gennaio al 28 febbraio, doveva quindi essere attribuita al febbraio, e così di seguito: cia• scunalunazione prende il nome del mese in cni termina, finchè si arriva al 'mese di settembre del III° anno del ciclo (anno· ombolisrnico o di 13 lunazioni). A questo mese sono da attri bujrsi ~ lunazioni, la Ja che va dal 4 agosto al 2 settembre, e la Ha dal 3 settembro ·al 1• ottobre: ciò si desume dal calen• dari o perpetuo osservando che l'epatta di quell'anno è 21. La lunazione seguente è quella d'ottobre, e va dal ~ al 31 -ottobre; così per effetto dell' embolismo la Luna è. rimessa d'accordo col mese solare. Andando avanti, essa riP.iglia ad anticipare continuamente, finchè si accumulano tanti giorni quanti bastano ad una nuova intercalazione, o così si prosegue fino al termine del ci• clo metonico. Bisogna ricordare, a tal proposito, che una lunazione (intervallo periodico delle successive congiunzioni della Luna col Sole o rivolu.:ione sinoclicci) vale ili media 2\JJ l:Jh 4-l.m 2',8 = 29•1,5306, e che il ciclo metouico è fondato sulla equivale1J.za approssimativa tra la durata di 230 lunazioni (2\l,5306 x 2aa %I:: 6939d,69) e la durata di 19 anni giuliani di 36;'., giorni e un quarto ciascu110 (365d,25 X 19 = 6939",75). Poichè una lunazione dura circa 29 O> l'o11i1.dcs 1.e,np!• li";J 8 i;74 : Jo 16' nal tleg rriorni e mezzo i compntisti sì nntichi Savunt$1 ùu·emùre l, d. o , 1IOIIU CREDITOITALIANO• Qualslasl operazione di banca o

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==