- 20 - TIT. - Ecllsse anulare di Sole, 22 novembre Ine0rnincia a J3h 14- 111 e termina a l!)h. um. La linea della cent.raliti\ nttrave1·<;a i_lgolfo <lei Messico, L\.tlnntico o nna parté dell'Africa. A Roma (C. R.) il pt·imo contatlo hn. lnogo a JGh 31m10• in angolo tli posizione N 241• E; i I Sole tramonta a Roma a 161.43"'. Calendarlo perpetuo giulian~ e gregorlano. Nell' AhflanaccoItaliano del 1918, pag. 16-19, fu riprodotta la tnvola del calendario perpetuo nella forma in cui è data tla U._. BoucHET lflémérolo,qie, pag. fi24 e seg.). Per difetto di spazio 411i la si omettfl, limitandoci alle seguenti spiegaz;ioni. Nella tavola del calendario perpetuo sono notati, uno dopo l'altro, i 365 giorni dell'anno; il 29 febbraio degli anni bisestili non è considerato. Vi sono poi tre altre colonne: la I•, intitola.ta Numi'• ro d'o1·0, serve a trovare i giorni dei no~ vilnnì (e quindi anche le altro fasi e l' eti\ della Luna) nel calendario giuliano; la II• colonna, intestata Bpa.tta, set·• ve al medesimo scopo nel calendario gregoriano, e la III•, della Lettera donu-- nicale, è destinata ad indicare la corrispondenza tra i giorni del mese e quelli delJ.a settimana. Fino dai p1·imi seeoli della Chiesa i numeri del ciclo metonico fnrono inscritti nel calendario, come un mezzo facile di trovare i novilnnl di un anno qualunque. Basta pet·ciì> apporre il n,f. mero d'oro 1 n 'tutte le date dei noviluni d~l primo ·anno d_el <'iclo, il nn• mero d'oro 2 a tutte le ddte annloghe del secondo anno, e così di seguito fino al numero 19 che chinde il periodo; ciò fatto, quando si vogliano sapere i giorni dei noviluni in un dato anno, basçer:i prendere nel calendario i giorni segnati col numero d'oro di quell'anno.· Uiò vale per gli anni compnt,\ti séeontlo la 1·egola giuliana, tuttorn in vigo1·e pr~so i Russi, i Greci ed i cristiani di Oriente. Nel computo gl'Ogoriano le tlate dei novilunì nel corso di un dato anno si ottengono mediante l'epatta. Nel calendario sono scritte in ordine retrogrado le epatte, di fin.neo ai successivi. giorni dell'anno, incominciando da 30 ( ossia O) che corrisponde al I- gennaio A continuando così periodicamente fino al termine dell'anno. Con questo semplice artifizio si ottiene che i .r1io1·tiidei novilun;i in 1tn dato anno siano quelli clte nel calendario perpetuo sono segnati dall' epattrt di quell'anno. Ciò è roc;o manifesto, per la prima lunazione dell'anno, dal segnente esempio, nel quale si è supposta l'epatta dell'anno = 23, e quindi l'età della Luna al 1 ° gennaio 2-1-: Qi0rn1. Genn~lo 1 2 :i -l 6 6 7 8 !) 10 'F.M,ddlri . J,,mc, 2-l 25 211 ~7 28 29 so l 2 8 Epatle 30 29 2il 27 :.Il\ 25 2-l 28 novilunio 22 21 La stessa cosn, cioè la coincidenza dell'epatta annqaJe col giorno del no• vilunio, si verifica nol resto dell'anno, in gra:r.ia della ripetizione ciclica delle epatte scritte in ordine retrogrado nel calendario. Per effetto di questa dispo- ·sizione le date segnate da una medesima epatta si succederebbero a intervalli costanti di 30 giorni. Ma poichè le lunazioni si fanno alternativamente di 30 e di 29 giorni, in quelle di 29 è stato necessario accqppiare dt1e epatte in un medesimo giorno, oppure ometterne una del tutto. Per la durnta della lunazione è indifferente che si tralasci un'epatta piutt0sto che un'altra. Tuttavia i riformatori del calendario volendo dare soltanto 29 gioi<ni, secondo l'uso antico, al mese lunare di Pasqua, hanno stabilito che l'epatta accoppiata sia 25; perciò questa epatta è precisamente quella che è stata omessa nei mesi lunari cavi, o di 29 giomi, del calendari• perpetuo sonra citato. Per trovare con questo calendario i. noviluni di un anno la cui epatta è 25, bisogna osservare la seguente regola: si prende l' f'pritta 2:j nei mesi lunari in cui è segnata, e in quelli in cui man-ca si prende in• vece l'epatta 24 nel caso che il rmmero rt'o,·o sia mino1·e di 12, e l'epatta 26 quando il nwne1·0 d' Ol'-0 sia mciggio,·e di 11. Negli anni in cui concorre il nuCRE.DITOITALIANO • Qualslasl operazione di banca Bibliote B '
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