Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1919

Anno romano. - Le intercalazioni. Sembra che in origine i Romani, com o succede pres:;o i popoli primitivi, usassero un rozzo anno naturale, di lungheiZR incerta, diviso in 10 sezioni di ineguale durata, legate a fenomeni salienti del mondo vegetale e animale. Un metodo così grossolano non poteva piit conservarsi di fronte ai progressi della civiltà. Per dividere il tempo in sezioni brevi e determinate, il m·ezzo più semplice era offerto dalla Luna, le cui fasi sono fenomeni così eloquenti che ogni popolo, all'inizio della civiltà, se ne servo per misurare il tempo. Così fu introdotto - da Numa Pompilio, a quanto sembra - un anno lnnnre composto di 12 mesi, o di 355 giorni (periodo equivalente press' a poco a 12 lunazioni, che comprendono 354 giorni, in ragione di 29 giorni e mezzo ciascuna). Pare inoltre che presto si riconoscesse il divario di circa 11 giorni tra l'anno lunare e il periodo annuale del moto apparente del Sole, per modo che si pensò a rimediare mediante l'aggiunta di un mese ogni due anni. Questo mese intercalare, detto volgar• mento Me1·cedo11i11s veniva subito dopo la ftista dei 1'er111inalia (23 febbraio), e In sua durata <>m alternati ,·nmontl• di 22 giorni o di 23. Così un anno intercalare aveva. ora. 3ì7 giorni, Ol'a 378; e 4 anni di ségnito no avevano 1465 (355 + 377 + 355 + 378), ciò che si avvicina alla durata di 4 anni solari di 365 giorni e un quarto ciascuno, che fanno 1461 giorni. La denominazione data al mese intercalare allude al mercato, perchè 11ell'ultimo mese dell'anno si pagavano i debiti. Sembra che questo sistema cl' intercalazione venisse poi perfezionato con l'istituzione di un ciclo di 20 anni, durante il quale per 4 volte si toglievano all'anno 5 giorni per volta, cosicchè 20 anni venivano a comprendere 730:i giorni, che equivalgono appunto al prodotto di 365 e un quarto per 20. Ma la notizia non è ben sicura. Invece ciò che pare certo si è che con l'andar del tempo i pontefici, a cui era commesso l'ufficio d'intimare e far eseguire ai tempi debiti le intercalazioni, si allontanarono dalle regole stabilite ed ora per favore, ora per odio di chi esercitava le magistrature o i pubblici appalti, abbreviavano e allungavano l'anno come loro meglio accomodava. La riforma giuliana del Calendario. Fu Giulio Cesare dittatore che pensò di porre rimedio alla gran confusione derivanto da siffatti abnsi. Dietro i consigli (a quanto pare) del\' astronomo alessandrino So,;,igene, egli cominciò dal rimetter le cose nl loro posto a.;- o;;egnando la dmata di 445 giorni al1' anno 708 di Roma (46 avanti Gesù Cristo). }'issò poi a. 365 giorni la durata dell'anno civile (diviso in 12 mesi), ma per mettersi d'accordo con l'anno tropico (ritenuto allora di 365 giorni e un quarto esattamente, secondo i sapienti dell'Egitto), stabilì che ogni quattro anni si dovesse aggiungere un giorno complementare. Questo giorno fu inserito immedialende di marzo (ante diem bis sextum Kalendas 1lfartias) e coincideva col nostro 24 febbraio. Di qni derivò più tardi, nel Medio Evo, la denominazione di annus bissextus per l'anno avente un giorno di più, locuzione a cui in tempi posteriori si sostituì quella di annits bissextilis, di corrotta latinità.(1) Ho detto che Giulio Cesare portò la durata dell'anno comune da 355 giorni a 365. I 10 giorni da aggiungersi vennero ripartiti su 7 mesi e precisamente a questo modo: 2 giorni furono aggiunti a gennaio, sestile e dicembre, ed 1 giorno ad aprile, giutamente dopo la festa_ dei " Termina- (1) Secondo G1szBL (Handbuch der mathem. lia ,,, festa che coincideYa col settimo und techn. Olwonotogie, vol. II, pag. 278) la. locngiorno avanti le calende di marzo (cioè zio11e tli a11nus bissextu.~ si trorn, usata per 111, col giorno 23 febbraio, secondo il no• prim,1 volta d:1 Santo Aurelio Agostino (354-430). stro modo moderno <licontare i giorni). Nel Rno Lehrb1tch de1· Chronolo(tie (1831), 11a,g. 317, Q • d ID&LElt dice rhe 111l,ocuzione di annus bissextilis u111 i il !?iorno intercalare veniva aù ~ si i11co11 t.ra per la 1,l"i ui:1, volt.a nell'opera De essere un doppio sesto avanti le ca- tempornin ratione ùel Veuerabile Beùa. (073-735), CREDITO ITALIANO • Qua.lsiasi operazione di banca Bib!iote

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