L’Acropoli - anno II - n. 14 - febbraio 1946

SCHEMI 'E REALTÀ DEL COMUNISMO . . J E vizio comune a molti professori, ne1lo studio della scienza economica, quello di seguire un metodo intellettuaÌistico astratto già ~uperato in tutti gli altri campi dal pensiero modern_o. Còsi nello studio di una economia capitalistica, come .in quello di una econo– mia socialistica, ·essi formulano degli sche~i descrittivi senza cu– rarsi se le ipotesi su cui si fondano corrispondono appieno alla realtà.· Mettendo ·da parte la storia del pensiero socialist~ e Ì;i realiz. zazione concreta del socialismo effettuata ·nell'Unione Sovietica, essi dispongono un quadto ideale del socialismo e del comunismo, im– maginando talvolta un ministro della produzione che con ordini e r,olpi magici di bacchetta si sforzi di trasportare nella pratica l'ideale prefigurato dai cervelli dei professori I stessi. E quando questi ultimi constatano che a quel lòro ideale del soc~alismo, lhùo~o ·o cattivo che essi l' ,abb'iano qualificato, non corrisponde la realtà delle co. s-trùzioni che -gli uomini hanno eseguite, si scandalizzano assai del , div.ario, e si affrettano a concludere che il socialismo (o cQmunismo) vero non è quello ~ei costruttori, ma· il loro. . Se.,essi- avessero con :attenzione esaminato ciò che Marx e · Lenì~ e gli alt~i autori socialisti hanno scritto, avrebbero .almeno constatato -che questi non prefigurano_ una realtà dell'avvenire, Ìna si limitano a que1le previsioni che ~ole sono scientificamente. legit• time, in guarito giustificate da un pr@cesso storico in atto. Cosi Marx,, dalla contraddi;ioiie esistente riel sistema capitalistico della proda– zione; derivava alcuni sviluppi che poi si sono verificati, e preve– deva 'il cdncentramento della, produzione, l'accumulazione del capi- '\

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