L’Acropoli - anno II - n. 13 - gennaio 1946

48 RASSEGNE raci. Se voleste lottare contro la loro forza, ne sareste ·sopraffatti ; tuttavia tutto quel furore apparente è calcolato, ed è un· ~olo motore a far girare questi ingr~naggi. La tirannia di Bonaparte si presenta ai miei occhi sotto questa immagine ; egli fa morire migliaia di uomini, come quefle ruote battono il ferro, e i suoi strumenti sono, per la rn'aggior parte, altrettanto insensibili : l'impulso invisibile di queste macchine umane proviene da una volontà vio– lenta e metodica ad un tempo, che trasforma la vita morale in uno strumento • servile; infine, e per completare il paragone: basterebbe colpire il motore per• ché tutto ritorni tranquillo' .(p. 42). Il triste ventennio dal qual-e faticosamente usciamo ha reso noi piu smaliziati e piu accorti della grande antagoni~ta di Napoleone: l'atto di giustizia riparatrice dei nostri partigiani a Dongo ha eli– minato il tiranno, non la malattia su cui egli costrui il suo tragico - anche se ~arnevalesco .- potere. Ma alle pagine della S_tael non bisogna chiedere una pacata analisi storica o il luoido sguardo del cli-nico che studia il diffondersi dei. germi patogeni ; possiamo e dobbiamo chiedere solo una profonda reazione morale al tentativo di avvilire la personalità umana e trarne un' ammaestra• mento per l'avvenire. A. S. ' DOMENICO ScoLERI, Libertà e moralità nella filosofia di Benedetto Croce, Reg- gio Calabria, Tipografia 'Fata Morgana', 1944 .. Quest'opuscolo, scritto da un gio.vane, non è soltanto una chiara, precisa e particolareggiata esposizione del pensiero crociano nell'ordine di problemi annunciato dal titolo, ma è soprattutto un'importante testimonianza del lievito che è stato l'aspetto morale della filosofia del Croce, durante il fascismo, nel– l'animo di quei· giovani che per una naturale disposizione di ostilità alla ti– rannide si tennero immuni dalla corruzione del regime, e nell'opera del· filo– sofo napoletano attingevano robustezza di fede e chiarezza mentale. Lo scritto si sarebbe giovato di una maggiore concisione, di nessi pm rapidi e di pass,aggi piu rigorosi, ma è nell'insieme frutto di letture larghe ed attente e di sicura assimilazione; e l' istessa enfasi che ne sostiene e talora sovraccarica il discorso non dispiace, indice com'è il piu delle' volte di un ca– lore che è segno di giovenilità e_di entusiasmo. Per altro i problemi vi sono - bené inquadrati e colti con sicurezza ed acume, anche in quelle parti del pen– siero storicistico del Croce che presentano serie difficoltà d'intelligenza e di fronte alle quali non pochi professori con peli grigi o bianchi cadono in confusioni e fraintendimen'ti, come a proposito .della distinzione del giudizio storico e del giudizio morale, dellb scambio del valore categoriale della libertà. con alcuni suoi modi ed aspetti contingenti e non consuetanziali, etc. A. P. I BibliotecaGino Bianco

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