L’Acropoli - anno II - n. 13 - gennaio 1946

RASSEGNE I Y. R. S1MON, La marche à la délivrance, éditions de la ~aison française, New York, 1942. È un onesto libro di un cattolico e ha·una profonda sincerità. L'autore non nasconde di essere stato un seguace di Charles Maurrils, della cui efficacia corruttrice delle giovani generazioni francesi egli è giudice severo, perché il Maurras ha mascherato sotto il manto d.el nazionalismo l'odio radi– cale per la libertà e la democrazia, e quando l' invasione tedesca fu un fatto compiuto, l'agitatore monarchico gittò via la mascherà naziof\ale per· mostrare 1~ grinta del reazionario. Il Simon rimane invece legato al motivo della libertà che ha messo profonde radici negli spiriti in Francia, pur con tutti i difetti della terza repubblica. Dagli anni di tenebre, in cui parve spegnersi la grande Francia dal còmpito che si estendeva al di là delle frontiere, il Simoii ricava alcune osservazioni profonde, che concordano con l'esperienza dei migliori di tutte le nazioni. Scandisce con precisione la differenza fra il mii<;> sorelianamente concepito quale celebrale escogitazione, e per il cui raggiungimento occorre 'me'tteve in opera una violenza pazza, distruggitrice del mondo e della sua se– colare educazione, e quella che ama definire 'la fede degli eroi', la credenza congiunta ad un imperativo morale, .che potrà 'anche· esser gràvata da elementi fantastici, ma in cui l'intuizione e l'a~ione sono intimamente' congiunte senza ponte di cerebralismo ; in una parola la religiosità motrice. La lotta di questi anni si s1>iega all'autore con questo antagonismo fondamentale : la violenza bru– tale, che vuol imporre al mondo il mito cerebrale folle del razzismo, risveglia le fedi eroiche che riscoprono i valori eterni della libertà. Sicché dalla lotta si invoca una vita piu umana, congiunta.all'opera secolare degli uomini, contro il nuovo· mostruoso giacobinismo degli Hitler e dei Mussolini. Crisi interna della civiltà europea, frutto non soltanto dell'Italia fascistica o della Germania nazi-" stica (i complici francesi, olandesi 'o anche· inglesi e americani non sono meno repugnanti di Adolfo Hitler), la guerra è definita anche dal Simon come guerra civile internazionale, il cui fine è' la liberazione del mondo. Sono interessan-~i alcune osservazioni sull'opera di ricostruzione per l'ana– . logia con quanto sentono moltissimi cittad.ini d'altri paesi. Prima di tutto il BibliotecaGinb Bianco

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