L’Acropoli - anno I - n. 9 - settembre 1945

I ' ORIENTAMENTO NELLA SOCIALITA 423 punto di vista religioso .e ciò ~be spero nel campo politico e sociale. !S'intende ora il passaggio da un fondamento liberale a un foii.– damento socialista. Se l'individuo è per i valori e non.c'è altro che questo (ed è già moltissimo), si può pur dire che si sceglierà l'or– ganizzazione libe~istica o c·oUettivistica secondo che convenga me– glio alla produzione dei valori compreso quello economico. E que- , sta è una metafisica o concezione dello storicismo per cui la storia è svolgimento dello Spirito, della Libertà. Ma se il religioso aggiunge la metafisica della presenza dell'Uno-tutti, l'orientamento è diverso perché si aggiunge la socialità, cioè la cooperazione intrinseca eterna di tutti i soggetti, il fatto che l'Uno-tutti è pr.esente alla produzione dei valori, che il patrimonio insomma è intrinsecamente comune: La _patria del · religioso è la socialità. Naturalmente essa potrebbe risultare termine vago se non. si concretasse continuamente in pro– ble,mi della socialità, in aspetti 'che la f.anno vivere nel mondo; ma il religioso promuove l' esigenza socialistica che muovendo dalla socialità dell' Uno-tutti organizza il mondo economico I in modo che effettivamente c1 sia questa socialità di produzione e quella che è realtà intima, la coralità, sia anche visi~ile ~ella possibilità di far affluire i beni della produzione a tutti e anche a chi non può ma coopera intimamente perché è prèsenza dell'Uno-tutti. Si introduce nel mondo economico un lievito per cui i beni debbono andare anche a chi non ha (problema proletario) e anche a chi non ·può fare. Con l' orientamento che la produzione è corale, la produzione di tutti i _valori (e che tutti sono presenti al valore che qui ed ora producono), comprendo che anche alla libertà che mi permette la creazione dei valori tutti sono presenti, e tutti cooperano dall' in• I timo. E come m'oriento a che i beni si distribuiscano tenendo conto di ques!_a produzione corale (e quindi senza sfruttamento), cosi mi oriento a che la libertà sia usufruita da tutti tenendo conto che alla libertà di uno contribuisce l'intimo di tutti (e quindi senza assolu– tizzare il potere di uno). Il bene che resta presso di me, vi resta perché ne ho bi;5ogno, so usufruirne, perché insomma la stessa so– cialità cosi vuole. E lo stesso per la libertà, che io ho pe~ché ne ho bisogno e so usufruirne ; la socialità stessa ha di mira la libertà dei singoli, come ha di mira che abbiano i beni. Come religioso ho questo orientamento, e perciò aggiungerò

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