Acpol notizie - Anno II - n. 4 - Febbraio 1970

1° INCONTSRUOLLPEROSPETTIVE ELASTRATEDGEIALLSAINISTRA INEUROPAar-ig2i,6/27Febbra1i9o70 Presentiamo i due· schemi di discussione proposti da Gi/les Martinet e Lelio Basso. . L'evoluzione delle società industriali e le prospettive aperte dalla rivoluzione scientifica e tecnica sono state al centro di tutti gli sforzi di riflessione e di ricerca perseguiti in seno alla sinistra europea da 1 O anni. Alcuni non hanno voluto all'inizio preoccuparsi che di ciò che accadeva nel mondo capitai ista. Indubbiamente stavano per verificarsi delle trasformazioni: si trattava ,di adattare a questa situazione la strategia del movimento operaio. Gli obiettivi del socialismo erano dati per conosciuti, bisognava scoprire le "vie nuove" che permettessero di raggiungerli. La crisi del sistema di gestione amministrativa e di pianificazione autoritaria che era in vigore nei paesi dell'Est europeo rivelò la debolezza di questo atteggiamento. Le opinioni che ci si faceva fino allora del . socialismo nelle società economicamente sviluppate, si trovarono rimesse in discussione. Diveniva assurdo voler fissàre una strategia senza definirne prelimi- . narmente lo scopo e diventava chiaro che questo scopo non poteva esserequello che si erano prefisso i dirigenti dell'Unione Sovietica nel momento in cui essi trasformavano quella immensa nazione agricola in una grande potenza industriale. Come sottolineano gli autori dell'opera collettiva "La civilisation au ·carrefour" (1), il socialismo di tipo sovietico ''non ha potuto eliminare tutta·una serie di conseguenze profonde e gravi del processo industriale e cambiare le te·ndenze interne dell'industrializzazione come lo sbriciolamento dei cottimi nel lavoro parcellario, le separazioni fra le attività direttive ed esecutive, il mantenimento di considerevoli differenze soci.ali, la limitazione dell'aumento del.consumo delle masse nel quadro dell'aumento naturale della forza di lavoro, una certa devastazione dell'ambiente naturale ecc... Il Queste tenden.ze esistono nell'essenza stessa della Bi · irzéa ù tr; le7 C in questo caso, è capace il socialismo di creare una propria base di civilizzazione che superi le frontiere del sistema industria- . le? Sono queste le domande che obiettivamente si pongono. La prima parte del nostro incontro dovrebbe, essere dedicata a registrare le differenti risposte che, gli uni con gli altri, siamo portati a dare ad esse. 11 qibattito che segl:,Jiràriguardo alla strategia della · sinistra europea o, se si preferisce, delle "vie nuove" verso i I sociaIismo sarà, così, molto più ehiaro. Un simile dibattito deve esserebasato sull'analisi delle lotte sociali che si sono sviluppate nel corso degli ultimi due anni nell'Europa Occidentale. I lavori del convegno organizzato su questo argomentç> tre mesi fa dall' ACPOL potrebbero· servire come base delle nostre riflessioni. ·L'arco delle partecipazioni a quel •convegno è in effetti molto vicino a quello che noi realizzeremo in febbraio a Parigi e avremo interesse a Q_rolungare.il dibattito piuttosto che a ricominciarlo. Sarebbe d'altra parte importante misurare le conseguenze che possono avere sulla strategia politica i _cambiamenti intercorsi dopo 15 anni nel campo della strategia militare. Lenin, come si sa, era stato fortemente influenzato dall'opera di Clauzewitz. Egli aveva perfettamente compreso che la conoscenia del le leggi della guerra era indispensabile alla condotta di una politica che si fissava come scopo il rovesciamento e non la riforma del la .società esistente. Ora dopo l'entrata in scena delle armi atomiche e lo sviluppo delle guerre ariticolon ial iste, i dati della strategia clauzewitziana sono se non abbandonati,' per lo meno largamente sorpas~ati. L'obiettivo principale della strategia-- non è più "la decisione per la battaglia vittoriosa", ma la creazione di una situazione capace di cagionare una disir:,tegrazione morale e politica dell'avversario "sufficiènte per fargli accettare le condizioni che gli si vogliono imporre". Trasferita sul terreno della lotta delle classi, questa formula ci permette di meglio determinare i principi

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