Acpol notizie - Anno II - n. 4 - Febbraio 1970

B MRINLOEL: OTOTEPERAIE INCRINANO L' EGEMONIA DELFLIA T E' innegabile èhe, in· questi ultimi . mesi, l'analisi formulata nel documento costitutivo dell' ACPOL sia stata .in gran parte verificata, e che una d~lle sedi principali di questa verifica sia stata proprio l'area torinese in cui ci muoviamo. A Torino, una grande forza economica come la Fiat ha sfruttato e tuttora sfrutta la debolezza, non casuale, del potere politico per impadronirsi della città, ed eser'citarvi un ruolo egemone, se non di assoluto dominio. La grande impresa gestisce, direttamente o per delega, la totalità del potere economico nell'area torinese; ogni decisione politica, o anche semplicemente amministrativa, è subordinata al suo consenso; un'opera attenta e capillare di manipolazione dell'opinione pubblica e di controllo delle iniziative culturali accompagna e sostiene la gestione del potere sostanziale. UN COLOSSO INTERNAZIONALE Unico antagonista reale al potere della Fiat sono state, in questi ultimi mesi, le lotte operaie. Esse hanno assunto indubbiamente, per il contesto in cui si _inserivano, un significato nazionale; ma hanno avuto . ed hanno anche una rilevanza cittadina, che ci interessa in modo particolare. Da tempo, ormai, la. Fiat non è più un'impresa di dimensioni cittadine, e nemmeno nazionali: sempre più la sua espansione va assumendo caratteri internazionali e finanziari, piuttosto che nazionali ed industriali. Ma la Fiat ha ancora (e sempre più) bisogno della più assoluta sicurezza in quella éhe è la sede principale della sua attività industriale, ancora predominante, nel settore automobilistico e nei settori dipendentL Per espandersi, deve avere le spalle coperte. Per anni, essa ha potuto contare sulla debolezza dei sindacati nazionali, e sul collaborazionismo dei sindacati "gialli". Nel 1969, non per la prima volta, ma certo in misura particolarmente notevole, gli operai della Fiat sono scesi in lotta contro l'organizzazione del lavoro in

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