Acpol notizie - Anno II - n. 3 - Gennaio 1970

della propria forza; esse indicano, in sostanza, l'esaurirsi della fiducia dei lavoratori nei confronti del vecchio impianto politico-sociale del nostro Paese e una indifferibile determinazione di diventare essi stessi i protagonisti della loro storia e dello sviluppo comune. Le ACLI, con l'XI Congresso, hanno seguito con chiarezza di scelte la stessa strada, passando dalla fase, pure necessaria ma insufficiente, delle lamentazioni e delle critiche, alla fase della ricerca e della concretizzazione delle risposte da dare alle aspirazioni del la classe lavoratrice. 11 problema di rispondere al le domande che con sempre maggior insistenza i lavoratori pongono al Paesesu tutti i temi fondamentali della conviveneza sociale e politica non è, ovviamente solo compito delle ACLI. E' anche compito delle AC LI, per quel lo che esse sono - cioè una organizzazione di lavoratori cristiani - e per quello che esse rappresentano nell'ambito del Movimento operaio italiano e di fronte alla pubblica opinione. · Sbaglia dunque chi interpreta le scelte dell'XI Congresso relative all'autonomia e alla fine di ogni collateralismo, come indifferenza rispetto alle vicende sociali e politiche del Paese, semmai è -proprio il contrario: mai come oggi le ACLI si devono sentire libere nella ricerca, nella sperimentazione e nella proposta di strade nùove per rispondere ai bisogni dei lavoratori. E se qualcuno ha pensato al Congresso di Torino come all'inizio di una specie di "orbita di parcheggio permanente" delle ACLI, tale da non incidere dunque giorno per giorno nella dinamica della lotta sociale, sindacale e politica, credo che avrà modo semmai ce ne fosse ancora bisogno, di ricredersi di fronte alla realtà delle cose e di fronte alle scelte che le AC LI continueranno a fare con la stessa chiarezza di 1en. ■ IC Come valutano le ACLI la pos1z1one assunta <;lai partiti di fronte ad un complesso di rivendicazioni operaie che hanno traguardi politici oltre che contrattuali? BORHONI La risposta che i lavoratori darebbero è così ovvia che quasi verrebbe voglia di saltare la domanda. Eppure è importante seguitare a ripeterla proprio perchè è da questa presa di coscienza che si alimenta la ricerca del nuovo; cioè di un nuovo modo di fare politica che parte dai problemi reali e che si sostanzia nel la partecipazione costante e palpabi le del popolo alla vita della comunità. 11 discorso si scontra, è vero, con la solita accusa di qualunquismo e di superficialità, se non diventa nel contempo corresponsabilita dei lavoratori per un confronto politico diverso che superi le "regole del gioco" oggi in uso e gli steccati tuttora presenti. Ma che cos'è, se non qualunquistico e superficiale, il quadro politico elle offre la maggioranza dei part1t1, tra cui non mancano quelli legati a responsabilità di Governo, che si attardano in discussioni che assai poco - e in qualche caso niente - hanno a che fare con la delicata ma esaltante fase che il Paese attraversa? E' qualunquismo rendersi conto - si veda, ad esempio, il caso delle pensioni - che solo la pressione del movimento operaio e non la politica dei politici consente di BI O Ìonecàesl,, r10 11 t3i{anf o Ed è superficiale affermare che, salvo pochi eletti, i restanti milioni di cittadini, rion riescono neppure. a comprendere perchè persone che vogliono una politica diversa continuano a convivere nello stesso partito e magari - come appare anche da quanto avvenuto recentemente nella D.C. - a condividere unanimemente le stesse scelte? Certo non bisogna "fare il mucchio" di tutti i partiti nè degli schieramenti interni ai partiti quasi che questi nei confronti del movimento operaio avessero lo stesso atteggiamento. 11 problema, invece, è quello di costringere le forze politiche più vive e i politici più aperti a riconsiderare globalmente la loro vicenda politica nella ricerca comune di nuovi schieramenti in linea con gli obiettivi della classe lavoratrice. Qualcuno come l'ACPOL, ad esempio, parla di "democrazia socialista" e, per la verità, la definizione non mi dispiace purchè almeno su un punto si sia concordi e cioè che non si tratta tanto di agganciare i lavoratori ad un convoglio formato dal "cartello" dei partiti che si richiamano al socialismo, quanto soprattutto di rifondare insieme, con il contributo attivo-dei lavoratori e con l'apporto di tutte le esperienze e le tradizioni particolari, la nuova prospettiva di impegno politico della classe lavoratrice. ■ IC L'azione sindacale di questi mesi è una risposta adeguata alle esigenze poste dalla classe operaia per un ca~biamento dei rapporti di potere nella società? Condividi il timore - abbastanza diffuso - che la caratterizzazione politica di questi scioperi porti a pericolosi rigurgiti reazionari nel Pae~e? BORRONI Con le lotte di questi ultimi mesi s1sono rovesciati I termini del rapporto sindacato lavoratori. Infatti, contrariamente a quanto poteva avvenire in precedenza, oggi sono i lavoratori a spingere perchè certe scelte siano fatte con chiarezza dalle loro organiz~azioni, perchè ·certe lotte vengano intraprese e perchè certe antiche limitazioni dell'azione sindacale siano superate. Anche sul piano dell'unità sindacale le cose sono cambiate; insieme alle componenti più avanzate dello schieramento sindacale sono i lavoratori oggi a portare avanti la battaglia nelle fabbriche e tutti insieme. ·Sta qui, nella realizzazione di una vera unità del movimento sindacale, il primo presupposto per il cambiamento radicale dei rapporti di potere nella società ed è questo, il motivo principale di tanta appassionata insistenza delle ACLI sul tema dell'unità. · A questa nuova ~trategia che punta alla crescita e al. rafforzamento nella società, in termini globali e permanenti, del potere dei lavoratori, il sindacato si presenta con il suo carico di incertezze e di inadeguatezza ma anche con il suo carico inesauribil~ di potenzialità. Si spiegano in questo senso certe contraddizioni di oggi: alla apertura di nuove ed importanti rivendicazioni sociali, come la casa, la riforma fiscale, la sicurezza sociale, eccetera, non si accompagna - ad esempio - un parallelo approfondimento delle modalità di lotta e degli obiettivi inter- · medi della lotta. 9

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