Giuseppe Ignazio Montanari - Della vita e degli scritti di Antonio Laghi faentino

'lì ro altrui 1 per modo 1 che sia loro .)isdetto portare il proprio avviso e ragionare. E qual lampo d'inge• gnosi mostra, dicon essi, in tali scritture? quale crudi~ione ? dov'è l'i nveozione, per eu i la mente umana l1a quasi poter di creare ? tutto che vi ha degno di lode nel libro è dovuto all'autore, non al traduttore. Sebbeno tu mella l'ara tJ·o tuo nel campo altrui e lo semini e lo mareggi e vi s~enda danaro e fatica , niun fmtto a te ne viene ; perchè tutto cede al suolo • frutta al padrone. Oh gli uomini tardi e mal ve~genti, che con sì fatte ciance tentano e la bellena dei volgarizzamenti e la gloria de' volgarizzatori oscurare l A questi in rispondo ciò che più sopra ho detto ; che tali interprétazioni e vo lgarinamenti furono in antico cagione di esercitare l o stile ; e non ai dee c redera, che questo sia lavoro da principianti, pc!.' imparare e scriver bene. Chi ignora in fatto, se vogliamo parlar degli antichi, che uomini n è indotti , nè sconosciuti nella letteraria rcpubhlica, ma gravissimi scrittori e gil per molte opere famosi , si ebbero 6omma lode ed onore dal traslatare in latino Pia~ tane , Aristotile, Erodoto, Senofonte , Tucidide , il fiore in somma degli scrittori greci ? Dopo il risorgioncnto delle lettere poi, quali e quanti uomini o in prosa o i11 verso pagarono questo tl'ibuto ai greci ed ai latini, da' quali come da purissime fonti attinsero e derivarono gran copia di eloquenza ? A chi non ~ noto il Varchi , il Poliziano , il Caro , il Davanzali , il l\farchetti , e cento altri che lungo sarebbe qui annoverare, i tJuali per questo in tanta fama salirono , che nulla più ? E se vo~liamo recarci ai tempi presenti, quantunque io possa tacermi di molti illustri in questa maniera nobilissima di lettere , non posso per alcun modo pas~are Vincenzo Monti e Dionigi Stroccbi , lumi chiarissimi della letteratura italia-

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