Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 64 - che questa forma della proprietà non è stata quella delle prime associazioni umane; che non è che molto tardi nella evoluzione, quando la famiglia cominciò a liberarsi dalla promiscuità, che la proprietà individuale fece capolino fra la proprietà comune del clan e della tribù. Ciò non proverebbe nulla contro la sua legittimità, se questa appropriazione avesse potuto avvenire non arbitrariamente; tale argomento ha valore ai nostri occhi solo in quanto serve a smentire una affermazione dei borghesi che dicono, difendendo la proprietà individuale, che questa è esistita sempre, come ai nostri giorni. • •• Del resto, coloro che si scagliano tanto contro gli anarchici perchè questi parlano di ricorrere alla forza per spossessarli, - i borghesi - adoperarono tante tormalità per spossessare i nobili nel 1789 e frustrare le giuste speranze dei contadini che avevano iniziato la rivoluzione, impiccando i signori, bruciando i castelli e impadronendosi dei beni feudali? Forse le confische e le vendite fittizie o a prezzi derisorii che allora fecero, non ebbero lo scopo di spogliare i possessori di quei tempi, spogliando insieme i contadini che ne speravano la loro parte, e traendone essi esclusivo vantaggio? Non usarono forse del semplice dritto del più forte, che mascherarono e sanzionarono con commedie legali? Questa spogliazione non fu di gran lunga più iniqua, - dato che 8 bliot. _ __,i, J1a ~

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