Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

Bit - 58 - capitale! Notiamo, fra parentesi, che oltre delle loro braccia, gli operai apportano in ogni lavoro una somma d' intelligenza spesso superiore a quella del padrone, ma siccome si dovrebbe allora calcolare due parti di capitali per l'operaio, e tal cosa intralcierebbe gli economisti nei \oro calcoli, così la ,passano sotto silenzio. Ma siccome tutta questa riduzione dell'attività umana in capitali non spiega l'origine del capitale monetario, gli economisti hanno trovato che esso è « la parte di lavoro che gl' individui industriali, previdenti, 11011 hanno consumata subito e che hanno · messa da parte pei bisogni tuturi ! » A questo punto il c;ilcolo diviene interessante .... Ogni capitale messo in opera, affermano gli economisti, deve produrre: 1° una somma uguale al suo valore onde potersi ricostituire completamente; 2° un soprapiù che rappresenti un premio d'assicurazione pei rischi che corre questo capitale impegnato. Ora l'operaio che è pagato in proporzione del suo lavoro, che per conseguenza non corre alcun rischio, ha solamente diritto alla prima somma che gli permette di ricostituire il suo capitale speso, cioè nutrirsi, vestirsi, alloggiarsi, riparare infine le forze perdute. Esso non deve fare bambini che quanti l'eccedenza del suo salario gli permette d'allevarne. Ma il padrone, oh! per lui è ben diverso. Egli apporta anzitutto un primo capitale, il denaro necessario a pagare gli operai, a saldare le compre, e rappresentato anche dalle soddisfazioni personali di cui si è privato. n

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