Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 57 - sbarazzato degli errori e dei pregiudizi, riconquisti se stesso rinunciando ad imporre la propria volontà per non subire quella degli altri più forti. * * * Ma, annientata dalla scienza .borghese medesima l'origine divina della proprietà e dell'autorità, i borghesi hanno cercato di darle basi più solide e più naturali; gli economisti basandosi su fatti sociali derivanti dalla cattiva organizzazione ed erigendoli a « leggi naturali » ne fecero la causa dell'organizzazione attuale, mentre invece non sono che gli effetti; e decorando queste sciocchezze col nome di scienza, pretesero legittimare i più mostruosi delitti della societa, le più enormi piraterie del capitalismo, rigettando le cause della miseria sulla colpa dei poveri stessi, erigendo a legge di conservazione sociale il più mostruoso egoismo; quando al contrario, come abbiam visto in uno dei capitoli precedenti, esso non è che una causa di conflitto, di dispersione di forze e di regresso, se non è addolcito e temperato da quest'altra legge, più evolutiva e più umana: la solidarietà. Essendo la società borghese fondata sul capitale ed essendo questo rappresentato dalla moneta, onde mascherare la parte eccezionale che questa rappresenta nei lavori di produzione e di scambio, gli economisti borghesi hanno ridotto tutto allo stato di capitale. L'uomo cbe feconda la donna e genera dei fanciulli spende capitali, ma ne crea pure poiche il fanciullo diventato uomo, sarà un capitale; la forza muscolare, che l'operaio dispenderà nella produ:àone, un

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