Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

Ogni civiltà che è tramontata, ha visto sorgere una tazza nuova che, sforzandosi d'assimilarsi le cognizioni de'lla razza che sostituiva, vi apportava in cambio un cervello nuovo e nuove attitudini, un sangue giovane e vigoroso. Questa scomparsa delle civiltà passate proverebbe che le razze non hanno che una certa dose di energia e di attitudini da esplicare, esaurite le quali, la loro civiltà o scompare o resta stazionaria. Qualche amico obietta a ciò che sopra abbiam detto, che oggi non vi sono più razze distinte, e che il mondo civile si divide in stati, solo in conseguenza del passato e in disaccordo con la realti presente, e che questi stati ormai costituiscono un tutto indissolubile. La civiltà, dalla Francia alla Russia, dall'America ali'Australia, è la stessa civiltà dappertutto. « Non vi sono più razze, - essi dicono, - ma solo classi diverse l'una in opposizione all'altra ». Infatti, anche noi siamo persuasi che, date le facilità di locomozione da un paese all'altro, e l'enorme estensione delle relazioni internazionali, le razze son destinate a sparire fondendosi, mescolandosi ed incrociandosi; ed ecco perchè solleva in noi indignazione il vedere sparire popolazioni intere che avrebbero potuto dare alla nostra civiltà la nota originale che esse forse virtualmente possiedono. Quando pensiamo ai massacri di popolazioni inoffensive, di razze oggi scomparse o sulla via di sparire, il nostro pensiero si fa malinconico e triste, poichè ci domandiamo se quei nostri fratelli « inferiori » non abbian '3 lioteca Gino Bianco 13

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